Originariamente Scritto da
Angelo Aquilani
Sempre più frequentemente, specie nelle grosse città, si assiste alla nascita di grossi centri commerciali. Questo incremento di queste strutture porta sicuramente un incremento di posti di lavoro, un abbattimento dei costi di prodotti di vario genere, e, in alcuni casi come ad esempio come si è verificato a Roma in zona Ponte di Nona, alla riqualificazione dell'area. L'apertura di un nuovo centro commerciale, raffigura per il consumatore, la possibilità di avere a portata di mano una vasta scelta di prodotti di vario genere, e di vario genere. Sia all'interno del supermercato, che presso i vari negozi che nascono all'interno della struttura. Pertanto una maggiore possibilità di spendere riuscendo a mantenersi nella spesa prefissata. Tutto ciò farebbe pensare che l'apertura di nuovi centri commerciali sia un bene senza alcun contro, ma in realtà così non è. L'apertura di un centro commerciale, porta inesorabilmente alla distruzione del commercio del piccolo commerciante. E' automatico che i piccoli negozi situati nei pressi di questi centri in brevissimo tempo, saranno costretti alla chiusura perchè non potranno sostenere la concorrenza. E quindi, in breve si troverebbero senza clienti. Inoltre i centri commerciali sono spesso gestiti da multinazionali estere, quindi foraggiano un'economi non italiana, e spesso imettono sul mercato prodotto non made in italy. Pertanto seppur all'apparenza contribuiscono ad una crescita dell'economia del posto, in effetti, danneggiano l'economia del paese. Noi crediamo quindi che, lo Stato Italiano dovrebbe imporre dei limiti ai comuni per la concessione di spazi a nuovi centri commerciali, nonchè trovare delle formule per favorire la sopravvivenza dei piccoli negozi, e di chi produce per essi. Inoltre i comuni, province, regioni e stato dovrebbero incentivare e sponsorizzare la nascita di mercati rionali, di mercati a tema, e agevolare i negozi storici. Bisognerebbe inoltre imporre ai grossi centri commerciali, l'immissione sul mercato di prodotti esclusivamente italiani. Un giusto equilibrio tra il nuovo che avanza ed il tradizionale, non danneggerebbe in modo eccessivo il fatturato dei centri commerciali, e contemporaneamente non creerebbe enormi disagi ai commercianti e artigiani italiani. Sarebbe opportuno inoltre, che al momento della costruzione di centri commerciali, essendo alcuni di loro di gigantesche dimensioni, si valutasse anche l'impatto ambientale, specie se questi vengono costruiti vicino ai centri storici di città storiche e di arte come ad esempio Roma o Firenze. A breve MPN Dipartimento Economia e Commercio svilupperà una relazione dettagliata sul tema, grazie anche all'ausilio di tecnici competenti sul tema del lavoro ed economia messi a nostra disposizione dal Sindacato SICEL.
Movimento Patria Nostra
Angelo Aquilani Coordinatore Regionale Toscana