Democrazia reale. Vladimir Simonov, I buoni affari del padronato USA con il III Reich, - STORIA SOPPRESSA. Blog di storiografia e critica ideologica libertaria

Mentre la polemica prosegue tra vecchi alleati sui loro rispettivi ruoli nella Seconda Guerra mondiale, Vladimir Simonov oppone la duplicità degli anglosassoni rispetto all'impegno senza difetto dei Sovietici. Egli evoca il doppio gioco degli Stati Uniti sino alla fine del conflitto: da una parte l'azione eroica dei suoi soldati contro la Wehrmacht, dall'altra il commercio segreto del suo grande padronato con il III Reich. Un punto di vista che rimane cortese, perché evita di menzionare il ruolo di Prescott Bush, ma che traduce l'esasperazione dei Russi davanti alla riscrittura della Storia alla quale si dedica la nuova potenza dominante.

Aveva il profilo di una ritratto su una moneta romana. Il naso fiero di un patrizio, rughe armoniose su un viso ascetico e stanco. Albert Kotzebue, nel 1945 tenente al 273° reggimento della 69a divisione di fanteria della Prima armata statunitense, invecchiava in bellezza. Il che gli faceva sentire più intensamente le gioie della vita. Quando avevo fatto la sua conoscenza a Chicago verso la metà degli anni 80, il colonnello in pensione Kotzebue compiva studi di diritto e duri esami universitari lo aspettavano la settimana seguente. Aveva appuntamento con la morte due anni dopo, ma solo Dio ne era al corrente.

Ma all'epoca Kotzebue era impegnato e generoso. Mi aveva offerto per ricordo un facsimile del numero dello Star and Stripes con il testo storico, canonico anche, che il corrispondente di guerra Andy Rooney aveva dettato per radio. Lo leggiamo con gli occhi delle persone affaticate per la luminosità degli schermi dei computer. E molto spesso è tramite Internet che sapiamo che il 60° anniversario della Grande Vittoria si avvicina.

Un foglio di carta giallina, un po' più densa del solito. Con un titolo che occupa tutta la larghezza: Gli Yankees incontrano i rossi. Le armate americana e russa si sono incontrate a 75 miglia a sud di Berlino, separando la Germania in due e riempiendo l'ultimo spazio esistente tra i fronti orientale ed occidentale. L'incontro annunciato ieri simultaneamente a Washington, Mosca e Londra ha avuto luogo mercoledì alle 16 e 40 a Torgau, sull'Elba... La migliore descrizione dei soldati russi è questa: somigliano come due gicce d'acqua agli americani... Si è invasi da un sentimento di gioia irresistibile, si apre un nuovo mondo immenso ...".


Questo slancio di allegria, Kotzebue lo aveva vissuto. Questo incontro, l'aveva visto con i suoi propri occhi. Il tenente comandava un distaccamento di soldati statunitensi che avevano stretto la mano dei loro omologhi sovietici sull'Elba.
simonov02.jpgI suoi uomini erano stati i primi? Come per la bandiera rossa piantata sul Reichstag, la storia dell'incontro sull'Elba è aureolata di miti. Sia quel che sia, si dice che il distaccamento di Albert Kotzebue aveva preceduto di quattro ore e mezzo quello del tenente Wiliam Robertson, che anch'egli era avanzato in direzione dei Sovietici, Per Kotzebue, ciò non aveva alcuna importanza. La guerra non è uno sport, mi aveva detto. Ed a Chicago mi aveva raccontato come si era svolto.

All'alba, lo stato-maggiore del battaglione aveva dato l'ordine a Kotzebue di inviare una pattuglia verso l'Elba per vedere se i Sovietici erano lì. Truppe sovietiche avanzanti verso la Germania hitleriana durante la Seconda Guerra mondiale. È l'Armata Rossa che fece il maggior sforzo di guerra permettendo la liberazione dell'Europa dal nazismo.

Con 28 uomini a bordo di sette jeep, si era aperto con difficoltà una strada attraverso una folla di rifugiati e di disertori tedeschi travestitisi alla meglio. L'Elba si trovava ad una ventina di miglia, eppure non la raggiunsero che verso le 11 e 30 del mattino.

Dall'altro lato del fiume si intravedevano dei profili kaki che indossavano i copricapi caratteristici dell'Armata Rossa. Quest'immagine, Kotzebue la conserverà sempre nella sua memoria. Gli Americani lanciarono in cielo due bengala verdi per rassicurare gli alleati. I Sovietici si mostrarono diffidenti. Erano già stati beffati dai Tedeschi che si erano fatti passare per yankee. Dopo diversi scambi di opinioni e di segnali i Sovietici fecero segno di raggiungerli.

Ma come attraversare? Non in jeep! Accompagnato da sei uomini, Kotzebue ispezionò la riva e fini con il trovare due barche. Le catene che le fissavano furono spezzate a colpi di calcio dei fucili.

