Con il voto a favore di Pd, Fed. Sin-Verdi e Idv e il voto contrario di Pdl e Lega Nord l’aula ha approvato il Piano di indirizzo integrato per le politiche sull’immigrazione 2012-2015. In sede di dichiarazione di voto Antonio Gambetta Vianna (Lega Nord) ha motivato il voto contrario definendo il Piano “squilibrato a favore dei cittadini immigrati”.
“E’ un buon Piano”, preceduto da “un interessante lavoro”, che in Commissione ha portato a recepire indicazioni emerse da addetti ai lavori e, con particolare attenzione, dai garanti dell’infanzia e dei detenuti e dal Difensore civico della Toscana. Così Nicola Danti (Pd) presidente della commissione Cultura, che ha illustrato l’atto all’assemblea. In Commissione, chiarisce, grazie alle consultazioni, c’è stata la possibilità di “esaminare e toccare con mano” la difficoltà di coinvolgere alcuni target – per esempio le donne – in attività di apprendimento della lingua italiana: “Non si tratta di alfabetizzazione – chiarisce il consigliere – perché non abbiamo a che fare con persone che non leggono e scrivono in alcuna lingua; ma che debbono apprendere la nostra”. Danti richiama anche la intersettorialità del Piano che ha aspetti di integrazione con la sanità, come con la formazione e la scuola.
Il Piano, che come risorse attivabili indica 592.241 mila euro per ciascuno dei quattro anni di riferimento (2012-2015), si articola in tre obiettivi generali: “rappresentanza e partecipazione” alla vita pubblica dei cittadini stranieri; rete di servizi informativi rivolti agli stranieri “collegata a una rete di servizi di tutela e di contrasto e rimozione degli episodi di discriminazione”. E apprendimento della lingua italiana come promozione di “cittadinanza attiva” (“appartenenza piena e consapevole alla vita della comunità”).
Gli obiettivi specifici in tema di partecipazione si concentrano sulla “promozione di iniziative legislative in ambito nazionale finalizzate all’estensione del diritto di voto dei cittadini extracomunitari”; su “qualificazione ed estensione” nel territorio regionale di organismi quali i Consigli e le Consulte degli stranieri; la partecipazione dei rappresentanti delle comunità straniere alla cooperazione in ambito internazionale, e sui giovani di seconda generazione e la loro partecipazione al servizio civile regionale.
Gli obiettivi specifici in tema di rete di servizi formativi si concentrano sul “rafforzamento” della formazione degli operatori. Sono previsti anche interventi comuni con l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, e il sostegno a reti territoriali per la tutela e il contrasto delle discriminazioni.
Quanto all’apprendimento della lingua italiana, gli obiettivi specifici includono anche “rafforzamento e integrazione” dell’offerta formativa linguistica nel sistema pubblico dell’istruzione e del terzo settore, e “valorizzazione dell’offerta disponibile on line”.
«Questo Piano è discriminatorio non solo nei confronti dei toscani, ma anche verso gli immigrati regolari che si vedono parificati e, in certi casi, scavalcati dagli irregolari». È il commento del capogruppo della Lega Nord Toscana, Antonio Gambetta Vianna, sul Piano di Indirizzo Integrato per le Politiche sull’Immigrazione presentato dalla Giunta Regionale in Consiglio.
L’esponente del Carroccio fa subito un esempio concreto: la tessera sanitaria per Straniero Temporaneamente Presente. «Molti cittadini italiani e diversi immigrati regolari – chiosa – lamentano un trattamento sanitario discriminatorio nei loro confronti. Eclatante è il caso, esploso a Prato poco più di due anni fa e denunciato da la Padania, di un signore che
per un’ecografia addominale avrebbe dovuto aspettare oltre due mesi nella normale lista d’attesa, ma, su suggerimento dell’operatrice del locale Cup, si fece inserire nella lista riservata agli stranieri per poter fare l’ecografia dopo appena tre giorni. Questa non è discriminazione razziale?». Gambetta Vianna tiene a precisare che «le cure non si negano a nessuno», ma ricorda che «la Legge vale per tutti e deve essere applicata nei confronti di tutti, anche di chi vive illegalmente nel nostro Paese». Secondo il leader leghista in Palazzo Panciatichi, «questo Piano evidenzia un altro fatto assolutamente discriminatorio, ossia il sostegno all’imprenditoria degli immigrati. Va favorita l’imprenditoria in generale “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione etc…” come recita l’articolo 3 della Costituzione Italiana di cui la sinistra spesso e volentieri si riempie impropriamente la bocca. Aiutiamo tutti i giovani e tutti gli imprenditori in difficoltà che rischiano di chiudere le proprie aziende mandando a casa decine, centinaia, migliaia gli operai invece di fare Piani razzisti del genere».
Ma ciò che non va giù alla Lega è anche il modo col quale la Regione vuole superare gli insediamenti abusivi di Rom e Sinti.
«La Giunta toscana vuole destinare case popolari ai “nomadi” certificando il loro essere “stanziale”. Questa è pura follia.
Se i Rom e i Sinti vogliono una casa, che se la comprino visto che ce ne sono moltissimi che possono permettersi auto di grossa cilindrata. Poi, perché premiare comunità che non si vogliono integrare e che, come testimoniano l’antropologo Glauco Sanga e il sociologo Marzio Barbagli, hanno nel proprio DNA il furto nei confronti dei Gage, ossia i non zingari, e che insegnano a rubare ai bambini in tenera età? Come possiamo tollerare che a loro vadano le case popolari, mentre c’è chi ne ha diritto e ne sta aspettando una da anni che si vede costantemente superato dall’ultimo arrivato di turno? Perché non aiutare le giovani coppie così da non costringere i giovani a restare nelle famiglie d’origine fino a quasi la mezza età?
Se questo è il modo di intendere l’integrazione da parte della sinistra – conclude Gambetta Vianna –, noi della Lega alzeremo le barricate».
[ Toscana ] Maggioranza compatta: passa il piano integrato sull'immigrazione. Ogni anno quasi 600mila euro a disposizione - gonews.it