Originariamente Scritto da
Domenico
Infatti, la festività della Pasqua di oggi, non ha niente a che vedere con quella dei tempi di Mosè e continuata attraverso i secoli fino ai tempi di Gesù.
Lo stesso Gesù, prima di andare alla croce, volle celebrare la Pasqua con i Suoi apostoli, secondo l’usanza che vigeva presso gli Ebrei, non tanto per ricordare la liberazione del popolo d’Israele dalla schiavitù d’Egitto, né per la Sua risurrezione, quanto per istituire (quello che oggi i cristiani chiamano la Santa Cena) in memoria della sua morte, come sacrificio per la salvezza dell’umanità, e, in quella circostanza, espresse un particolare desiderio di mangiare quella Pasqua con i suoi, prima di soffrire.
Egli disse loro: « Ho vivamente desiderato di mangiare questa Pasqua con voi, prima di soffrire (Luca 22:15).
Più tardi, l’apostolo Paolo, in una dichiarazione dogmatica, scriverà:
Purificatevi del vecchio lievito, per essere una nuova pasta, come già siete senza lievito. Poiché anche la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata.
Celebriamo dunque la festa, non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità (1 Corinzi 5:7-8).
È particolarmente significativo che l’apostolo, in questo suo particolare enunciato, non faccia riferimento alla Pasqua, quale ricordo della risurrezione di Gesù Cristo, come i cristiani di oggi fanno, ma trae un significato spirituale dai pani azzimi che venivano usati in quella ricorrenza, per parlare di sincerità e della verità
Ai nostri giorni si afferma: la celebrazione della Pasqua, ricorda il grande evento della risurrezione di Gesù Cristo dai morti; questo è il messaggio che la cristianità proclama. Però, a pensarci seriamente, secondo le Scritture, nel giorno in cui gli Ebrei celebravano la Pasqua, Cristo era morto, rinchiuso in una tomba. È il giorno successivo il sabato, cioè la domenica, che proclama la vittoria sulla morte, vale a dire la risurrezione del Cristo. Infatti, la Sua risurrezione, avvenne in quel giorno.
La chiesa del primo secolo, per dare maggiormente enfasi a questo straordinario evento, celebrava la Santa Cena, nel primo giorno della settimana, cioè la domenica.