Durante tutta la notte, la Luna assitette a grandi mangiate a base di toast: beviamo alla salute di Stalin, alla salute di Roosevelt, all'Armata Rossa, alla fine della guerra... Al mattino una fisarmonica e dell echitarre apparvero. I Sovietici cantavano già Suoni River mentre gli statunitensi intonavano Katiucha...

A Chicago avevo chiesto a Kotzebue se all'epoca aveva preso coscienza del carattere storico del momento. Aveva risposto muovendo la testa: "Certo. La formula era semplice: Una guerra terribile, in cui l'umanità intera era stata trascinata era terminata. La nostra fraternità con un altro popolo, con i Russi, si era rivelata più forte del male. Sono credente, per me ci sarà sempre in ciò il trionfo biblico della luce sulle tenebre...".

In quel mercoledì 25 aprile 1945, sull'Elba, Kotzebue ed il tenente Gordeïev -il solo nome russo di cui si ricordava- crearono la storia moderna. Lo stesso giorno, a San Francisco, si apriva una conferenza internazionale che doveva far nascere l'Organizzazione della Nazioni Unite, la cui missione era di mettere ordine urgentemente nel mondo del dopoguerra.


Nel suo ufficio al New York Times, il giornalista e futuro storico Charles Higham iniziava l'opera della sua vita, e cioè uno studio considerato come eretico all'epoca e che così è rimasta occhi secondo alcuni. Questo studio doveva infine approdare al libro di grande risonanza Trading with the Enemy (Commercio con il nemico) [1].

Questo libro aveva un sottotitolo il cui senso molto probabilmente sarebbe sfuggito a Albert Kotzebue. E se lo avesse capito, non avrebbe creduto e mandato il suo autore all’inferno. Eccolo questo sottotitolo: An Exposé of the Nazi-American Money Plot 1933-1949 (Rivelazione del complotto finanziario nazi-americano nel periodo 1939-1949).

Molte cose infatti erano da denunciare. I fatti scoperti da Higham nei documenti declassificati provenienti dagli Archivi aazionali degli Stati Uniti e da altre fonti rivelano che durante la guerra, quei pilastri del business americano come la Standard Oil of New Jersey; la Chase Manhattan Bank; la Texas Company, l'International Telephon and Telegraph Corporation, Ford, Sterling Products, ecc., avevano collaborato con il Reich hitleriano.

Questa collaborazione, dimostrata con prove concrete dall’autore di Trading with Enemy, non aveva suscitato nessuna condanna da parte dell’amministrazione degli Stati Uniti durante gli anni della guerra, soprattutto da parte del segretario per il Commercio, Jesse Jones; del segretario alle Finanze, Henry Morgenthau e degli alti funzionari del Dipartimento di Stato.

Si trattava di una formula di guerra completamente diversa e molto più complessa. Non aveva assolutamente nulla in comune con l'ingenua euforia del povero Albert Kozebue. La storia, non è la Bibbia. La luce non sempre trionfa sulle tenebre. Esaminiamo alcuni aspetti di queste transazioni con il nemico con gli occhi di un soldato della Seconda Guerra mondiale.

Quando Albert Kotzebue e la sua Prima armata avanzavano verso l’Elba incontro ai Sovietici e mentre gli Statunitensi in America e i Britannici sulle isole britanniche facevano la coda alle stazioni di rifornimento della benzina, la Standard Oil of New Jersey inviava del petrolio attraverso la Svizzera neutra per riempire i serbatoi dei blindati hitleriani [2].

Quando i soldati degli eserciti alleati avanzavano verso l'Elba, erano spesso attaccati da bombardieri con la croce uncinata nera dotati di motori provenienti dalle fabbriche della Ford impiantate nell’Europa occupata [3].

Truppe sovietiche e statunitensi che sfilano insieme sulle rovine del III° Reich (Foto: RIA Novosti)

Per tutta la durata della guerra le fabbriche delle società statunitensi, soprattutto quelle di Possy, nelle vicinanze di Parigi, hanno costruito dei motori per aerei, camion e automobili. Per la Germania nazista e con il consenso dei proprietari statunitensi, evidentemente. "All’inizio di quest’anno ci siamo impegnati a fare tutto il necessario per la vittoria finale", affermava il giornale dell'azienda Ford in Germania [4].

Quando i soldati avanzavano verso l’Elba, Walter Scellenberg, il capo del SD, il servizio di controspionaggio della Gestapo, era alla stessa epoca uno dei direttori dell'International Telephon and Telegraph Corporation (ITT) statunitense. L’autore di Trading with the Enemy ha stabilito che durante la guerra il proprietario dell’ITT, Sostenes Behn, si era recato da New York a Madrid e a Berna per progettare i mezzi da organizzare per ottimizzare i sistemi di comunicazione dell’esercito tedesco [5].

