Cronaca
In occasione della pubblicazione delle sue opere nella collana Pleiade
L'Osservatore romano mette in prima pagina Calvino, il riformista
Città del Vaticano - (Adnkronos) - Il quotidiano religioso dedica un articolo a uno dei padri della riforma protestante: "Senza di lui la riforma luterana sarebbe rimasta una questione tedesca e a lungo andare avrebbe potuto essere riassorbita"
Citta' del Vaticano, 3 lug. - (Adnkronos) - L'Osservatore romano mette in prima pagina uno dei padri della riforma protestante, Giovanni Calvino. L'occasione e' data dalla comparsa nella prestigiosa collana editoriale francese della Pleiade, edizioni Gallimard. Le opere di Calvino si trovano ora la fianco di quelle di Lutero e Rousseau. ''Si e' potuto sostenere - si legge nel servizio dell'Osservatore - che senza Calvino la riforma luterana sarebbe rimasta una questione tedesca e a lungo andare avrebbe potuto essere riassorbita''.
''La forza del calvinismo - prosegue il testo - sta nell'avere diffuso il suo modello di cristianesimo nelle aree piu' progredite, l'Olanda, la parte piu' dinamica dell'Inghilterra, la Scozia, e infine, e soprattutto, gli Stati Uniti. In Olanda - scrive l'autore Alain Besançon - mi diceva un collega che vi ha vissuto a lungo e che ha ascoltato dal Nunzio questa battuta, il paesaggio religioso oggi e' diviso tra i calvinisti protestanti, i calvinisti cattolici, i calvinisti ebrei, i calvinisti liberi pensatori. Tanto e' profonda l'impronta lasciata dal riformatore francese''.
''Data la violenza delle polemiche rivolte contro di lui - si legge nell'articolo del quotidiano vaticano - non e' inutile affermare che Calvino e' un cristiano. Egli aderisce pienamente ai simboli di Nicea e di Costantinopoli. Professa di credere nella Chiesa una, santa, cattolica (preferisce dire universale) e apostolica''. ''Crede nella Trinita' al peccato originale e a quello attuale, alla salvezza attraverso Gesu' Cristo - spiega il pezzo - Sebbene non voglia che si preghi la Madre di Dio, la onora e crede fermamente alla sua verginita' perpetua. Mantiene due sacramenti, il Battesimo e la Cena. Contrariamente a cio' che a volte si dice, crede nella presenza reale, anche se non ammette la concezione cattolica della transustanziazione''.
Tuttavia nel servizio vengono messe in luce anche le differenze dal cattolicesimo: ''Se vi e' un punto a partire dal quale si percepisce meglio che Calvino si discosta dalla tradizione cattolica, e va persino piu' lontano di Lutero, e' il suo iconoclasmo determinato che non immaginava potesse essere alla radice di una divergenza grave''.
''Non sopportava - si legge - il coacervo di tutto quello che si era accumulato nelle chiese del suo tempo, immagini troppo venerate, reliquie dubbie, nelle quali vedeva non senza ragione una ricaduta nell'idolatria. Ma facendo profonda pulizia nei templi, e, nello stesso tempo, tagliando nel folto delle tradizioni dogmatiche, espellendo il vasto magma delle devozioni popolari, non credo che si sia reso conto di alterare il dogma dell'Incarnazione, che, tuttavia, non cessava di professare in modo sincero. Lo spingeva verso l'astrazione, lo estenuava. Lo intellettualizzava''.
''Disincarnava l'Incarnazione - scrive Besancon sull'Osservatore - Nell'Istituzione cristiana, lo espone more geometrico. S'inseriva cosi' nella grande corrente dell'individualizzazione del rapporto con Dio, sorta all'inizio del XVI secolo, e che non ha smesso di affermarsi fino a oggi''. ''Individualismo, rapporto personale, autonomo, con Dio, la societa', lo Stato, la Legge: e' con tutta la modernita' che Calvino era anticipatamente in sintonia''.
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