Nella sala consiliare del Campidoglio il sindaco di Roma conferisce ufficialmente, con queste parole, la cittadinanza onoraria al soldato israeliano rapito il 25 giugno del 2006 per mano di Hamas.



"Roma vuole il suo cittadino Gilad Shalit libero". E un inarrestabile battito di mani soffoca la voce di Gianno Alemanno. Nella sala consiliare del Campidoglio il sindaco di Roma conferisce ufficialmente, con queste parole, la cittadinanza onoraria al soldato israeliano rapito il 25 giugno del 2006 per mano di Hamas, entro un confino di pace, in territorio israeliano. Da allora di lui non si sa più nulla, violando qualsiasi diritto umano e convenzione internazionale. Alemanno consegna il documento di cittadinanza nelle mani di Noam, il padre di Shalit. Davanti a una platea composta di giovani e meno giovani appartenenti alla Comunità ebraica di Roma presieduta da Riccardo Pacifici. C'è anche l'ambasciatore Gideon Meir in sala, seduto al fianco del rabbino capo Riccardo Di Segni e di fronte al presidente Ucei Renzo Gattegna e ai deputati Pdl Fiamma Nirenstein e Alessandro Ruben.

Chi non ti aspetti è invece un gruppo di rom. Nell'Aula Giulio Cesare sono 4 o 5. «Siamo rom della Romania - spiegano - in Italia da più di tredici anni. Abbiamo sofferto come tutti. Certo, siamo commossi nel sentire le parole del padre di Shalit, ma ora chiediamo al sindaco Alemanno - dice Decebal Tanasie - di poter ottenere anche noi la cittadinanza italiana». Nessuna protesta rumorosa. Chiedono solo parità di diritti. Dal palco dell'aula del Campidoglio, intanto, Noam continua a parlare del figlio. Ha passato la giornata in giro per la Capitale. È stato dal presidente della Camera Gianfranco Fini, il quale ha spiegato che «chi detiene il prigioniero, Hamas, non rispetta le convenzioni di Ginevra».

Poi dal presidente del Senato e dal ministro degli Esteri Franco Frattini: «La liberazione di Shalit - ha detto il ministro - è una questione cruciale. Farò pressioni in sede europea». Noam Shalit torna così in Israele con una speranza in più. Con l'Italia al fianco della sua battaglia. E con la richiesta che Roma possa ottenere dal G8 un concreto aiuto per liberarlo. O almeno per sapere se è ancora vivo.



Fabio Perugia

02/07/2009

http://iltempo.ilsole24ore.com/2009/...no_hamas.shtml