“BANDA LARGA” SOTTOSVILUPPATA: NE RISENTE IL PIL
14 aprile 2012 Di L'indipendenza
In un paese le cui infrastrutture sono obsolete e si spendono miliardi per altre assai discusse, il ritardo nello sviluppo della banda larga costa all’Italia tra l’1 e l’1,5% del Pil.
È la stima fatta dalla Commissaria europea per l’agenda digitale, Neelie Kroes, nel suo intervento al Forum della Confindustria Digitale a Roma durante il quale ha anche sottolineato come «il 41% degli italiani adulti non usa mai internet».
Partendo dal principio che «l’investimento in Information and Communications Technology (Ict) dà grandi ritorni» Kroes ha poi affermato che nel settore Ict entro il 2015 serviranno 700.000 professionisti: «Una grande opportunit… per l’Italia dove la quota di laureati in scienze informatiche sono un terzo di quelli prodotti negli altri grandi paesi dell’Europa occidentale». Per quanto riguarda i ritardi italiani nella diffusione della rete a banda larga, Kroes ha ricordato che il traffico in rete «raddoppia ogni 2-3 anni» e che «non possiamo affidarci alle infrastrutture vecchie di decenni» ma «abbiamo bisogno di nuovi investimenti per rimuovere queste strozzature e dare un impulso alla nostra economia».
Un problema, quello delle infrastrutture e della penetrazione della banda larga, particolarmente sentito in Italia dove, come affermato da Kroes, «il livello è del 10% inferiore rispetto a Francia e Germania».
da L’indipendenza
http://www.rischiocalcolato.it/2012/...te-il-pil.html