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    Ritorno a Strapaese
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    Predefinito Contrordine: l’astrologia è seria, anzi sacra

    Gli italiani che nella loro vita hanno consultato almeno una volta maghi e astrologi sono undici milioni. E molti di più quelli che quotidianamente leggono l'oroscopo. Non solo: i libri pubblicati ogni anno sul tema astrologia&affini sono cinque volte quelli dedicati all'astronomia. E provate a chiedere all'«uomo della strada» o al telespettatore medio il nome di un astrologo e quello di un astronomo: chi credete che sia la categoria più conosciuta?
    Eppure, anche se consumata avidamente dalle «masse», la (pseudo)scienza delle stelle è rigorosamente bandita dalle accademie e dalle chiese come ciarpame della ragione, illusione per spiriti semplici. Fino a oggi, però. Fino a quando uno spirito magno dell'intellighenzia, Vittorio Messori, non ha deciso di gridare il «Fermi tutti». In una lunga intervista sull'ultimo numero della rivista Chi, lo scrittore cattolico difende a spada tratta la tanto disprezzata e altrettanto sfruttata astrologia: «beninteso, l'astrologia seria, frutto di calcoli complessi e di studi», non certo gli oroscopi improvvisati nelle redazioni dei giornali «ma l'astrologia vera, una sapienza tramandata da millenni e che ha unificato popoli e culture», tanto da essere diventata una parte importante del Cristianesimo. D'altronde, ricorda Messori, «la nascita di Gesù è stata annunciata dai profeti, ma anche dagli astrologi. Nel Vangelo di Matteo si racconta dell'arrivo di tre Magi che altro non erano se non sapienti astrologi della Mesopotamia...». Non solo. Lo scrittore, citando Sacre Scritture e Padri della Chiesa, mette in guardia i credenti dal rifiutare in toto l'astrologia: «penso che un certo modo di valutarla da parte di uomini di Chiesa sia troppo sbrigativo».
    Per andare avanti, a volte, occorre guardare indietro. Contrordine prelati: l'astrologia è una cosa seria. Quasi sacra. E quasi scontata, almeno a sentire lo storico Franco Cardini, il quale non si stupisce della presa di posizione di Messori: «Una volta fatta la giusta distinzione tra ciarlatani e “sapienti”, dobbiamo ricordarci che l'astronomia è l'ultima tappa di un cammino iniziato da uomini che scrutavano e leggevano le stelle. La scienza moderna ha debiti enormi nei confronti dell'astrologia, a partire da Galileo e Keplero. Noi moderni siamo affetti da complesso da rivoluzioni: pensiamo che tutto avvenga per grandi rivolgimenti, quando invece le cose avvengono per piccoli passi. Se qualche prelato di alto o medio rango lancia scomuniche contro l'astrologia dimostra di non sapere cosa sia davvero questa disciplina e di avere qualche lacuna in campo teologico: la Bibbia dice che ogni aspetto dell'universo ha una sua corrispondenza con tutti gli altri, nulla avviene per caso». Del resto, ricorda Cardini, la stessa psicanalisi, senza l'interpretazione dei sogni non sarebbe andata molto lontana... Se insomma per Messori «l'astrologo vero, in fin dei conti, è uno scienziato: un uomo colto che ragiona su fatti precisi, esegue calcoli, consulta tabelle», per Cardini «Freud e Jung in fondo si davano alle stesse scienze dei sapienti babilonesi».
    «Difendendo l'astrologia Messori non fa altro che difendere la stessa cultura occidentale - è il parere di Armando Torno, il primo a tradurre in italiano L'oroscopo di Cristo di Gerolamo Cardano - fu grazie allo studio degli oroscopi che i babilonesi arrivarono nel 700 a.C ai primi rudimentali cannocchiali. L'astrologia ha influenzato la teologia pagana di Roma, e lo stesso mondo cristiano non distinse per oltre quindici secoli l'astrologia dalla astronomia. La riforma del calendario di papa Gregorio si basa sugli scritti del gesuita Clavio, amico di Galileo ma tolemaico. E opere come il Tetrabiblos di Tolomeo influenzarono molte discipline scientifiche, medicina compresa. Ha ragione Messori: la Chiesa deve fare attenzione a non gettare il bambino insieme all'acqua sporca. Buttiamo cartomanti e ciarlatani, ma non prescindiamo dall'astrologia se si vogliamo salvare una certa tradizione di pensiero del Cristianesimo, fondamentale tra l'altro per l'avanzamento del pensiero scientifico».
    Non si stupisce più di tanto della «crociata» cattolica a favore dell'astrologia neppure il politologo Giorgio Galli che al rapporto tra magia e potere ha dedicato molti dei suoi studi: «Dai caldei all'epoca dei computer tutte le civiltà hanno tracciato una relazione tra quello che avviene in cielo e quello che avviene in terra. San Tommaso diceva che gli astri pur non determinando il nostro destino danno però un orientamento. Poi certo, occorre prendere con le molle l'idea che si possa predire il futuro. Tutte le varie profezie, comprese quelle di Nostradamus, sono state accertate solo dopo che i fatti si sono verificati. Si tratta di racconti plausibili, non di verità storiche. Detto questo, i debiti della nostra cultura all'astrologia sono innegabili».
    È difficile da immaginare, ma è la stessa convinzione di un filosofo della scienza del calibro di Giulio Giorello: «Non è per nulla sorprendente questa rivalutazione. L'astrologia è una delle “compagne oscure” di quelle che sono poi diventate le scienze moderne: l'astrologia ha preceduto l'astronomia così come l'alchimia ha aperto la strada alla chimica. Sono legami che non si possono scordare. Senza le preoccupazioni dell'astrologia giudiziaria, quella che leggeva negli astri la storia del mondo e degli individui, non sarebbe nata l'astronomia dei caldei e dei greci. E ancora fino a pochi secoli fa i grandi astrologi furono anche gradi astronomi. Cartesio faceva gli oroscopi, Newton dedicò allo studio dell'Apocalisse molto più tempo di quanto ne dedicò alla gravitazione universale... Non c'è niente di male nel guardare con rispetto a quella che è stata una grande linea di pensiero della nostra cultura. Basta ricordare come poi, a partire da Giordano Bruno, l'uomo ha saputo prendere le distanze dai maghi che pretendono di capire tutte le cose del mondo guardando il cielo e le stelle». Anche se - paradossi della storia - Bruno fu messo al rogo proprio in quanto mago...

