A parte che l'autore non è Dawkins quello che gli autori stanno affrontando dalla situazione che da un lato propone una teoria di grande successo esplicativo e dall'altra una difficoltà a comprenderla e pensano di aver trovato in questo una giustificazione nella predisposizionem mentale umana a credere in una 'mente creatrice'.
Ma per chi conosce un minimo la storia della scienza questo non dovrebbe rappresentare una novità si pensi solo alle difficoltà ad accettare il principio di relatività galileiano o meglio come questo sia comparso con molto ritardo rispetto alla fisica aristotelica molto ma molto più intuitiva in un ambiente in cui la forza di inerzia la fa da padrona , lo stesso geocentrismo è molto più intuitivo.
Non parliamo della relatività con lunghezze che si accorciano e orologi che vanno più piano fra due sistemi inerziali in movimento fra loro.
Meccanica quantistica neppure a parlarne.
La nostra mente non è stata selezionata in determinati ambienti in cui questi fenomeni sarebbero consueti e quindi la nostra prima intuizione fallisce.
Con il darwinismo è la stessa cosa , tempi troppo lunghi , difficoltà ad eliminare le spiegazioni finalistiche e sostituirle con altre ad alto livello di contingenza ecc.