Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 21/11 del 10 marzo 2011, Santi Quaranta Martiri
Rassegna stampa del 10.03.2011
I frutti del risorgimento antiromano
Nell’Italia tridentina i cattolici credevano nel primato di Pietro. Nell’Italia decattolicizzata, anche certi tradizionalisti hanno perso la fede nell’infallibilità del Romano Pontefice.
Pace eterna
Giorgio Napolitano nel 1956 spiegò come l’URSS stava portando la pace agli ungheresi. Oggi festeggia Cialdini, che nel 1861 ha portato la stessa pace alle popolazioni duosiciliane.
Ma il Pakistan non è uno stato canaglia
Islamabad (AsiaNews) – “Avete ucciso mio fratello, adesso mi impedite pure di vedere il suo corpo… Non siete in grado di proteggere le minoranze”. È il grido d'ira e dolore lanciato da Anila Bhatti – sorella di Shahbaz – a cui le forze di sicurezza hanno vietato l’ingresso in chiesa durante i funerali. La funzione è iniziata questa mattina alle 11.40 nella chiesa di Nostra Signora di Fatima, a Islamabad; poco dopo l’arrivo del premier Yousaf Raza Gilani, le autorità hanno chiuso le porte e più nessuno ha potuto entrare o uscire dall’edificio. La polizia ha formato un cordone che bloccava ogni accesso, scatenando la protesta della comunità cristiana, che avrebbe voluto salutare “per l’ultima volta” il ministro cattolico per le Minoranze. Intanto migliaia di persone hanno raggiunto Khushpur, villaggio del Punjab, per la sepoltura alla presenza di oltre 10mila persone: il corpo verrà tumulato accanto alla bara del padre. (…)
(AsiaNews del 4 marzo 2011)
Testamento spirituale di Shahbaz Bhatti
Il mio nome è Shahbaz Bhatti. Sono nato in una famiglia cattolica. Mio padre, insegnante in pensione, e mia madre, casalinga, mi hanno educato secondo i valori cristiani e gli insegnamenti della Bibbia, che hanno influenzato la mia infanzia. Fin da bambino ero solito andare in chiesa e trovare profonda ispirazione negli insegnamenti, nel sacrificio, e nella crocifissione di Gesù. Fu l’amore di Gesù che mi indusse ad offrire i miei servizi alla Chiesa. Le spaventose condizioni in cui versavano i cristiani del Pakistan mi sconvolsero. Ricordo un venerdì di Pasqua quando avevo solo tredici anni: ascoltai un sermone sul sacrificio di Gesù per la nostra redenzione e per la salvezza del mondo. E pensai di corrispondere a quel suo amore donando amore ai nostri fratelli e sorelle, ponendomi al servizio dei cristiani, specialmente dei poveri, dei bisognosi e dei perseguitati che vivono in questo paese islamico. (…) Non voglio popolarità, non voglio posizioni di potere. Voglio solo un posto ai piedi di Gesù. Voglio che la mia vita, il mio carattere, le mie azioni parlino per me e dicano che sto seguendo Gesù Cristo. Tale desiderio è così forte in me che mi considererei privilegiato qualora – in questo mio sforzo e in questa mia battaglia per aiutare i bisognosi, i poveri, i cristiani perseguitati del Pakistan – Gesù volesse accettare il sacrificio della mia vita. Voglio vivere per Cristo e per Lui voglio morire. Non provo alcuna paura in questo paese. Molte volte gli estremisti hanno cercato di uccidermi e di imprigionarmi; mi hanno minacciato, perseguitato e hanno terrorizzato la mia famiglia. (…) Quando rifletto sul fatto che Gesù Cristo ha sacrificato tutto, che Dio ha mandato il Suo stesso Figlio per la nostra redenzione e la nostra salvezza, mi chiedo come possa io seguire il cammino del Calvario.
(Agenzia Zenit del 6 marzo 2011)
Omicidio di Shahbaz Bhatti: alcune delle dure prese di posizione dei laicisti
Echissenefrega.