    Contrordine: l’astrologia è seria, anzi sacra - Interni - ilGiornale.it
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  2. #2
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    Predefinito Re: Contrordine: l’astrologia è seria, anzi sacra

    L'astrologia è spesso presente nelle chiese medievali, quando ancora si sapevano costruire e decorare.

    Però vedi cosa succede: cento persone leggono questo articolo.
    Dieci o quindici di questi approfondiranno e impareranno abbastanza da non cadere vittime dei ciarlatani.
    Gli altri non avranno il tempo di approfondire, o la voglia, gli rimarrà giusto nelle orecchie che l'astrologia potrebbe funzionare e da questo trarranno la giustificazione per lasciarsi truffare dal primo furbo che capita.
    Ultima modifica di Perseo; 26-04-12 alle 13:21
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  3. #3
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    Predefinito Re: Contrordine: l’astrologia è seria, anzi sacra

    A proposito:


    Scritti | Massimo Fornicoli | Psicoterapeuta

    Astrologi e Fede intervista a Vittorio Messori © Chi, 20 dicembre 2006

    In questo periodo di fine anno, su tutti i giornali, alla radio e in televisione si susseguono previsioni e progetti per il 2007 in arrivo. Moltissimi gli interventi degli astrologi e i richiami alle profezie dei famosi veggenti, soprattutto a Nostradamus che è il più celebre. Cercare di sapere il futuro che ci aspetta, è una abitudine, una specie di tradizione a metà strada tra la curiosità e il fascino per il mistero.

    C’è chi dà molto credito a questo tipo di previsioni. E c’è chi invece le liquida con un sorriso di scherno giudicandole delle sciocchezze. Ma anche chi le accusa e le condanna. Alcuni ecclesiastici infatti hanno preso una dura posizione contro l’astrologia. Qualcuno l’ha persino definita “diabolica”.

