Originariamente Scritto da
Gdem88
Come si commenta una sconfitta? Beh, penso anzitutto che si debba riconoscerla, senza nascondersi dietro un dito: Il Pds esce da queste elezioni sconfitto e ridimensionato, parecchio provato dal confronto con le urne.
Le cause? Sono molte:
Si potrebbe dire “E’ stato il governo Monti a causare la disfatta del Pds, con la divaricazione piena tra centro e sinistra, tra liberali e socialisti”… sarebbe un’analisi corretta, perché il contesto nazionale non ci ha certo aiutato, anzi ci ha forse esposti all’insoddifazione verso un’azione di governo con la quale il Pds non c’entra nulla… in un forum politico è normale che le coscienze siano più militanti, ahimè ne abbiamo pagato il prezzo;
Si potrebbe dire “Lr e Su sono stati più bravi, più agguerriti, più furbi…” anche questo potrebbe essere corretto, d’altra parte le urne hanno dato un responso che pare confermarlo in toto…queste elezioni ci hanno investito come un’onda in piena;
Si potrebbe infine dire, last but not least, che “ Al Pds sono mancate le braccia, che il suo segretario ha peccato di inesperienza” anche questo sarebbe senza dubbio vero, nonostante sinceramente mi pare di aver fatto tutto quello che ho potuto, stante la mia breve esperienza qui su Transatlantico;
Le cause della nostra debacle sono queste e altre, e non esito a riportarle nero su bianco qui,dando voce alle critiche e alle battute più o meno velate di molti. Quello che tuttavia non riconosco come vera è la storiella secondo cui il Grande Pds, partito bastione del centrosinistra, sarebbe andato in frantumi con queste elezioni, crollando quasi come un edificio che all’apparenza sembra bello e solido, ma che è costruito con la sabbia. Questo no, non posso accettarlo…semplicemente perché tutti, anche coloro che sostengono questa storia, sanno che il Grande Pds non esiste più da molto tempo. Il Grande Pds, grande partito di massa del centrosinistra, si è incrinato con la scissione repubblicana di Laico, che di certo non è l’ultimo arrivato…il grande partito progressista di Pir ha poi cessato di esistere nell’esatto momento in cui il ricambio generazionale su cui tanto si era puntato al V Congresso è scomparso con un post, con l’annuncio che Stecompagno (Neosegretario e Capogruppo Pds al Senato) e Francpolitick (Neopresidente e ministro Pds dell’ambiente e dello sviluppo), due dirigenti di grande importanza e consenso interno, sarebbero usciti dal partito. Quale partito può sopravvivere ad una scissione che lo priva quasi del tutto del suo nuovo gruppo dirigente eletto, poco tempo dopo il suo Congresso? Nessuno, verrebbe da dire, perché un uomo senza testa non può sopravvivere a lungo…eppure il Pds lo ha fatto. Questo strano partito improvvisamente decapitato è sopravvissuto grazie alla tenacia di Garat, all’equilibrio e alla mediazione di Manfr…e forse, seppur in misura più modesta, grazie all’attività di chi vi scrive, che della fase del Grande Pds ha vissuto solo la coda.
Nessun crollo dunque, nessun Grande Partito di massa che sparisce inaspettatamente….solo una brutta sconfitta per un partito che, pur ben consapevole di non essere più quello di una volta, ha continuato a lottare nonostante tutto, governando con impegno Pir, mediando in una coalizione variegata, portando avanti riforme e progetti di legge con dedizione e impegno, senza mai ripiegarsi su sé stesso ma impegnandosi per la Coalizione Progressista ( e questo, a coalizione rotta, lo abbiamo forse pagato più di tutti).
Come nostri competitor progressisti abbiamo avuto diversi ex militanti e leader ( potremmo anche dire , senza timore di smentita, il cuore del nostro ex gruppo dirigente) che ben conoscevano base e bacino elettorale passato e presente del Partito. Nessuna recriminazione o polemica in queste mie parole, semplicemente la constatazione della verità dei fatti, giusto per dare la giusta dimensione: una sconfitta è una sconfitta, congratulazioni a chi ha vinto le elezioni e a chi nel campo progressista ha saputo fare meglio di noi, sia nel campo alleato che in quello parallelo.
Ora, una nuova fase si apre: se il “Grande Pds” è sparito già da mesi, il Pds non ha mai smesso di esistere e lottare per i valori di giustizia, libertà e uguaglianza …ed ha affrontato queste elezioni con pochi mezzi ed esperienze ma con determinazione, con il sostegno di compagni e amici che ci hanno sostenuto e che ringrazio, sperando che possano continuare a condividere il nostro cammino . Dovremo reinventarci e correggere ciò che và corretto, affrontando una riflessione a 360°…non mancheremo di farlo, come non mancheremo di far sentire la nostra voce in Senato, dove la voce della sinistra riformatrice ed europeista continuerà a risuonare chiara e forte, senza appiattimenti ( che peraltro non ci sono mai stati, neanche in sede di stesura del programma). Siamo e rimaniamo un partito progressista e riformatore, fiero della propria pluralità culturale e politica…non diventeremo ciò che non siamo, di lavoro da fare ne abbiamo ancora molto…lo faremo con gli alleati e con tutti coloro che vorranno unirsi a noi per ricostruire un Centrosinistra compatto e di governo.
Gdem88
Segretario Partito Democratico Socialista