Fantateologia alla giudia
«Prosegue quel processo di riconciliazione iniziato nel 1965 con la dichiarazione Nostra aetate». Renzo Gattegna, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei), intervistato da Gian Guido Vecchi sul Corriere della Sera del 4 marzo, commenta le anticipazioni dell’ultimo libro del Papa – il secondo volume del saggio di Benedetto XVI Gesù di Nazaret. Dall’ingresso a Gerusalemme fino alla risurrezione – uscite sul nostro giornale. «Viene ribadita con forza – continua il presidente – l’infondatezza dell’accusa di deicidio che per secoli è stata usata per diffondere odio nei confronti degli ebrei». (…) Analogo apprezzamento per il volume del Papa emerge dalle parole del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che in una lettera inviata a Benedetto XVI scrive: «La ringrazio per aver rigettato nel suo libro la falsa affermazione che è stata usata come base per l’odio contro gli ebrei nel corso di centinaia di anni». E anche dall’Ambasciata d’Israele presso la Santa Sede giungono commenti positivi: «Accogliamo con tutto il cuore l’enfasi rimarcata dal Papa nel suo nuovo libro, in cui solleva gli ebrei dalla responsabilità per la morte di Gesù – si legge in un comunicato stampa – è una conferma della ben nota posizione del Papa a favore del Popolo Ebraico e dello Stato d’Israele. Non dovremmo dimenticare che senza la Nostra aetate non ci sarebbe stato un processo di riconciliazione tra ebrei e cattolici da una parte e Santa Sede e Israele dall’altra». Conclude l’ambasciatore Mordechay Lewy: «Speriamo che questo Suo atteggiamento positivo sia di ispirazione per più di un miliardo di cattolici sparsi in tutto il mondo».
(Fonte: <span><span>http://moked.it/blog/2011/03/04/un-altro-passo-nel-dialogo/</span></span> )
Aridateci Mastro Titta!
(…) Sarà, quella del 17 marzo, e giustamente, una festa civile; ma sarà anche – dovrebbe essere! – una 'festa religiosa', non tanto per celebrazioni patriottiche con bandiere, sfilate di reduci e fanfare che pure – nonostante la lunga conflittualità fra Chiesa e Stato – ebbero luogo nelle chiese o nelle loro vicinanze anche al tempo della contrapposizione frontale fra Santa Sede e dinastia sabauda; quanto, e soprattutto, per fare memoria degli antichi 'steccati' e per mettere in luce il loro definitivo superamento, grazie a una duplice maturazione: quella della coscienza civile e quella della stessa più avvertita coscienza ecclesiale. Per un caso fortuito (ma come non vedere in una simile coincidenza una sorta di 'provvidenzialità'?) questa eccezionale festa nazionale coincide, per la Chiesa, con la primissima fase della Quaresima. Mi sembra dunque bello che il 17 marzo una solenne liturgia, per iniziativa della Conferenza episcopale italiana, si faccia anche momento di riflessione su quell’avvenimento che a molti appare lontano, e rischia per questo di essere una semplice occasione per l’esercizio delle consuete retoriche celebrative. E credo che sarebbe importante se nelle realtà ecclesiali locali si imitasse questo esempio. Vi sarebbero, per i credenti, almeno tre punti meritevoli di attenta considerazione. In primo luogo, il pentimento , il riconoscimento, cioè – già fatto proprio da Paolo VI in un famoso discorso e varie volte rinnovato dai suoi successori – che qualche cosa mancò alla Chiesa dell’Ottocento in fatto di percezione del corso degli avvenimenti e della necessità di non arroccarsi in una difesa oltranzista di una pur nobile tradizione. (…)
(Avvenire del 18 febbraio 2011, articolo di Giorgio Campanini)
Il grillo parlante sponsor dell’eutanasia