    Ne parliamo con Vittorio Messori, uno dei più autorevoli scrittori cattolici del nostro tempo, amico di due Papi con i quali ha avuto l’onore di firmare dei libri. Messori non condivide il pensiero di alcuni ecclesiastici riguardo l’astrologia e alle previsioni di questo tipo. Nel suo recente volume “Emporio Cattolico” (SugarCo Edizioni) fa un’ampia e documentata difesa di queste pratiche.

    <<Premetto che io difendo l’astrologia seria, tradizionale, frutto di calcoli complessi e di studio>>, spiega Messori. <<Purtroppo una buona parte di quello che oggi va sotto il termine di “astrologia” non è assolutamente da tenere in considerazione. Spesso gli oroscopi vengono eseguiti da persone impreparate. Parlo per esperienza personale. Da giovane ho lavorato al quotidiano “La Stampa” di Torino. Se l’astrologo ufficiale non mandava in tempo il suo elaborato, lo facevano noi in redazione, a turno, scrivendo cose ovvie. Ma esiste anche l’astrologia vera, una sapienza tramandata da millenni e che ha unificato popoli e culture. L’astrologia non è un fatto solo Occidentale, anzi. E’ nata in Oriente, era praticata in Mesopotamia, in Cina, in India. Anche culture isolate come quelle delle americhe prima di Colombo, avevano sviluppato enormi conoscenze astrologiche.>>

    Domanda. Dottor Messori, nella sua argomentazione in difesa dell’astrologia lei cita i Magi, i Vangeli, i Padri della Chiesa, san Tommaso D’Aquino. Pare quindi che l’astrologia sia parte importante del Cristianesimo.

    Risposta. <<Non si deve dimenticare che la nascita di Gesù è stata annunciata sì dai profeti dell’Antico Testamento ma anche dagli astrologi. Nel Vangelo di Matteo si racconta dell’arrivo a Gerusalemme di tre Magi, che altro non erano se non sapienti astrologi della Mesopotamia, probabilmente di Babilonia, al tempo la capitale dell’astrologia. I Magi chiedono dove si trovi il Re dei Giudei e dicono: “Abbiamo visto la sua stella nei cieli e siamo venuti ad adorarlo”. Da questa frase si capisce bene che i Magi avevano scrutato il cielo e avevano eseguito dei calcoli concludendo che era nato il Messia di Israele. Quasi certamente, stando agli astronomi di oggi, nell’anno in cui nacque Gesù ci fu la luminosissima congiunzione di Giove e di Saturno nella costellazione dei Pesci. E per l’astrologia dell’Asia, questo significava la nascita del Re degli Ebrei.

    <<Possiamo dire quindi che all’origine stessa della Fede cristiana ci sarebbe anche una testimonianza di tipo astrologico fatta da sapienti che videro il verificarsi di un evento fondamentale come la nascita di Cristo, osservando il cielo a migliaia di chilometri di distanza. Gesù stesso, nei Vangeli, dice di stare attenti ai cieli. Dice che il suo ritorno, alla fine dei tempi, sarà evidenziato da segni “nel sole, nella luna e nelle stelle.” Sono convinto che i cristiani debbano essere prudenti nel rifiutare “in toto” l’astrologia e penso che un certo modo di valutarla da parte di alcuni uomini di Chiesa sia troppo sbrigativo e superficiale.>>

    D. Allora è certamente sbagliato condannare le previsioni come ha fatto qualcuno.

    R. <<La prospettiva cristiana porta a rifiutare l’esoterismo quando diventa superstizione. Ma rifiutare in blocco tutta l’astrologia sarebbe un gesto poco ecumenico. Tutte le religioni e tutte le culture antiche hanno “usato” l’osservazione degli astri anche come segno soprannaturale. I teologi cristiani, compreso il maggiore fra loro e cioè san Tommaso d’Aquino, hanno sempre studiato con interesse l’astrologia. Ovviamente quella seria. A questo proposito, San Tommaso dice chiaramente che: “Astri inclinant non necessitant” e cioè che gli astri “favoriscono” un’inclinazione nel comportamento dell’uomo, ma non lo “costringono” a quel comportamento. L’uomo resta libero e responsabile delle proprie azioni.

