Tempio dell'apoteosi del Paganesimo

[sideros]

Il Tempio Malatestiano di Rimini, chiamato erroneamente chiesa è senza ombra di dubbio il Tempio pagano per eccellenza, uno dei più bei edifici sacri pagani giunti pressoché intatti fino ad oggi.
Riporto poche righe per sottolineare la superficialità con cui i cristiani si ostinano a chiamare chiesa un tempio dedicato agli dei, nella più totale confusione- sanno o non sanno quello che fanno?

Il mistero più grosso e più fitto lo riserva il più celebre monumento riminese: proprio quel Tempio Malatestiano che Cesare Brandi ha definito l'"emblema stesso" del laico e luminoso Rinascimento. La sera del 27 aprile 1462, nel solenne concistoro convocato da Pio II, l'avvocato fiscale Andrea Benzi rovesciava addosso a Sigismondo Pandolfo Malatesta, contumace, una valanga di accuse una più infamante dell'altra. Oltre a vari omicidi (inclusi un fratricidio e due uxoricidi), stragi, fabbricazione e spaccio di moneta falsa, stupro di un'ebrea di Pesaro, di una monaca di Volterra e di una pellegrina tedesca, incesto e sodomia ai danni del figlioletto e infrazione del digiuno quaresimale, al signore di Rimini era imputata la costruzione di un "tempio pagano" per officiarvi riti sacrilegi.

Beninteso la requisitoria commissionata da papa Piccolomini (autore, quand'era cardinale, di una delle più scollacciate commedie del Quattrocento) va presa con le pinze. Ma che nella decorazione del Tempio Malatestiano - fra insegne araldiche, maliziosi amorini, sibille, arti liberali e segni dello Zodiaco - ci sia poco o niente di sacro e molto, moltissimo di profano, salta agli occhi anche al turista in zoccoli, calzoncini e canottiera. A rafforzare i dubbi c'è poi un passo di un testimone al di sopra di ogni sospetto, l'intellettuale di corte Roberto Valturio, che accenna ai "simboli" sparsi nel Tempio, "tratti dai più occulti recessi della filosofia e altrettanto atti a dilettare i dotti quanto a permanere nascosti al volgo illetterato".
Quali "simboli"? Un severo studioso dell'Istituto Warburg, Charles Mitchell, ha sostenuto che il Tempio Malatestiano è un compendio marmoreo delle dottrine neoplatoniche ed ermetiche, una traduzione in pietra dei testi di Ermete Trismegisto, Giamblico e Macrobio, un trattato criptico di teologia solare. Ogni statua, bassorilievo, motivo decorativo nasconderebbe un significato segreto, noto solo agli "iniziati" della corte malatestiana. C'è chi si è spinto anche più in là e ha ipotizzato che nel Tempio si celebrassero misteriosi riti solari, sul tipo di quelli riesumati, in Grecia, da Giorgio Gemisto Pletone. Come che sia, è un fatto che nel 1464, a Mistra, Sigismondo violò proprio la tomba del Pletone e ne rapì le ossa, che fece poi tumulare nella terza arca del Tempio.

[sideros]

E' risaputo che Fellini apparteneva ad un gruppo esoterico, che una volta all'anno si riuniva proprio nel tempio Malatestiano. Sulla via del mistico neoplatonico di Mistrà Gemisto Pletone. Sparta non è mai morta.

[:Esther:]

Il Tempio Malatestiano di Rimini, chiamato erroneamente chiesa è senza ombra di dubbio il Tempio pagano per eccellenza, uno dei più bei edifici sacri pagani giunti pressoché intatti fino ad oggi.

Com'è possibile che i cristianacci non l'abbiano ridotto ad un colabrodo? ncav:

[sideros]

In questo caso l'importanza artistica ha prevalso, ma non solo.
Osservo che tutto il Rinascimento fu mosso e pervaso da idee pagane, anche in vaticano ci sono le stanze di Raffaello, ma pensa al palazzo ducale di Mantova o a palazzo Schifanoia di Ferrara o alla Firenze del Magnifico, ti cito alcuni sporadici casi ma l'Italia rinascimentale ne è piena. Anche papa Enea Piccolomini scrisse un libretto fortemente pagano. Per fortuna che esistono uomini(cardinali, vescovi ecc.) anche nell'ambito cattolico romano che apprezzano certe idee. L'esoterismo e la conoscenza hanno interessato le menti più acute di ogni parte.

