Pronto a partire Nuovo Trasporto Viaggiatori

[Defender]

Sono pronti a partire i primi sei treni «Italo»

Ntv ha ottenuto l'omologazione. L'ad Sciarrone a Trenitialia: «Offerta a 9 euro, barriera contro di noi»


ROMA - Stavolta è fatta davvero. I treni rosso fuoco di Ntv (Nuovo Trasporto Viaggiatori), la società privata di Alta Velocità presieduta da Luca di Montezemolo, dopo due anni di attesa (e molte polemiche) hanno ottenuto l'omologazione e partiranno nella seconda metà di aprile. La data sarà fissata questa settimana, in maniera da consentire la vendita dei biglietti (450 posti a treno).

Tecnicamente il pezzo di carta tanto atteso si chiama «certificato di sicurezza» e viene rilasciato dall'Agenzia nazionale della sicurezza ferroviaria, la stessa che quattro anni fa concesse alla società la licenza. Il documento, ottenuto una settimana fa, riguarda due aspetti: l'organizzazione della compagnia e la sicurezza del treno che sulla rete potrà viaggiare a 300 all'ora (250 tra Firenze e Bologna). Il processo è stato molto lungo perché Ntv utilizza treni della francese Alstom, un prototipo mai omologato, costruito apposta per la rete italiana. Ma qualcuno ricorderà di certo le polemiche sorte intorno ai ritardi nell'ottenimento del certificato, fatti risalire a azioni neanche larvatamente attribuite al concorrente, Ferrovie dello Stato che, amministrando la rete tramite la società Rfi, veniva accusata di ritardare le prove sui binari. Tutti addebiti che le Ferrovie hanno sempre smentito con sdegno.
Eppure il fuoco della competizione è destinato a riattizzarsi in vista della partenza del treno Italo di Ntv: «Abbiamo visto che Ferrovie ha lanciato sulla Milano-Roma un'offerta a 9 euro - dice l'amministratore delegato, Giuseppe Sciarrone - siamo rimasti un po' sorpresi: sembra proprio una barriera all'ingresso del nuovo entrante. Stiamo approfondendo la questione con l'Antitrust. È chiaro che Ntv non potrà replicare questa offerta a prezzi distruttivi»
Secondo Sciarrone «il tempo di percorrenzanon sarà un fattore competitivo»: ci vorranno tre ore e mezza da Milano Porta Garibaldi a Roma Tiburtina con le fermate a Firenze e Bologna e 3 ore e 5 minuti senza fermate.
I treni da Milano partiranno da Porta Garibaldi arrivando a Roma tutti a Tiburtina, da qui metà proseguirà a Ostiense, l'altra metà a Napoli centrale. I treni in partenza da Roma Tiburtina arriveranno tutti a Porta Garibaldi, fermando sempre prima a Milano Rogoredo. Da Porta Garibaldi partiranno i treni per Torino Porta Susa che ci metteranno 45 minuti.
I collegamento che saranno subito attivati riguarderanno due direttrici: Torino-Milano-Roma-Napoli (passando da Firenze e Bologna) e Roma-Bologna-Padova-Venezia. Si comincerà con sei treni per arrivare a 50 a novembre.
Tra venti giorni sarà pronta la prima Casa Italo, il centro servizi di Ntv, a Tiburtina, l'altra a metà maggio. Le lounge per i titolari della carta «Italo più» saranno collocate a Porta Garibaldi e a Ostiense.
Intanto Sciarrone commenta positivamente l'iter legislativo del decreto sulle Liberalizzazioni nella parte in cui ha istituito l'Autorità sui Trasporti: «Ottima soluzione - dice l'amministratore -. Entro il 31 maggio ci aspettiamo che vengano nominati i tre commissari di altissimo profilo professionale. Le premesse per liberalizzazioni ora ci sono tutte».
Antonella Baccaro

26 marzo 2012 | 92

Sono pronti a partire i primi sei treni «Italo» - Corriere.it

[Defender]

Per ora solo i trasporti d'elite, poi verranno i locali: finalmente concorrenza (= lotta tra due imprenditori che punta sul miglioramento dei prezzi e/o dei servizi) sull'affidabilità del servizio per i pendolari?

[Ilùvatar85]

Per ora solo i trasporti d'elite, poi verranno i locali: finalmente concorrenza (= lotta tra due imprenditori che punta sul miglioramento dei prezzi e/o dei servizi) sull'affidabilità del servizio per i pendolari?

La concorrenza ci sarà solo sulle tratte redditizie, il trasporto locale nella stragrande maggioranza delle tratte locali continueranno ad essere gestite come lo sono adesso: danè pubblici o niente trasporto.

Questo significa due cose:
- il trasporto regionale aumenterà di costo per le regioni. Trenitalia passa da un monopolio in cui poteva riutilizzare i profitti fatti sulle tratte redditizie per diminuire le perdite sulle tratte in perdita, mentre ora queste perdite dovranno essere coperte solo dalle regioni. Nel caso in cui si ipotizza un altra azienda terza che si aggiudica il contratto, bisogna vedere se il risparmio che la sua maggiore efficienza le permette di avere è sufficiente per pareggiare i conti. A giudicare dai dati finora disponibili ci sono buoni motivi per dubitarne.

- il trasporto nazionale sulle tratte meno redditizie peggiorerà costantemente. Questo è un fenomeno già ampiamente in atto, sulla tratta adriatica è uno stillicidio di treni IC ed ES, i prezzi aumentano, il numero di treni e di fermate diminuisce e, cosa ancora peggiore, le tratte si accorciano. Ora tutti gli IC si fermano a Bologna, chi vuole muoversi verso il nord o vive in una delle città maggiori oppure cambia a Bologna e si prende un più costoso AV.