    <<Molti Papi del passato avevano un astrologo personale. Nel Medioevo e nel Rinascimento, alla corte del Papa vi erano l’Archiatra pontificio, che era il medico, il Capo Cuoco, il Teologo pontificio ma anche l’Astrologo Pontificio, una carica ufficiale. E poi, l’astrologia si inserisce perfettamente nella visione dell’universo creato da Dio.>>

    D. In che modo?

    R. <<Alla base del discorso astrologico c’è il concetto che tutto, nell’Universo, è legato, è connesso, perché tutto è creato da Dio. Nella visione filosofica e teologica antica, l’uomo non era isolato ma faceva parte di un sistema di cui Dio è il Creatore. Oggi siamo ossessionati dalle specializzazioni e abbiamo spesso una visione spezzettata della realtà. Ma la visione religiosa del creato prevede ogni cosa legata all’altra a formare un “tutto”. In questo contesto non c’è nulla di strano nel fatto che sull’uomo abbiano influenza gli astri.>>

    D. Quale è secondo lei l’atteggiamento che un cristiano dovrebbe avere nei confronti dell’astrologia?

    R. <<Il cristiano dovrebbe avere sempre l’atteggiamento di “apertura critica”. Non negare la possibilità ma nello stesso tempo esaminare e controllare. La Bibbia dice che ci sono dei “veri” profeti e dei “falsi” profeti. Il cristiano può prendere sul serio l’annuncio del futuro, anche se si tratta di una previsione derivata dall’osservazione degli astri, ma è chiamato anche a vigilare, a discernere, per non cadere nelle mani dei falsi profeti.>>

    D. Lei si è mai fatto fare l’oroscopo?

    R. <<Mi è capitato di incontrare degli astrologi molto preparati. Da queste persone mi sono fatto fare l’oroscopo. Due cose mi hanno notevolmente impressionato. La prima è che astrologi diversi, non in contatto tra loro, sono giunti alle medesime conclusione studiando il cielo alla mia nascita. E la seconda, il fatto che hanno saputo dirmi cose del mio carattere che solo io posso conoscere. Sono esperienze che hanno contribuito a rendere aperta la mia mentalità sull’argomento.>>

    D. Ci sono delle profezie, per esempio di Nostradamus, il principe degli astrologi, che si sono realizzate in pieno?

    R. <<Esistono delle previsioni astrologiche che sono davvero un enigma. Pensi alla Rivoluzione francese. Fin dal X secolo, sapienti persiani e anche occidentali indicavano una certa data, il 1789, come la fine del mondo conosciuto e l’inizio di una nuova era. Una data che sarebbe stata “la rottura dei tempi”. In quell’anno scoppiò la rivoluzione francese, evento che sancì la nascita del mondo moderno.

    <<Nostradamus scrivendo verso la metà del Cinquecento, prevede esattamente quello che sarebbe successo nel 1791, in piena Rivoluzione francese, cioè la fuga del re Luigi XVI e il suo arresto, avvenuto la notte del 21 giugno 1791, in una piccola località delle Ardenne francesi che si chiama Varennes. Ebbene Nostradamus, scrivendo 236 anni prima cita esattamente il nome di quel luogo e indica anche il nome del sindaco che la governava. La previsione di Nostradamus è davvero sconvolgente e non basta il calcolo delle probabilità a spiegarla. Georges Dumezil, che è stato uno dei maggiori intellettuali francesi, docente prestigioso del Collège de France e maggiore specialista della cultura indo-europea, colpito dall’incredibile coincidenza, dedicò un intero libro a questi versi da titolo “L’enigma di Varennes”. “Io ero un razionalista, non credevo alla possibilità di poter prevedere il futuro>>, scrisse, “ma di fronte a questa quartina di Nostramasus debbo riconoscere che siamo di fronte a un mistero”.>>

    D. C’è differenza tra le profezie degli astrologi e quelle dei “veggenti” mistici, cioè quelle persone che fanno previsioni affermando di averle ricevute dalla Madonna o da qualche santo?