Il ddl sul biotestamento, che arriverà alla Camera in marzo, ‘sembra un ddl liberale ma in realtà non lo è: complica le cose, burocratizza e non va nella direzione della libera scelta’. A pensarla così è Roberto Saviano, intervenuto sul tema in un videomessaggio che sarà proiettato questa sera a Roma in occasione dell’Happening teatrale ‘Le ragioni del cuore – testamento biologico. Sentimenti e diritti a confronto’, con la partecipazione del senatore Ignazio Marino e di Beppino Englaro. La ‘tragedia – ha detto l’autore di Gomorra – è continuare a raccontare tale battaglia come una battaglia pro-morte’. Al contrario, discutere del diritto alla libertà di decidere, quando si sta ancora bene, delle cure che si vogliono o non si vogliono in caso di malattia irreversibile, ha sottolineato lo scrittore, ‘non e’ una scelta che riguarda solo un eventuale stato di malattia, ma poter scegliere su questo e’ un passo per poter costruire una società diversa’. Questa, ha proseguito Saviano, ‘è una battaglia che riguarda la vita, la costruzione della democrazia, è un passo verso la libertà perchè è un passo verso la scelta’. Riferendosi quindi a Beppino Englaro, quella da lui condotta, ha affermato, ‘è una battaglia di democrazia; poteva ottenere la fine dell’accanimento terapeutico sulla figlia Eluana in modo clandestino, per i malati terminali infatti ciò è ormai tollerato anche in ospedale, invece – ha proseguito – si è rivolto alle istituzioni, e questa è democrazia’. (…); la decisione di Beppino Englaro – ha concluso Saviano – è una decisione di liberta”.
(Fonte: /www.giornalettismo.com del 21 febbraio 2011)
Kapò abbronzati
Il presidente statunitense, Barack Obama, ha revocato il divieto di sottoporre a nuovi processi i detenuti di GUantanamo che egli stesso aveva imposto nel 2009 sperando di poter smantellare in tempi brevi la prigione ed estradarne o trasferirne i detenuti: la chiusura del carcere di massima sicurezza, fortemente criticato a causa delle condizioni di detenzione dei detenuti, era stato uno dei temi chiave della campagna elettorale di Obama. Nei prossimi giorni verranno presentate nuove accuse a carico di alcuni dei 172 detenuti. Obama ha comunicato: "Annuncio una serie di misure per assicurare i terroristi alla giustizia, le nostre azioni verranno monitorate per garantire un trattamento dignitoso ai detenuti. Sono fermamente convinto che il sistema giudiziario statunitense sia una parte fondamentale del nostro arsenale nella guerra contro al-Qaeda e i suoi affiliati". (…)
(Fonte: it.peacereporter.net dell’8 marzo 2011)
Bestialità
Asti ha degnamente commemorato Charles Robert Darwin che sostituì idealmente la foto ormai stinta di Adamo ed Eva con quella di uno scimpanzé sorridente in cima all’albero genealogico dell’umanità (…) Due i relatori … il biologo evoluzionista Ludovico Galliani e l’antropologo e genetista Paolo Francalacci … identici per l’entusiasmo che ha contraddistinto i loro interventi. … lo stesso scienziato pisano ha definito “(l’evoluzionismo) un dato ormai comprovato almeno quanto l’esistenza dell’Impero romano” (…) “chiamare le scimmie animali non mi è facile, visto che, solo per fare un esempio, sono in grado di riconoscersi allo specchio”. (…)
(Dalla Gazzetta d’Asti, n. 8, 4 marzo 2011, settimanale della diocesi d’Asti!)
Gli eredi di San Simonino
http://trentinocorrierealpi.gelocal....-peres-2661286
(Dalla rassegna stampa dell’Ass. La Torre, Associazione Culturale La Torre - Volano (TN) - Per iscriversi alla mailing list: associazione_torre@yahoo.it )
_____________________________
Il materiale da noi pubblicato è liberamente diffondibile, è gradita la citazione della fonte: Centro Studi Giuseppe Federici
Archivio dei comunicati: Centro Studi Giuseppe Federici