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Fenris
A Bologna, chi l'avrebbe mai detto?
"Hanno avvantaggiato le coop" Due avvisi di garanzia a Palazzo - Il Resto Del Carlino - Bologna
Bologna, 23 febbraio 2012 - La direttrice del settore gare del Comune, Patrizia Bartolini, è indagata con l’accusa di turbativa d’asta perché, secondo la Procura e la Guardia di finanza, avrebbe favorito le coop nell’assegnazione di uno dei tre rami dell’appalto Global service. Assieme a lei risponde della stessa accusa un ex funzionario comunale dei lavori pubblici, ora trasferito in Regione, che fu il responsabile del procedimento di assegnazione.
Il pm Rossella Poggioli, titolare del fascicolo, nei giorni scorsi ha inviato gli avvisi di garanzia e due giorni fa ha interrogato i due indagati in Procura. Per l’accusa, alla cordata capitanata da Ccc, poi vincitrice, sarebbe stata concessa una proroga dei termini che agli altri concorrenti fu invece rifiutata. Così da creare un ingiusto vantaggio alle coop. Ma la difesa degli indagati è pronta a dar battaglia. «Tutto regolare», dice l’avvocato Raffaele Miraglia, legale del funzionario.
Il Global service è da settimane al centro di roventi polemiche legate all’emergenza neve, visto che uno dei tre rami dell’appalto milionario, quello che riguarda la manutenzione delle strade, è stato affidato nel 2008 (con regolare appalto) a Bgs, Bologna gestione strade, il consorzio che fa capo a Coop Costruzioni cui è stato poi affidato con assegnazione diretta, l’anno scorso, l’incarico di gestire il piano neve.
E sui conti dell’emergenza neve lo scontro è sempre più aspro dopo l’astronomica stima dei costi, diffusa il 14 febbraio da Comune, di 12,4 milioni. Stima che sarebbe molto lontana dal dato reale, che sarà finalmente diffuso oggi. Di quei 12,4 milioni, il Comune (cambiando la prima versione) ha spiegato il 18 che un milione riguarda il servizio straordinario di rimozione delle stalattiti di ghiaccio e di rimozione della neve dai tetti, oltre alla messa in sicurezza delle scuole. Di tutto ciò si è occupato il consorzio Bologna gestione patrimonio, quello appunto che ha vinto l’appalto per il secondo ramo del Global service, che riguarda la manutenzione degli edifici pubblici. Il terzo ramo riguarda il verde ed è gestito da una terza cordata di cui fa parte Manutencoop.
L’inchiesta del pm Poggioli ha messo sotto la lente il Global service relativo agli edifici. Nel 2007 fu indetta la gara e si mostrarono interessati tre soggetti: due consorzi non bolognesi e la cordata capitanata da Ccc, di cui fanno parte anche Sapaba, Cogei, Melegari, Montanari e altri. Cordata che, va sottolineato, non è indagata. I soggetti interessati fecero un sopralluogo per valutare l’entità dell’incarico e i due consorzi chiesero una proroga dei termini per presentare l’offerta di 40 giorni. Ccc, che già gestiva il servizio con una cordata diversa, non ne ebbe invece bisogno.
Ai consorzi fu negata la proroga e così non presentarono l’offerta. L’unica busta fu quella di Ccc, ma quando venne aperta mancavano alcuni documenti essenziali. Ccc chiese allora un termine breve per produrli, di tre giorni, che gli fu concesso.
La procura contesta al funzionario il no ai consorzi e alla Bartolini, che faceva parte anche della commissione aggiudicatrice, sia il primo no ai consorzi che il secondo sì a Ccc. Perché quella disparità trattamento? «Erano termini diversi — spiega Miraglia —, il mio assistito aveva l’obbligo di concludere la gara, quindi non poteva dare la proroga di 40 giorni. È stato tutto fatto secondo il codice. Quanto al presunto favore a Ccc, che a noi non viene contestato, quella proroga di soli tre giorni era per produrre documentazione. Appunto, una proroga ben diversa».