    R. <<C’è una grande differenza. L’astrologo vero è in fin dei conti uno scienziato. Ricordiamo che l’astrologia nasce l’astronomia e millenni di osservazioni dei cieli da parte degli astrologi hanno permesso poi a Copernico e Galileo di mettere le basi dell’astronomia moderna. L’astrologo vero è un sapiente, un uomo colto e istruito che ragiona su fatti precisi, esegue calcoli, consulta tabelle complesse. I veggenti invece, i profeti, le persone che hanno visioni o apparizioni, rientrano in una sfera diversa, che coinvolge il soprannaturale, quello che non si può spiegare. Essi riferiscono semplicemente quello che il Cielo ha loro comunicato. La cosa straordinaria è che i veggenti spesso sono poco istruiti, a volte analfabeti, ma lo stesso portano messaggi profondi e complicati.>>

    D. Nel suo libro “Ipotesi su Maria”, lei si lamenta perchè nessuno tra gli studiosi cattolici ha mai fatto una seria ricerca per constatare se le profezie fatta dalla Vergine nelle varie apparizioni si siano avverate e in che misura. E porta ad esempio una ricerca fatta da lei stesso riguardante una previsione della Madonna nelle apparizioni a La Salette. Di cosa si tratta?

    R. <<Il 19 settembre del 1846 in una località delle Alpi francesi sopra Grenoble che si chiama La Salette, la Madonna apparve a due pastorelli. E’ un’apparizione riconosciuta dalla chiesa tanto che in Francia, dopo Lourdes, quello più affollato è proprio il santuario a la Salette. Durante l’apparizione la Madonna piangeva, addolorata per i peccati degli uomini. Disse che ci sarebbe stata una punizione e che “le uve sarebbero marcite”. Io sono andato a studiare cosa successe all’uva in Francia dopo il 1846 e ho scoperto cose incredibili. L’anno dopo le apparizioni, fece la sua comparsa un fungo parassita che aggredisce l’uva, spargendo una malattia detta “oidio”. Si tratta di una malattia della vite che mai si era vista in Francia prima di allora. Fece moltissimi danni e quando scomparve, si manifestò subito la filossera, un pidocchio microscopico che distrusse la metà dei vigneti di tutto il Paese. Venne trovato un rimedio per la filossera ma comparve immediatamente la peronospera, una malattia sconosciuta in Europa ed originaria dall’America. Le poche viti che erano riuscite a scampare ai due flagelli precedenti vennero annientate dal nuovo male. Ho fatto delle ricerche negli archivi e nelle biblioteche francesi: in Francia non esiste una sola specie di vite che sia anteriore al 1847. Tutte quelle allora già esistenti morirono. Una terribile previsione che si avverò in pieno.>>

    © Chi, 20 dicembre 2006
    "Ciò che può essere pensato non è vero"

  4. #4
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    Predefinito Re: Contrordine: l’astrologia è seria, anzi sacra

    Citazione Originariamente Scritto da Giovanni dalle Bande Nere Visualizza Messaggio
    D. Allora è certamente sbagliato condannare le previsioni come ha fatto qualcuno.

    R. <<La prospettiva cristiana porta a rifiutare l’esoterismo quando diventa superstizione. Ma rifiutare in blocco tutta l’astrologia sarebbe un gesto poco ecumenico. Tutte le religioni e tutte le culture antiche hanno “usato” l’osservazione degli astri anche come segno soprannaturale. I teologi cristiani, compreso il maggiore fra loro e cioè san Tommaso d’Aquino, hanno sempre studiato con interesse l’astrologia. Ovviamente quella seria. A questo proposito, San Tommaso dice chiaramente che: “Astri inclinant non necessitant” e cioè che gli astri “favoriscono” un’inclinazione nel comportamento dell’uomo, ma non lo “costringono” a quel comportamento. L’uomo resta libero e responsabile delle proprie azioni.
    Invece il problema, secondo la dottrina cattolica, è proprio questo...

    Affermare che le azioni umane siano provocate, o anche semplicemente "favorite", dagli influssi astrali non può armonizzarsi con il concetto di libero arbitrio... perché, appunto, ciò equivale ad ammettere che gli eventi sono cagionati (anche) da una sorta di meccanicismo deterministico, sicché l'uomo non sarebbe più unico responsabile dei medesimi (compreso, dunque, il peccato!)...