Nel mese di maggio 1944, quando i soldati avanzavano in direzione dell’Elba, il presidente della Banca dei Regolamenti Internazionali (BIR) controllata dai nazisti, Thomas McKittrick, si era recato negli uffici di Bâle, in Svizzera, per presiedere l’assemblea annuale del Consiglio d’Amministrazione [6], la quarta dall’inizio della guerra. Con l’emissario hitleriano Emil Puhl aveva parlato d’un avvenimento di massima importanza e cioè l’arrivo nelle casseforti della BIR di lingotti d’oro da 20 Kg per un totale di 378 milioni di dollari.

Questo oro era stato rubato nelle banche dei paesi occupati. Charles Higham scrive che si trattava anche di oro proveniente da oggetti- montature di occhiali, leghe, portasigarette, corone dentarie dei deportati - che erano stati rifusi nei sottosuoli della Reichsbank.

Nel marzo del 1943, un uomo del congresso [7] aveva proposto una risoluzione richiedendo una inchiesta sulle operazioni della BIR. Egli s’interrogava sulle "ragioni per le quali un cittadino americano, che assumeva la presidenza di una banca, era utilizzato per promuovere gli interessi e gli obiettivi delle potenze dell’Asse" [8]. Il Congresso degli Stati Uniti non aveva nemmeno ritenuto valido esaminare la risoluzione.

Queste sono solo una parte delle numerose storie documentate contenute nel libro-inchiesta Trading with the Enemy. Esse sono tutte eloquenti le une più delle altre. Per fortuna l’opera di Charles Higham è stata stampata dopo la scomparsa di Albert Kotzebue.
Si ripensa involontariamente a tutto ciò quando si sentono oggi delle persone, all’estero e anche in Russia, affermare con compassione: quanto deve essere stato difficile per gli alleati occidentali rassegnarsi ad allearsi con quel diabolico di Stalin! E per gli Stati Uniti, quanto deve essere stato difficile disobbedire ai propri principi di democrazia prestando assistenza al regime dispotico dei soviet, nell’ambito della famosa legge del Affitti-Prestiti alla Russia.
Penso che Mosca, molto ben informata dai suoi servizi d’informazione sulle frequentazioni delle elite bancarie e industriali degli Stati Uniti con Hitler, provasse anch'essa altrettanti dubbi d’ordine morale.
Tuttavia, alla vigilia dell'anniversario della Grande Vittoria comune, non è opportuno calcolare in percentuali quale degli alleati ha peccato di più [9].
In ultima analisi, i veri vincitori sono il sovietico Gordeey e lo statunitense Kotzebue che si incontrarono sull’Elba circa sessant’anni fa.

Vladimir Simonov
Analista politico per RIA-Novosti


NOTE



[1] Trading with the Enemy. An Exposé of the Nazi-American Money Plot 1933-1949 di Charles Higham, Delacorte Press, New York.


[2] Exxon-Mobil, fornitore ufficiale del l'Impero, di Arthur Lepic, Voltaire, 26 agosto 2004.



[3] nel corso dei bombardamenti massicci, l'US Air Force ha distrutto la quasi totalità dell'apparato industriale dell'Asse, ad eccezione delle industrie appartenenti agli Stati Uniti. N.d.R.


[4] At the begining of this year we vowed to give our best and utmost for final victory, in: "Unshakable faithfulness to our Führer", citato da Higham p. 156.


[5] Leggere anche The Sovereign State. The Secret History of ITT di Anthony Sampson, Hodder and Soughton ediz., 1973.


[6] Segnaliamo all’attenzione dei nostri lettori, secondo i documenti prodotti da Higham, su una ventina d'amministratori della BIR, si evidenziano il Belga Alexandre Galopin e i francesi Yves Breart de Boisanger, il barone Georges Brincard e il marchese Louis de Vogüe. Per la parte francese riguardante questo affare, ci si documenterà con Industriels et banquiers sous l'Occupation. La Collaboration économique avec le Reich et Vichy, scritto da Annie Lacroix-Riz, con il commento di Jean Ziegler, Armand Colin editore, 1999.


[7] Si tratta di Jerry Voorhris, rappresentante della California. Una proposta simile fu depositata l'anno successivo, ancora senza successo, da parte di John M. Coffee, rappresentante dello Stato di Washington.


[8] The reasons why an American retains the position as president of this Bank being used to further the designs and purpose of Axis powers, citato da Higham a p. 11.


[9] L'autore qui evita di sviluppare il ruolo economico e finanziario di Prescott Bush (il nonno dell’attuale presidente George W. Bush). Vedi Les Bush et Auschwitz di Thom Saint-Pierre, Voltaire, 3 giugno 2003. N.d.R.