Dopo essere stato sbugiardato dalla Storia, il famigerato "razionalismo costruttivista", tanto in voga tra accademici e sinistrati vari, sembra essere tornato di moda come negli anni settanta.

Questi "accademici", o presunti tali, fanno finta di ignorare che il collasso stagflazionista degli anni settanta non fu altro che il risultato dell'applicazione delle scellerate teorie keynesiane.

E paradossalmente, oggi come allora, si tende a salvaguardare "il lavoro" facendo chiudere le imprese, e nel contempo tutelando clientelarmente chi è del tutto improduttivo....

La Barbarie Keynesiana

Tra le varie forme di governo economico possibile, a partire dal "non governo" del laissez faire, oramai estinto da oltre un secolo, e passando attraverso gradi diversi di interventismo istituzionale fino al socialismo puro, il keynesianesimo si pone giusto un passo prima del socialismo. Ne rappresenta l'anticamera.

Propugnato da economisti "illuminati", mancati o falliti ingegneri meccanici, il loro sogno è sempre stato quello di poter dirigere l’azione umana come grandiosi burattinai che mai dimenticano di far pagare un salatissimo biglietto ai loro beneamati pupazzetti. Che non si tocchi il pubblico non pagante in sala. Gli spettatori di supporto chiamati a godersi lo spettacolo sono infatti rappresentati dalle lobby che essi generalmente difendono o rappresentano e da cui sono lautamente ingaggiati.

Decaduti con la crisi degli anni settanta dal trono dirigista, sul quale per anni avevano elargito consigli economici fino al disastro stagflazionista da loro stessi causato, adesso stan tornando di moda, guidati dal nuovo paladino premio Nobel Krugman, e han cominciato a strillare da tutte le cattedre. Quelle non gli sono mai mancate, neanche qua, per non dire soprattutto, nel nostro paese.

Approfittano in maniera quasi indegna della crisi per riproporre le loro ricette di sempre, fallite ad ogni ricorrenza storica nel peggiore dei disastri e destinate a fallire ancora nel prossimo grande disastro che probabilmente gli arriverà dritto in fronte come la crisi degli anni Settanta. E come allora si ritroveranno a grattarsi il capo senza spiegazioni plausibili.

Il keynesianesimo quindi impazza, e i keynesiani impazziscono al nuovo sogno di salvare l’economia dalla barbarie e spingere la civiltà verso nuove vette di meraviglioso progresso economico. Quello consegnatoci dallo stesso Keynes, assassino ufficiale del liberismo e del laissez faire, autore del più grande salto nel vuoto nella storia della teoria economica.

Dietro tante chiacchiere costruttiviste, cercano solo di difendere le posizioni di vecchi parassiti o di aprirne di nuove, favorendo il sorgere di nuove e ben più solide oligarchie (possibilmente statali). ...


Barbarie Keynesiana