    Ecco perché la Chiesa avversa ogni tipo di divinazione (ritenendola falsa e, quando non lo è, di ispirazione demoniaca): dire che il futuro si può apprendere in anticipo significherebbe riconoscere che è già scritto.

    Io non sono cattolico e credo che il libero arbitrio umano sia molto relativo (è una vexata quaestio che glissa su troppi aspetti... dal patrimonio genetico fino al contesto socio-familiare, che certamente uno non sceglie alla nascita)... ma capisco che, in tale prospettiva, sia arduo sostenere concetti del genere...

    Infatti anche il pensiero dell'Aquinate - filosofo interessante, che occupò pure di alchimia - è più complesso della frase con cui - un po' troppo sbrigativamente - lo sintetizza Messori... Premesso che il termine giusto è Astra (ma questo sarà certo un refuso), Tommaso ritiene che i corpi celesti possano provocare effetti sulle facoltà sensitive e quindi, indirettamente, sulle azioni umane... ma si premura di rimanere in seno alll'ortodossia puntualizzando in maniera esplicita che ciò non esclude il libero arbitrio... perché l'uomo può mettere sotto controllo, grazie alla ragione, le facoltà sensitive... e, quindi, "contrastare" tali influenze.
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 25-01-13 alle 03:40
    "Tante aurore devono ancora splendere" (Ṛgveda)

  5. #5
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    Predefinito Re: Contrordine: l’astrologia è seria, anzi sacra

    Anche Cristo e i 12 Apostoli simboleggiano il nostro sistema solare.

    Tanto vale andare alla fonte.



    Yoga Nidra e Tantra, la via della Consapevolezza

  6. #6
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    Predefinito Re: Contrordine: l’astrologia è seria, anzi sacra

    Le Origini dell'Astrologia


    I piu' antichi testi che trattano di astronomia e medicina sono i Veda, ma probabilmente le origini dell'astrologia sono molto piu' remote, poiche' in essi e' scritto che la conoscenza fu consegnata direttamente dal Dio creatore Brahma a pochi uomini saggi (Rishi) che l'avrebbero distribuita in successione diretta ai loro discepoli e nella sua purezza si sarebbe tramandata oralmente per generazioni e generazioni.

    La parola Veda deriva dalla radice vid-, vedere, visione, veggenza e nei tempi antichi, nell'eta' dell'Oro, gli esseri umani piu' saggi erano probabilmente in grado di conoscere la realta' in maniera diretta e istantanea utilizzando le informazioni presenti nel campo morfogenetico, forse comunicavano tra di loro grazie alla trasmissione del pensiero attraverso l'etere e si narra che la sapienza universale fosse conservata in un grande archivio conosciuto con il nome di Memorie dell'Akasha, cui era possibile accedere attraverso il corpo astrale.

    Con l'avvento dell'attuale era oscura (Kaliyuga) e con il diminuire dei saggi e dei veggenti ad un certo punto gli uomini non furono piu' in grado di aprirsi alla conoscenza diretta della realta' e per non dimenticare divenne necessario imparare a scrivere, a leggere, ad avere dei libri, dove registrare la conoscenza e cosi', circa 5000 anni fa, tutto il sapere dell'umanita' venne trasposto nei Veda.

    Purtroppo sembra che solo una minima parte della antica conoscenza sia arrivata intatta fino a noi, e possiamo solo consolarci al pensiero che non sia andata completamente distrutta, come e' accaduto in passato con i vari incendi della biblioteca di Alessandria ad opera dei vari conquistatori Romani, Cristiani, Musulmani...

    Certamente con la perdita della connessione con la fonte e con la comparsa della scrittura cio' che veniva scritto comincio' ad essere piu' importante della realta', anzi si pote' iniziare la creazione di una nuova realta', quella scritta sui libri, giustificandola come il frutto di una rivelazione divina, e quindi verita' inconfutabile.

    A seconda della verita' che occorreva dimostrare in un certo periodo storico, molte informazioni potevano essere aggiunte, altre potevano essere eliminate e distrutte per sempre.

    Si comprende quindi l'importanza e la necessita' di riappropriarsi della capacita' di percepire la realta' in maniera diretta, fenomenologica.