[ulver81]

A tali elementi diffusisi in età rinascimentale, si deve ufficialmente l'evoluzione del pensiero di personaggi quali Giordano Bruno, Tommaso Campanella e Cornelio Agrippa.
Un libro interessante a tal proposito:

Yates Frances A. : Giordano Bruno e la cultura europea del Rinascimento

L'eroica e inquietante figura di Giordano Bruno scandagliata da "una studiosa così singolare del Rinascimento" - sono parole della Introduzione di Eugenio Garin -"che ha imposto agli storici fatti e problemi che non è possibile ignorare". Le sette misteriche e religiose, la filosofia magica e alchemica, il mondo del simbolico e dell'immaginario artistico: sono alcuni dei temi rinascimentali che, analizzati dalla Yates, gettano luce sulla figura dell'eretico nolano. Frances A. Yates, una delle maggiori autorità negli studi sull'età del Rinascimento, è stata tra le figure di maggior rilievo dell'Istituto Warburg e dell'Università di Londra.

http://www.ibs.it/code/9788842047612...o-cultura.html

[Ivan]

[Aquilifer79]

Inoltre sembrerebbe che i marmi usati per l'abbellimento del tempio siano stati presi da alcune chiese bizantine ravennati quali San Vitale e San Apollinare in Classe, con sommo gaudio, a mio parere, possiamo parlare non solo di un atto "utilitaristico" da parte di Sigismondo, ma di una intenzionale vera e propria sorta di vendetta contro gli antichi persecutori della Gentilità nel tardo antico, che quelle chiese fecero edificare... spesso con l'uso di colonne, marmi e quant'altro trafugati dagli antichi templi ravennati distrutti.... Eterna gloria a Sigismondo! hefico:

[sideros]

Le tue osservazioni sono limitate e velate di vittimismo. Se vuoi che ne discutiamo serenamente senza pregiudizi, sono disponibile e contento di affrontare e magari sviscerare, per quello che posso, il tema.
Per rispondere così velocemente ti faccio osservare che ora i marmi rubati sono ritornati alla tua amata ecclesia di Roma dato che il tempio è oggi una chiesa consacrata dove si dice la messa ordinariamente. Alla fine della storia coloro che si sono impossessati del luogo siete sempre voi, e volete anche passare per vittime, mentre siete coloro che usufruiscono dell'edificio indiscutibilmente sacro.

[Aquilifer79]

Le tue osservazioni sono limitate e velate di vittimismo. Se vuoi che ne discutiamo serenamente senza pregiudizi, sono disponibile e contento di affrontare e magari sviscerare, per quello che posso, il tema.
Per rispondere così velocemente ti faccio osservare che ora i marmi rubati sono ritornati alla tua amata ecclesia di Roma dato che il tempio è oggi una chiesa consacrata dove si dice la messa ordinariamente. Alla fine della storia coloro che si sono impossessati del luogo siete sempre voi, e volete anche passare per vittime, mentre siete coloro che usufruiscono dell'edificio indiscutibilmente sacro.

onf:onf:onf:onf:onf: :mmm:

Forse nella fretta non mi hai riconosciuto... ed hai equivocato il genuino, non ironico, senso del mio post... sarà il mio nuovo nickname... Sideros... Luigi! pronto! sono io! sono Antiokos! il GENTILE... non ero ironico nè velato di "vittimismo" ero serio... "la mia amata chiesa di Roma"????? non diciamo corbellerie per favore... io sono di Ravenna, ma ero serio, assolutamente, nessun campanilismo Ravenna vs Rimini... figurati... quando entro in San Vitale e vedo il faccione di Giustiniano sparerei con un bazooka sul mosaico... ero serissimo, la mia ammirazione per Sigismondo Pandolfo Malatesta, Gemisto Pletone e tutti gli altri Gentili rinascimentali è enorme!!! e il mio intervento era chiaro... visto che ho parlato di materiali provenienti da templi distrutti per l'edificazione delle basiliche ravennati... e del fatto che secondo me Sigismondo ha voluto, coscentemente voler idealmente colpire personaggi quali Giustiniano, Onorio, la fanatica Galla Placidia e tutti quei personaggi i quali sono stati tra i principali responsabili della persecuzione della Gentilità!

P.S. Ho capito che eri metaforico, ma ricordo a chi legge che i marmi sono "fisicamente" ancora nel tempio, che poi sia stato trasformato in chiesa bè sappiamo come fanno i galilei... ma assolutamente sono un Gentile, e pur ravennate non mi importa che quei marmi tornino nelle basiliche simbolo delle persecuzioni antigentili del tardo antico... ma su questo tema interessante magari ne riparleremo poi.

Vale Optime Sideros!

Francesco Fabbri ---> Antiokos ---> Aquilifer79 (sono sempre io!!!) membro di Gentilitas, Gentile senza ombra di dubbio.

hefico:

[Aquilifer79]

P.S. 2 Piccolo OT... il mio intervento era indirizzato idealmente anch alla mia prof. universitaria, galilea, di storia dell'arte bizantina ed agli "accademici" come lei... riguardo due punti:

1) L'atto di Sigismondo forse ha unito l'utile al giusto, ma uno come Sigismondo avrebbe potuto procurarsi il marmo anche in altro modo, dietro al suo gesto c'erano dei precisi intenti ideologici, non è stato un atto di "brigantaggio"...

2) La raffigurazione del maledetto Giustiniano a San Vitale è "realistica", quella è la vera faccia di Giustiniano... (come per il viso del vescovo Massimiano) non è un ritratto idealizzato come dice lei, il periodo è ancora di passaggio e c'erano ancora influenze antiche di "realismo" nei ritratti degli imperatori...