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sorci verdi
Indignados, scontri a Roma del 15 ottobre: arresti in tutta Italia
ROMA - Blitz del Ros e della Digos, con arresti e perquisizioni, nell'ambito dell'inchiesta sugli scontri e le devastazioni, tra cui l'incendio di un blindato dei carabinieri, avvenuti durante la manifestazione di Roma del 15 ottobre scorso. Le indagini hanno coinvolto soggetti appartenenti all'area antagonista e anarchica nazionale e agli ultras. Furono ultras della Roma e di Teramo ad assaltare il blindato dei carabinieri: sono ai domiciliari. Ci sono anche soggetti che hanno partecipato agli scontri No Tav: in particolare un manifestate arrestato a Macerata ha un precedente per gli scontri in Val di Susa.
Tredici ordinanze di custodie cautelari. Nella Capitale sono state eseguite 5 misure cautelari: 2 arresti domiciliari e 3 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, oltre ad una perquisizione a carico di un noto esponente della tifoseria ultras della Roma, mentre 4 arresti domiciliari sono stati eseguiti in provincia di Teramo, un arresto domiciliare ad Ancona ed altri tre provvedimenti di presentazione alla polizia giudiziaria sono stati eseguiti rispettivamente a Padova, Cosenza e Macerata, nelle medesime località.
La procura aveva chiesto il carcere per tutti: «Attacco preordinato alle forze dell'ordine» . La Procura di Roma aveva sollecitato al gip la custodia cautelare in carcere per tutte le 13 persone. Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, responsabile del pool dell'antiterrosimo, ha annunciato, quindi il ricorso al tribunale del Riesame per ribadire una misura «più stringente» nei confronti delle persone raggiunte oggi dai provvedimenti. Capaldo ha parlato di «un'aggressione, preordinata e violentissima, contro i rappresentanti delle forze dell'ordine da parte di esponenti dell'area antagonista, dell'area anarchica e di rappresentanti della tifoseria ultras, in particolare della Roma e del Teramo».
Gip: assalto al blindato è da tentato omicidio. Il gip del tribunale di Roma nell'ordinanza ritiene che l'assalto al blindato dei carabinieri debba integrare «gli estremi del più grave delitto di tentato omicidio, peraltro non contestato dal pm». Il magistrato giudica sufficiente la misura dei domiciliari «essendovi il concreto pericolo che, verificandosene nuovamente l'occasione, gli indagati possano porre in essere altre azioni violente contro le forze dell'ordine». Per il giudice il blindato è stato fatto oggetto di «una aggressione di eccezionale violenza in cui emerge uno scenario tipico da guerriglia urbana».
Ultras di Roma e Teramo attaccarono il blindato dei carabinieri: ai domiciliari. Hanno 20 e 27 anni i giovani arrestati nella Capitale: Giacomo Spinelli e
Massimiliano Zossolo risultano appartenere al gruppo di tifosi della Roma «Offensiva Ultras». Sono stati riconosciuti in piazza San Giovanni mentre attaccavano il blindato dei Carabinieri, poi dato alle fiamme, il primo con una trave di legno ed il secondo con un martello. Entrambi sono noti alla Digos, alle spalle hanno alcune denunce.
L'assalto al supermercato di via Cavour. Sono cinque le persone indagate per aver assaltato il supermercato Elite. Solo per due vi sono elementi certi di identificazione. Si tratta di Francesco Cesario, 58 anni originario del Casertano e Richard Yabe Condori, boliviano di 34 anni, per i quali il gip ha disposto l'obbligo di firma. Entrambi vicini al centro sociale di area anarchica Acrobax. Gli altri indagati sono Piero Rossi (55 anni di Roma) e Nadia Vecchioli (47 di Roma), Fabrizio Lisci (45 di Terralba in provincia di Oristano).
Indagato dipendente Coop servizi del Comune di Cosenza. È dipendente di una cooperativa che lavora per il Comune di Cosenza l'uomo a cui è stato notificato un provvedimento di obbligo di presentazione alla pg emesso dalla Procura di Roma. Si tratta di Giuseppe Parise, di 52 anni, conosciuto come frequentatore di centri sociali e dell'area antagonista ma che non si era mai caratterizzato prima per episodi specifici: è ritenuto responsabile di resistenza e devastazione.
Quattro arresti in Abruzzo.
Ai domiciliari Davide Rosci, militante di Azione Antifascista Teramo, è stato anche il primo dei non eletti alle ultime elezioni comunali a Teramo nelle liste di Rifondazione Comunista. In provincia di Teramo altri quattro sono stati posti ai domiciliari: Marco Gentile (37) di Teramo, Marco Moscardelli (32), Cristian Quatraccioni (33) e Mirco Tomassetti (30), tutti di Mosciano Sant'Angelo (Teramo).
Tutti riconosciuti durante le fasi dell'attacco al blindato. In particolare, un 37/enne di Teramo è ripreso mentre scaglia un sanpietrino contro un carabiniere nel momento in cui il militare è costretto ad abbandonare il mezzo in fiamme per mettersi in salvo. L'arrestato ha inseguito il carabiniere che si allontanava velocemente colpendolo con dei sassi alla schiena e alla gamba. Gli arrestati erano già destinatari di varie segnalazioni e denunce per resistenza a pubblico ufficiale, per la partecipazione a scontri con le forze di polizia e alcuni come appartenenti alle frange più violente della tifoseria ultras del Teramo.
Perquisizioni anche a Cosenza nei confronti di Giuseppe Parise, 52enne di Rossano. L'autorità giudiziaria ha disposto l'ordine di presentazione giudiziaria per i reati di devastazione e saccheggio, resistenza a pubblico ufficiale, aggravati e continuati.
ORA BASTA, LA MISURA E' COLMA. CHIUDERE TUTTI I COVI COMUNISTI. SUBITO!
repapelle: