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Avanguardia
La rivoluzione contro il capitalismo ci fu, ma dovette procedere per gradi, tranne che negli ultimi anni dove sarà possibile imprimere l' accelerata.
E' inesatta la credenza per cui la rivoluzione anti-capitalista sarebbe stata soffocata nel 1934, in occasione della notte dei lunghi coltelli: in quei giorni, infatti, non furono soppressi o messi fuori gioco solo i vertici della SA e gli ambigui strasseriani, perirono molti esponenti della destra conservatrice e del mondo cattolico; fu una manovra doppia, finalizzata a ridimensionare le tendenze di opposto segno che rischiavano di pregiudicare la sopravvivenza del Reich.
Agli inizi il nazionalsocialismo dovette scendere al dialogo con il capitale, perchè c' era bisogno di tecnici, bisognava realizzare il riarmo della Germania e risolvere il grave ed endemico problema della disoccupazione, se questo problema non veniva risolto ad avvantaggiarsene sarebbero stati gli avversari dei nazionalsocialisti. Ma, pur avendo raggiunto questo compromesso, si procederà ad una progressiva limitazione della libertà dei capitalisti, sfruttando ogni problema che si presentava per giustificare politiche e leggi dirigiste e antiliberiste. Via via, questa cappa statalista si fecce più pesante, innervosendo il ceto imprenditoriale già dal 1936. Con la guerra, l' accelerazione anticapitalista sarà più forte, realizzando il totale controllo dello stato e del partito sull' economia, livellando quasi del tutto con una politica fiscale e il solito controllo dei prezzi i redditti di quelli che erano i ceti superiori verso i redditti degli operai, e infine tenendo la borsa tedesca aperta giusto 3 ore all' anno.