    Separati dalla nostra capacita' di "vedere" la realta', costretti a "studiare" , a "pensare", a "leggere" e a "scrivere" abbiamo dato troppa importanza alla mente, abbiamo sviluppato la logica e la filosofia, ma siamo diventati piu' eruditi che saggi e ci siamo allontanati da quella sola e unica verita' con cui un tempo eravamo in contatto.

    La parte dei Veda che si occupa di astronomia e astrologia e' chiamata Jyotisha Vedanga, dove Yotish e' una parola sanscrita che significa Scienza della Luce.

    Dall'India, culla delle grandi civilta', la cultura dell'astronomia e della astrologia si diffuse presso gli Assiri e i Babilonesi, presso gli Egizi, i Greci e i Romani, quasi scomparve nel Medioevo, riemerse nel Rinascimento, fu rinnegata dal 600 in poi (benche' Galileo stesso ne facesse uso) e relegata infine e definitivamente a pratica magica e superstiziosa nel 700.

    Fu solo dalla fine dell'800, che pochi eletti, tra cui Omraam Mikhaël Aïvanhov, Alice Bailey, Helena Petrovna Blavatsky, Rene' Gue'non, G. I. Gurdjieff, Rudolf Steiner, Gustav Jung, compresero la grande importanza della cultura orientale e iniziarono a riportare nell'occidente i semi perduti della antica conoscenza dell'Ayurveda, dello Yoga e dell'Astrologia.

    Cosi' scrive nel 1925 il filosofo kantiano Ernst Cassirer "L'Astrologia e' uno dei piu' grandiosi tentativi che mai siano stati osati dallo spirito umano per fornire una rappresentazione simbolica globale del mondo"

    Paramhansa Yogananda nel suo celebre libro Autobiografia di uno Yogi del 1947 narra che il suo maestro spirituale, Swami Sri Yukteswar famoso astrologo, era solito dire: "Un bambino nasce nel giorno e nell'ora in cui i raggi celesti si trovano in matematica armonia con il suo karma individuale. Il suo tema natale e' un autentico ritratto del suo inalterabile passato e del suo probabile futuro. Ma questo certificato di nascita puo' essere interpretato soltanto da uomini di grande saggezza e intuizione; e questi sono pochi.

    In Psicologia e Alchimia (1944) Jung scrive: "la scienza comincio' con lo studio delle stelle, nelle quali l'umanita' scopri' le dominanti dell'inconscio, gli Dei, cosi' come le bizzarre qualita' psicologiche dello zodiaco, proiezione completa della caratterologia".

    E ancora Jung, in una lettera del 6 settembre 1947 all'astrologo indiano B. V. Raman scrive: «Nei casi di diagnosi psicologiche difficili di solito faccio fare l'oroscopo per acquisire un ulteriore punto di vista da una visuale completamente diversa. Debbo dire che molto spesso ho trovato che i dati astrologici spiegavano certi punti che altrimenti sarei stato incapace di capire»....

    Le Origini dell'Astrologia | Astrologia Archetipica Sistemica

  7. #7
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    Predefinito Re: Contrordine: l’astrologia è seria, anzi sacra

    Astrologia: La scienza dell’Unità Cosmica
    Osho, da "I Misteri occulti dell'Oriente"



    [ ... ] Secoli prima di Paracelso, un greco di nome Pitagora diede vita all’impagabile principio dell’armonia celeste. Quando Pitagora proclamò questo principio in Grecia, era appena tornato da un viaggio in Egitto e in India, e a quell’epoca in India l’atmosfera vibrava ancora delle idee diffuse da Buddha e da Mahavira. Tutto questo colpì molto Pitagora che, al suo ritorno in Grecia, incluse nei suoi scritti precisi riferimenti ai sadhu buddhisti e giainisti, da lui chiamati ‘giainosofisti’ e che dice vivessero nudi.

    Pitagora crede che ogni stella, ogni pianeta e ogni satellite, nel suo viaggio nello spazio, emana una vibrazione unica, proprio grazie al suo movimento, che è unico rispetto a tutti gli astri: tutte le vibrazioni stellari prese nel loro insieme danno vita a un’armonia musicale che egli chiamò ‘la musica delle sfere’.

