Non sono così facile a dispiacermi. Non, comunque, a causa di un discorso su Craxi, o su la quasi totalità dei personaggi politici.
Oltre tutto, anche la "chiusura" ci sta, non c'è niente di male: se si è convinti di qualcosa, è giusto non cercare ad ogni costo un accomodamento.
Però devo confessare che la politica-dei-personaggi, o della diatriba partitica, non mi ha mai davvero appassionato: ne ho sempre parlato con distacco, se non con insofferenza, perché si tratta di un lungo e tortuoso percorso attraverso le contraddizioni e le vicende personali, oltre che della complessità sociale, ossia di fattori che è infinitamente più interessante approfondire a livello sociologico, letterario, filosofico e perfino poetico.
La politica, insomma, è troppo schematica per accogliere in sé tutti gli aspetti interessanti della realtà.
Ciò significa che, adeguandomi a questa schematicità, tenderei ad essere molto più chiuso di te, Stella, a causa di qualcosa che definirei "impazienza", perché, quando si parla di politica, ho sempre l'impressione che ci sia un argomento, un fenomeno, un pensiero più importante del quale occuparsi, su quel medesimo aspetto della realtà.