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    Predefinito Un Fondo per mantenere vive le opere di Carlo Alianello

    Un Fondo per mantenere vive le opere di Carlo Alianello

    Ieri 24 aprile nella città lucana della quale lo scrittore cattolico era originario è stato presentato un “Fondo” per promuovere la conoscenza dell’opera letteraria e storiografica dello scrittore e sceneggiatore romano, di origini lucane, Carlo Alianello (1901-1981).

    Lunedì scorso a Roma il fondo e stato posto all'attenzione in una conferenza stampa a cui hanno partecipato, fra gli altri, lo storico Franco Cardini, il presidente dell’associazione “Identità Europea” Adolfo Morganti, i figli di Carlo Alianello Chiara e Mario Sia ed il giornalista della redazione Rai della Basilicata Oreste Lopomo.



    Il “Fondo Alianello”, che raccoglie a Tito, in provincia di Potenza, le testimonianze letterarie e di vita dello scrittore e sceneggiatore cattolico, originario del borgo lucano, vede coinvolte le Università della Basilicata, la Cattolica di Milano e “L’Orientale” di Napoli. D’ora in poi, come è stato annunciato nella conferenza stampa, l’iniziativa verrà potenziata grazie alla collaborazione dell’associazione “Identità Europea” (Identità Europea), la quale ha illustrato le prossime iniziative, cioè un convegno annuale, denominato “I colloqui su Alianello” e l’inserimento nel Fondo di giovani archivisti, chiamati a lavorare sui numerosissimi documenti lasciati dall’intellettuale lucano.

    L’apporto di Alianello è, negli ultimi decenni, di grande rilievo nel processo di revisione critica del Risorgimento ormai avviato anche a livello scientifico nel nostro Paese. Soprattutto con il saggio “La conquista del Sud”, scritto nel 1972 e recentemente ripubblicato da una casa editrice cattolica (“Il Cerchio”, Rimini 2010), ma anche con “L’alfiere”, opera quest’ultima appena ripubblicato dalla Rizzoli (con Prefazione di Piero Gelli, BUR, Milano 2011), Alianello mostra luci e ombre del dominio borbonico, rivela i retroscena politici dell'invasione piemontese ed i gravi errori commessi dopo l'Unità, che stremarono in pochi anni l'ex Regno delle Due Sicilie.

    Per le popolazioni del Meridione d'Italia, documenta Alianello, l’Unità d’Italia fu sostanzialmente una “conquista militare”, che ne peggiorò le condizioni sociali ed economiche e compromise fortemente ogni possibile sviluppo. Lo scrittore, in entrambi i due libri sopra citati, si sofferma anche sul fenomeno del “brigantaggio” che, afferma, almeno agli inizi fu un movimento di vera e propria resistenza contro i "liberatori", rivelatisi ben presto degli oppressori.

    «Nell’Italia meridionale non c’era da scialare, ma nessuno moriva di fame, almeno a quei tempi.

    Diremo delle provvidenze borboniche per i bisognosi, per i contadini, per gli zappaterra, mentre non solo in Irlanda ma in tutta l’Inghilterra l’uomo del Terzo Stato, il plebeo, conduceva un’esistenza infinitamente più squallida e miserabile, quale mai lazzarone napoletano o pastoriello di Calabria o Basilicata conobbe» (C. Alianello, La Conquista del Sud, capitolo primo: “La negazione di Dio”).

    «Per Identità Europea – ha commentato il presidente del sodalizio culturale cattolico Adolfo Morganti, alla presentazione del 16 aprile - il termine dei festeggiamenti ufficiali per il 150° della proclamazione del Regno d’Italia, che hanno visto un nostro serrato impegno culturale estesosi a tutt’Italia, non coincidono con la cessazione del nostro impegno di ricerca storica sulle radici dell’Italia contemporanea, all’interno del contesto europeo in cui ogni identità nazionale e locale è oggi chiamata a comporsi. Il Progetto relativo al “Fondo Carlo Alianello” è per noi un concreto esempio di come, anche in un contesto di diffusa crisi finanziaria, attraverso la collaborazione feconda fra Enti locali, Associazionismo culturale e mondo accademico, non esistono ostacoli che non possano essere superati». Secondo Morganti, «la visione di Alianello, realistica ed innovativa, del processo di unificazione nazionale appare oggi ancora più attuale ed urgente. In modo particolare le scuole d’Italia devono iniziare a scrollarsi di dosso la stanchezza delle difficoltà quotidiane, e riscoprire la grande capacità di questo grande Uomo del Sud di far riflettere tutti non solo sul nostro recente passato, ma sul nostro presente e sul nostro futuro».

    Nel suo intervento alla conferenza di presentazione, il sindaco di Tito Pasquale Scavone, ha notizia dato Fondo Carlo Alianello | Fondo Carlo Alianello e valorizzato l’intesa raggiunta con l’associazione “Identità Europea”, la quale «proietterà il Fondo ed il Comune di Tito a livello internazionale con la possibilità di divulgare sempre più le opere di Alianello, soprattutto fra i giovani e in un contesto in cui è tuttora vasta l’eco delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia».

    Franco Cardini, infine, ha sottolineato come i libri scritti da Alianello siano stati delle ricostruzioni storiche fedelissime. «La complessità storica, Alianello, l’ha trasportata nella letteratura», ha affermato infatti Cardini, che è Ordinario di Storia Medievale all’Università di Firenze. Ha ricordato inoltre, come il cinema fosse interessato ai libri dell’autore lucano, tant’è che oltre “L’Alfiere” e “L’Eredità della Priora” che fanno parte della cineteca Rai anche testi, cosiddetti minori, come il “Mago Deluso”, hanno attratto l’attenzione di registi del calibro di Luchino Visconti.



    Documento quasi integrale diffuso da “La Stampa” il 21 Aprile 2012 firmato da Giuseppe Brienza e aggiornato in data odierna




    http://www.comitatiduesicilie.it/ind...=35&Itemid=140
    Ultima modifica di x_alfo_x; 25-04-12 alle 14:36

  2. #2
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    Predefinito Re: Un Fondo per mantenere vive le opere di Carlo Alianello

    La Rai pensasse a ritrasmettere "l Alfiere" e " L eredità della priora"......invece trasmette stronzate tipo "il Barbarossa"

 

 

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