[stefaboy]

se questa è concorrenza, io sono madre teresa di calcutta.
si fanno costruire la tav dallo stato. Si fanno scorporare le tratte meno redditizie e le mettono a carico dei contribuenti su trenitalia. fanno tagliare i rami secchi e si prendono il permesso di circolare sulle tratte più redditizie.
Questo sarebbe libero mercato? VERGOGNA!
Ha dovuto ravanare Montezemolo, poi alla fine ha avuto anche lui il suo osso

[Ilùvatar85]

se questa è concorrenza, io sono madre teresa di calcutta.
si fanno costruire la tav dallo stato. Si fanno scorporare le tratte meno redditizie e le mettono a carico dei contribuenti su trenitalia. fanno tagliare i rami secchi e si prendono il permesso di circolare sulle tratte più redditizie.
Questo sarebbe libero mercato? VERGOGNA!
Ha dovuto ravanare Montezemolo, poi alla fine ha avuto anche lui il suo osso

Stefa, questa è la quintessenza della concorrenza.
Il problema è che il mercato in questione si presta poco alla concorrenza, perché ha dei monopoli naturali (le rotaie), un utilità pubblica rilevante ma una struttura della domanda che in molte zone pur costituendo linfa vitale per l'economia esterna non consente la sostenibilità autonoma neppure ad un monopolista (e quindi sovvenzioni regionali). In tutto questo si è voluto introdurre lo stesso un principio di liberalizzazioni, che comporta una privatizzazione delle rendite ed un carico sul pubblico dei soli costi.

Poi una cosa, le tratte non redditizie non saranno a carico di Trenitalia, che pur essendo di proprietà pubblica è una società privata in tutto e per tutto. Le perdite saranno a carico delle regioni. Questo perché anche se Trenitalia sarà obbligata a fornire il servizio pubblico, i prezzi per cui lo farà saranno decisi da lei al tavolo, ed alla regione al massimo si lascerà la libertà di decidere quali tratte lasciare e quali tagliare.

La concorrenza non è la panacea di tutti i mali ed in questi casi mostra tutti i suoi limiti.

[stefaboy]

Stefa, questa è la quintessenza della concorrenza.
Il problema è che il mercato in questione si presta poco alla concorrenza, perché ha dei monopoli naturali (le rotaie), un utilità pubblica rilevante ma una struttura della domanda che in molte zone pur costituendo linfa vitale per l'economia esterna non consente la sostenibilità autonoma neppure ad un monopolista (e quindi sovvenzioni regionali). In tutto questo si è voluto introdurre lo stesso un principio di liberalizzazioni, che comporta una privatizzazione delle rendite ed un carico sul pubblico dei soli costi.

Poi una cosa, le tratte non redditizie non saranno a carico di Trenitalia, che pur essendo di proprietà pubblica è una società privata in tutto e per tutto. Le perdite saranno a carico delle regioni. Questo perché anche se Trenitalia sarà obbligata a fornire il servizio pubblico, i prezzi per cui lo farà saranno decisi da lei al tavolo, ed alla regione al massimo si lascerà la libertà di decidere quali tratte lasciare e quali tagliare.

La concorrenza non è la panacea di tutti i mali ed in questi casi mostra tutti i suoi limiti.

Questa non è la quintessenza della concorrenza.
Come se un tipografo per stampare il giornale, si facesse regalare stabilimento e macchinari dallo stato già belli e pronti. Lui ci mette la carta e l'inchiostro e lo chiamiamo imprenditore.

[Ilùvatar85]

Questa non è la quintessenza della concorrenza.
Come se un tipografo per stampare il giornale, si facesse regalare stabilimento e macchinari dallo stato già belli e pronti. Lui ci mette la carta e l'inchiostro e lo chiamiamo imprenditore.

Formalmente lo stato mette a disposizione di tutti (all'interno dell'UE) gli stessi mezzi.
E' che anche a sinistra è passata una visione edulcorata della concorrenza = concorrenza perfetta da libro di microeconomia, che nella stragrande maggioranza dei casi è lontanissima dalla realtà.
Ogni volta che mi approccio a queste discussioni mi sembra di rivivere il primo giorno del corso di economia politica applicata, con uno stuolo di ragazzi e ragazze convinti che la concorrenza sia sempre e comunque la risposta migliore.

[Leviathan]

sul trasporto locale ho un amico in trenitalia che teme molto i nuovi bandi pubblici dove vari soggetti privati partecipano

[Airbus]

se trenitalia e' proprietaria della linea e delle stazioni non ci potra' mai essere concorrenza

come il treno austriaco che non appariva sui cartelloni delle stazioni, dove non si poteva fare il biglietto in stazione (ma a bordo lo si poteva fare senza maggiorazione) e quando mettevano dei banchetti informativi di notte guarda caso arrivava qualcuno che glieli spaccava

le FS sono una delle piu' grosse vergogne dell'italia e in un paese dove di vergogne ce ne sono decine fi migliaia vuol dire che deve essere una bella schifezza......


con tutti i paletti legislativi per i vincoli sul prezzo del biglietto difficilmente arrivera' qualcuno disposto a investire per i pendolari quelle norme sono fatte apposta su misura per l'italia: per proteggere il monopolio delle fs e per permettere ai viaggiatori di viaggiare come sui treni da deportazione, ma con spese contenute perche' una copsa che gli italiani non hanno ancora capito (proprio perche' le fs fanno schifo) e' che il treno NON E' UN MEZZO A PREZZI STRACCIATI

se funziona bene, le tariffe non possono essere come quelle dei regionali italiani