La Germania chiede alla Grecia di rimandare le Elezioni di un anno e di far entrare nel governo Papademos i tecnici dell’Ue e del Fondo monetario, in cambio dei nuovi aiuti.
Dopo l’uscita dell’estrema destra del Laos, anche Nuova Democrazia di Samaras opta per abbandonare il governo, forte dei sondaggi elettorali che la danno al 35-40%, la Grecia è nel caos, la Merkel chiede di far intervenire la Nato, ma gli altri leader europei la stoppano.
Si va alle elezioni, il Pasok viene asfaltato e crolla intorno al 5%, le sinistre (Sinistra democratica, Syriza e KKE) raggiungono il 36% ma sono Laos e Nuova Democrazia ad ottenere la maggioranza dei seggi.
Samaras stringe un patto di ferro con i vertici militari, il nuovo Parlamento vara una riforma costituzionale in senso autoritario, la Grecia esce dall’UE e fa default.
Nel frattempo in Italia il Parlamento vara la nuova legge elettorale e la riforma istituzionale : sistema proporzionale con sbarramento al 10%, fine del bipartitismo imperfetto (con l’introduzione del senato delle regioni con i senatori eletti dai consigli regionali) e sfiducia costruttiva.
Non vengono reintrodotte le preferenze.
ll Pdl vara la riforma come “punizione” nei confronti della Lega che rompe tutte le alleanze per le amministrative e fa cadere la giunta Formigoni, il Pd decide di farla finita con la “foto di Vasto” per stimolare un rapporto solido con il Terzo Polo, oggetto di avances da parte di entrambe le formazioni.
L’effetto domino che vede il Portogallo e l’Irlanda fare la stessa fine di Atene, colpisce duramente anche la Spagna e l’Italia di Monti, il famoso spread schizza alla stelle, serve un'altra manovra, con un taglio simile a quelle greche e chiaramente sul mercato del Lavoro, la Fornero va come un panzer, via l’articolo 18 e la cassa integrazione, per la scarsità delle risorse il sussidio di disoccupazione sostitutivo è previsto per solo un anno e 6 mesi.
Cgil-Cisl e Uil ritrovano una piena unità e si formano presidi e manifestazioni unitarie in tutto il territorio, vengono pianificati una serie di scioperi generali che paralizzano il paese.
Dinanzi al piano di austerity e alla riforma del mercato del lavoro si sgretolano i due partiti principali, Pd e Pdl. Gli ex-Alleanza nazionale da tempo malpancisti nei confronti di Monti escono dal partito, nel Pd è Cofferati (assieme a Damiano) a guidare una scissione a sinistra verso Sel (alla quale però non partecipano i giovani bersaniani come Fassina ed Orfini).
La scissione modifica gli orientamenti nell’Assemblea Nazionale del Partito Democratico, i dirigenti del MoDem, il vice-segretario Letta e quel che rimane di AreaDem di Franceschini stringono un patto per scalzare Bersani che visto il caos interno al partito si dimette da Segretario.
Il Popolo della Libertà si stringe invece attorno ad Alfano, ritenuto quello capace di strappare una alleanza al Terzo Polo. Ma il sistema politico si modifica velocemente, il governo Monti si regge su equilibri parlamentari precari dopo la forte scissione aennina e la (meno consistente) scissione laburista del Pd, ma tra Scioperi generali, forte calo della popolarità e della fiducia nei confronti del Premier, arriva al 2013.
Intanto in Francia ha vinto Hollande e c’è un governo guidato da Martine Aubry (sostenuto da Socialisti, Front de gauche e Verdi) fortemente critico nei confronti delle misure Ue, i socialisti francesi accentuano i loro euro-scetticismo, mentre in Germania sembra sempre più certa una rinnovata “grande coalizione” Cdu-Spd in difesa del rigore tedesco sugli altri paesi.
Si va alle Elezioni in Italia, i partiti in funzione anti-sbarramento hanno tentato di aggregarsi il più possibile in liste omogenee, ma molto distanti tra loro.
FRONTE POPOLARE – COMUNISTI UNITI
Alleanza elettorale tra i Comunisti-Sinistra Popolare di Marco Rizzo, la Rete dei Comunisti e una scissione interna ai Comunisti Italiani.
