Banche, via i conti correnti gratis
"Un danno per gli istituti di credito"


La modifica alla norma potrebbe essere introdotta nel decreto fiscale o in quello sulle semplificazioni. Il sottosegretario all'Economia Polillo: "Rischio di ulteriore stretta creditizia per imprese e le famiglie"

ROMA
- Il governo interverrà, con un successivo provvedimento, sulla misura del dl liberalizzazioni che prevede la gratuità dei conti correnti per i pensionati che percepiscono fino a 1.500 euro al mese. Lo ha detto il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo alla Camera sottolineando come la misura sia un danno per le banche.

Polillo ha sottolineato come le misure sui conti correnti gratis per i soggetti titolari di trattamenti pensionistici fino a 1.500 euro, "comportando un notevole danno per le banche, potrebbero causare un'ulteriore stretta creditizia che si riverbererebbe inevitabilmente sulle imprese e le famiglie". Inoltre, rileva "come la disposizione sulla riduzione delle commissioni interbancarie si risolverebbe in una riduzione dei ricavi per le banche con effetti indiretti anche sul gettito fiscale".

Sempre secondo quanto riferito dai bollettini, Polillo ha segnalato come la commissione Bilancio del Senato abbia ritenuto di dare nulla osta sul punto per la mancanza di effetti diretti sulla finanza pubblica, malgrado la contrarietà del Governo" e ha fatto dunque "presente che il Governo si riserva di intervenire in merito, presumibilmente con un successivo provvedimento, data la difficoltà di introdurre modifiche a quello in esame".
Polillo, come si legge nel bollettino delle commissioni parlamentari, ha ricordato come "siano state introdotte nel corso dell'esame presso il Senato con il parere contrario del Governo e rileva come tale contrarietà fosse dovuta, più che a motivazioni di merito, a ragioni di metodo, in quanto, a suo avviso, sarebbe stata preferibile la convocazione di un tavolo tecnico tra i soggetti interessati, piuttosto che intervenire con legge".

Il Sottosegretario "osserva peraltro come la disposizione porrebbe anche problemi di natura applicativa, non essendo espressamente prevista l'esclusione dei soggetti che percepiscono altri redditi tali da fare superare, magari largamente, la soglia dei 1.500 euro mensili".