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Francpolitik
Milanista non ha tutti i torti a dire che la spesa nel 2001 fosse al 37% rispetto al PIL. Spiego meglio: se vogliamo veramente vedere chi ha speso maggiormente, non possiamo prendere in esame la spesa pubblica totale, che appunto nel 2001 era al 48% ca., ma dobbiamo analizzare la
spesa corrente. Ed ecco che ritroviamo il dato inizialmente citato: nel 2001 la spesa corrente era al 37% rispetto al PIL, è poi cresciuta per l'intera durata del governo Berlusconi per poi stabilizzarsi negli anni Prodi. Ecco una tabella molto chiara:
:giagia:
sulla catasrofe pidiellina posto ancora questa bella analisi, che spiega bene i meccanismi clientelari delle politiche del CDX
Libera nos a malo | noiseFromAmeriKa
Negli anni del governo Berlusconi II questa tendenza ha fatto affondare l'avanzo primario, ovvero il surplus delle entrate rispetto alle uscite, al netto degli interessi sul debito pubblico. Questa politica economica, di un governo che tra l'altro si definiva liberale, si è poggiata sugli allori degli interessi sul debito pubblico in netto crollo: in quegli anni, il famoso spread aveva toccato i minimi storici, per merito dell'euro, moneta stabile e, anzi, in rialzo, che garantiva l'intera Eurozona.
Con l'avvento dell'esecutivo Prodi, non ci si limitò ad alzare le imposte, fatto che fu ritenuto prioritario per risanare le disastrate finanze, del Paese ma si puntò su una efficacie spending review che è certificata dall'impennata dell'avanzo primario proprio in quegli anni.
Purtroppo, quell'opera certosina di razionalizzazione della spesa pubblica, è stata interrotta dal Mastellame che fece cadere il governo. Altrimenti, con i conti che andavano meglio, l'esecutivo Prodi avrebbe proceduto ad un ribilanciamento della pressione fiscale, sgravando le categorie medio-basse.
Poi è tornato Berlusconi che, in un solo hanno, ha riannullato l'avanzo primario e fatto schizzare la spesa pubblica. Il resto è storia.