Per l’uscita dall’Euro, dalla Nato e dall’Unione Europea, la trasformazione dell’Italia in un paese a pianificazione socialista e per una politica estera di stretto rapporto con Corea del Nord e Cuba.
ALTERNATIVA OPERAIA
Lista trozkista capeggiata dal Partito Comunista dei Lavoratori di Ferrando che ha aggregato Sinistra critica e le correnti trozkiste (principalmente FalceEMartello) del Prc.
Anche loro contro l’Unione Europea e l’Euro.
LA SINISTRA – DEMOCRAZIA E LAVORO
Listone messo assieme da Sel di Nichi Vendola, Laburisti di Sinistra di Sergio Cofferati e Cesare Damiano, Federazione della Sinistra di Ferrero e Diliberto, l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro e l’Alleanza Civica, formazione politica lanciata dai sindaci Emiliano e De Magistris con il sostegno della rete di alcuni amministratori fuoriusciti dal Pd guidati da Enrico Rossi.
Ritengono di poter respingere i piani di austerità imposti da Bruxelles facendo squadra con il governo Aubry.
PARTITO SOCIALISTA PER IL PROGRESSO
Formazione politica lanciata dai giovani bersaniani Fassina ed Orfini, non sono riusciti ad entrare nella lista La Sinistra – Democrazia e Lavoro poiché hanno ricevuto un forte veto per aver votato il pacchetto di austerità del governo Monti.
Vogliono comunque collaborare con la lista di Vendola e Cofferati per un futuro governo, rischiano però di non passare la soglia, nonostante l’appoggio delle cooperative.
Ha all’interno anche una forte corrente blairiana guidata da quella che viene chiamata “Terza via piemontese” di Fassino e Chiamparino, che ha ulteriormente impedito una confluenza nella lista di sinistra.
MOVIMENTO DEMOCRATICO
Lista che mette assieme il Partito democratico guidato da Enrico Letta, l’API di Rutelli, l’ormai minuscolo FLI e il Movimento per lo Sviluppo del Ministro Passera.
Sostengono le misure di Monti e propongono di continuare lungo quella strada, stringendo una forte alleanza con la Germania.
POPOLARI PER LA LIBERTA’
Cartello elettorale neo-democristiano messo assieme da Alfano e Casini nel segno di un PPE Italiano, aderiscono il Pdl, l’Udc, l’Mpa, una truppa di exPopolari guidata da Fioroni e la Rete Riformista messa su da Renzi e Follini, il primo uscito dal Pd a causa della mancato accordo con Letta per avere la segreteria.
Sono vicini alle ricette economiche dei Popolari Spagnoli con la quale condividono anche l’approccio conservatore sui diritti civili.
IDENTITA’ NAZIONALE
Partito conservatore e neo-autoritario formato dagli ex-AN, la Destra e Fiamma tricolore, vuole seguire la via Greca ed Ungherese, tornando alla Lira.
CASA POUND ITALIA
Gli attivisti di Casa Pound non credono al ritorno a “destra” di La Russa e Alemanno e sono riusciti ad ottenere di potersi presentare alle elezioni, erodendo rapidamente consenso ad Identità Nazionale.
MOVIMENTO 5 STELLE – HACKER ANTIDEMOCRATICI
Cartello elettorale formato dai grillini e da una nuova lista legata alle nuove tecnologie, gli Hacker anti-democratici sono un gruppo politico dal nome e dal programma molto provocatorio che propone di trasferire il Parlamento in Rete, permettendo a tutti i cittadini di poter monitorare l’azione dei forumisti-parlamentari, contrari a qualsiasi forma di democrazia rappresentativa.
I candidati di HA (ma non quelli del 5 Stelle) hanno promesso di dimettersi in blocco da parlamentari in caso di elezione.
LEGA NORD – INDIPENDENZA PADANA
Il congresso della Lega ha pacificato il movimento, Maroni è stato eletto segretario federale, Renzo Bossi è suo vice.
Propongono la secessione, la costituzione della Repubblica del nord per cominciare a battere subito moneta padana e combattere la crisi.