Presto gli Stati Uniti d’America non avranno più una popolazione a maggioranza bianca: nel 2042 infatti quelle che sono le attuali minoranze etniche saranno la maggioranza del Paese. I bianchi americani sono destinati a diventare minoranza di fronte alla crescita demografica delle altre etnie, prima fra tutte quella ispanica. Lo ha rilevato l’ultima ricerca demografica condotta dal Census Bureau americano, secondo la quale il fenomeno è già in atto in diverse contee e comunità locali: le minoranze (ispaniche, asiatiche, afroamericane) già oggi in alcune zone sono maggioranza: il fenomeno continuerà ad espandersi ad un ritmo tale che le attuali minoranze saranno la maggioranza degli americani entro la metà del secolo. E i bambini bianchi diventeranno minoranza ben prima di quanto non lo diventeranno i loro genitori: mantenendo inalterati gli attuali flussi, il Census americano ha calcolato che i bambini non bianchi supereranno quelli bianchi già nel 2023. A crescere maggiormente tra le attuali etniche presenti negli USA saranno gli ispanici, che da qui al 2050 triplicheranno passando dagli attuali 46,7 milioni a 132,8 milioni. La popolazione afroamericana crescerà invece dai 41,1 milioni attuali ai 65,7 milioni nel 2050, ma la sua percentuale relativa non muterà: sono il 14% oggi, saranno il 15% nel 2050. Invece la popolazione di origine asiatica conoscerà una crescita esponenziale: da 15,5 milioni a 40,6 milioni, con una incidenza percentuale che passerà dal 5,1% al 9,2%. Accanto a queste crescite “di colore”, vi sarà una crescita “bianca” molto più contenuta: dagli attuali 199,8 milioni i bianchi americani passeranno nell’arco di quarant’anni a 203,3 milioni, al punto che nel 2059 saranno solo il 46% della popolazione americana totale. Cosa accadrà? Gli Stati Uniti assisteranno senza scossoni ai mutamenti demografici ed etnici del XXI secolo e si avrà una definitiva apertura razziale e culturale?