mi unisco.
anche secondo me le emergenze vere sono ben altre.
come sottolinei tu, le vere sicurezze a rischio sono quella "sul" lavoro e quella "del" lavoro.
continui incidenti sul lavoro e pochi controlli si accompagnano a un esercito di precari-schiavi senza diritti e sempre sotto ricatto, costretti a lavorare in modo discontinuo, usati come una banale merce.
siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualsiasi ingiustizia commessa contro chiunque e in ogni parte del mondo...è la qualità più bella di un rivoluzionario... (Ernesto Guevara de la Serna)
Vinci una bambolina, a testimonianza di quanto i vari media nostrani ti hanno imbambolato.
Poi stai tranquillo: di questo passo (molto in forse) i clandestini se ne andranno, mentre resteremo noi in un paese simile come regime alla RDPK.
...Iniziare a confrontarsi con la realtà mai, eh?
Se si vuol eliminare lo sfruttamento del lavoro in Italia occorre eliminare l'acqua su cui sguazzano gli imprenditori nostrani.
E per fare questo bisogna espellere dall'Italia il maggior numero possibile di clandestini e di irregolari.
Altrimenti sarà fatica inutile: se ne regolarizziamo oggi 1 milione, domani ne entraranno un altro milione e non cambierà nulla.
Negli ultimi 20 anni più di 26 milioni di persone sono arrivate nell’Unione Europea a 15 contro i poco più di 20 milioni di emigrati negli Stati Uniti, di 1,6 milioni in Australia e meno di un milione in Giappone.
fino a 10 anni fa gli immigrati in italia non c'erano e la qualità della vita -non solo per questo motivo certo- era molto più alta di quella di adesso... i poteri forti che propugnano l'inevitabilità della società multirazziale sono gli stessi che dicevano che la globalizzazione avrebbe portato solo ricchezza, che il liberismo era il sistema economico perfetto, che le delocalizzazioni industriali erano belle e che la cina era un'occasione
in giappone la popolazione è longeva come da noi, il tasso di fertilità è di 1,26 figli per donna, ovvero più basso di quello italiano, è un paese a vocazione industriale come il nostro e quindi bisognoso di operai, eppure ha un tasso di popolazione straniera sotto il 2% e quasi tutti gli stranieri presenti hanno titoli di studio elevati
...discorso senza capo ne coda.
Questi stessi che hanno propugnato la globalizzazione e il libero mercato come positivi, dai primi anni '90 fino a poco prima dell'inizio della crisi, sono gli stessi liberali, neo-con e affini, con cui Berlusconi e Tremonti andavano a braccetto fino a poco tempo fa.
In realtà la de-regulation che questi hanno promosso in economia, ha portato ai fenomeni di abbassamento della qualità della vita che tu registri.
Adesso il capitale, dopo aver sbattuto pesantemente il muso, si sta riorganizzando, lucrando nuovamente sullo stato e sull'intervento pubblico, cioè sul cittadino che paga le tasse.
Sul piano dell'immigrazione il paragone con Australia e Giappone non è lontanamente praticabile, in quanto l'Europa è geopoliticamente esposta ad un continente povero e instabile come l'Africa, mentre Giappone e Australia hanno come vicini stati asiatici che hanno vissuto un boom economico senza precedenti negli ultimi anni. Ecco perchè l'immigrazione da quelle parti è molto bassa.
Ognuno a casa sua, prima vengono i miei problemi, poi penserò ai neghers. Questi socialisti del cazzo con le loro manie umanitarie non fanno altro che danni, danni e danni. Pretendono che le popolazioni del terzo mondo si trasferiscano qui e nel frattempo non fanno nulla per aiutare quella gente a evolversi e riformare i loro cessi di dittature. C'è un Idi Amin Dada in ogni paese africano. Un gorilla che si proclama "signore di tutte le bestie della terra, dei pesci del mare e degli uccelli del cielo", si fa adorare come un semi-dio dal bestiame che stupido come solo un analfabeta può essere, si sottomette e gli lecca i piedi invece di tagliargli la testa e reclamare la propria dignità.
Noi bianchi ci siamo liberati dalle dittature alla fine, abbiamo decapitato i nostri despoti, abbiamo sgozzato i maiali che vivevano alle nostre spalle, almeno quelli più spudorati. Oggi siamo rincoglioniti dalla propaganda democratica, dalle puttante istituzionali, abbiamo perso gran parte della nostra capacità di reazione. Ma non è una buona ragione per lasciarsi dare il colpo di grazia dall'invasione dei popoli del terzo mondo. Che si sveglino e rovescino i loro cessi di governi dittatoriali invece di leccargli i piedi e inchinarsi come scimmie.
La libertà costa, sangue e fatica. I nostri avi lo hanno versato per noi, che versino anche loro la loro parte.