Ormai i politici sono sbarcati ampiamente su Facebook e Twitter per essere vicini al popolo, per dialogare meglio con la gente e raccogliere consigli, incitamenti e magari anche qualche critica... Sì? Macché... Porto il mio piccolo caso personale, vissuto sulla pagina Facebook di Roberto Maroni il buono, l'affabile e il giusto della Lega Nord. Ho sempre usato pochissimo il mio account Facebook (Facebook non mi piace, è la riduzione ai minimi termini di quello che può essere un forum con la sua community) e mai prima di qualche giorno fa avevo scritto sulla bacheca del mitico Maroni, sanguigno e schietto politico dall'animo autentico e verace. Bene, appunto qualche giorno fa ho redatto questa piccola provocazione in forma di commento ad un suo messaggio: "Maroni dai fai la lega antagonista padana... Mi fate troppo ridere voi politici che usate Facebook (faccina che ride)". Come risultato sono stato bandito a vita dalla sua pagina Facebook. Mi ha colpito un po' questa epurazione; è stato cancellato il piccolo commento e il commentatore, una gocciolina unica nello spazio e nel tempo in mezzo ad un mare di elogi, lodi e incitamenti sulla pagina di un uomo pubblico, addirittura un politico che ha avuto importanti e gravosi incarchi istituzionali riguardanti la sicurezza interna, che per altro si espone in quel modo di sua sponte. Ma uno così e in quella situazione non avrebbe dovuto lasciar perdere, rispondere o al max cancellare solo il commento? Perché questo make up super minuzioso che elimina il minimo nevo di "critica" ad un uomo di grande potere e con parecchie risorse? Maroni, altro Berlusconi?