    Quando un uomo nasce, la melodia prodotta dalla sintonia stellare di quel momento viene fissata nella sua mente, che in quel momento è assolutamente limpida e genuina, libera da qualsiasi sofisticazione ed estremamente sensibile.
    Tutto questo, nell’arco della sua vita, provocherà momenti di buona salute e di malattia: quando quell’uomo vive in sintonia con l’armonia musicale originaria, presente al momento della sua nascita, sarà in buona salute. E quando questa sintonia essenziale si spezzerà, si ammalerà.

    Su questo presupposto Paracelso ha fatto un lavoro importantissimo: non prescriveva mai un medicinale a un paziente, se prima non aveva visto la sua ‘kundali’, la sua carta astrologica. E, cosa sorprendente, dopo aver esaminato la carta astrologica di un paziente, Paracelso riusciva a curare malati che altri medici avevano dato per spacciati.
    Egli ripeteva sempre: “Fino a quando non conoscerò la posizione delle stelle nel momento in cui quest’uomo è nato, mi sarà impossibile afferrare le note della sua sintonia interiore. E se non conosco questa sintonia interiore, come posso pensare di guarire quest’uomo?” Ma cosa si intende per ‘salute’, in questo caso? Dovremo cercare di capirlo.

    Di solito, quando chiediamo a un medico una definizione di salute, ci sentiremo dire che è ‘assenza di malattia’. Ma si tratta di una definizione in negativo. Ed è veramente spiacevole che si debba definire la salute in funzione della malattia: la salute è qualcosa di positivo, la malattia uno stato dell’essere negativo. La malattia è qualcosa di negativo, la salute è la nostra natura: la malattia è un’alterazione del nostro stato naturale; pertanto è strano che si debba definire la salute in funzione della malattia.

    Non si dovrebbe definire il padrone di casa, in funzione dei suoi ospiti: sarebbe una cosa molto strana. La salute è implicita al nostro esistere, la malattia è qualcosa di occasionale. La salute ci accompagna fin dal giorno della nascita, la malattia è un fenomeno di superficie.
    Malgrado tutte queste considerazioni, se chiediamo a un medico il significato di ‘salute’ egli potrà solo dire che essa è presente quando è assente la malattia. E Paracelso ripeteva sempre che questa interpretazione è sbagliata: il concetto di salute deve avere una definizione positiva. Ma come è possibile arrivare a un’affermazione positiva? Come interpretare il concetto di salute su basi creative?

    Paracelso ripeteva: “Fino a quando non conosciamo lo stato di armonia interiore del paziente, potremo al massimo liberarlo dalla sua malattia, ma in questo modo egli si ammalerà subito dopo, perché non si è fatto nulla nei confronti della sua armonia interiore. In verità, è la sua armonia interiore su cui si deve intervenire”.
    Sono passati cinquecento anni da quando Paracelso morì, e le sue parole sono state dimenticate. Ma oggi, negli ultimi vent’anni, l’astrologia ha iniziato a riaffiorare: in questi anni è sorta una nuova scienza di cui vorrei farvi un accenno; in questo modo vi sarà più facile capire l’antica scienza dell’astrologia.

    Nel 1950 nacque una nuova scienza, la chimica cosmica, creata da Georgi Giardi, uno dei geni di questo secolo. Quest’uomo, dopo un numero infinito di esperimenti in laboratorio, ha dimostrato in maniera scientifica che l’universo è un’unità organica: l’intero universo è un singolo organismo.

    Se il mio dito viene ferito, tutto il mio corpo ne è affetto: ‘organismo’ indica il fatto che non esiste un arto separato dagli altri, e che tutte le parti sono collegate fra loro. Se il mio occhio soffre, l’alluce è affetto da quel dolore. Se il mio piede è ferito, quel messaggio arriva al cuore.

    Se la mia mente è malata, tutto il mio corpo ne sarà disturbato. E se tutto il mio corpo venisse distrutto, sarebbe difficile alla mia mente restare in vita: il mio corpo è un’unità organica.

    Tocca una sola parte, e l’intero corpo vibrerà: tutte le parti sono interrelate tra loro. Allo stesso modo, la chimica cosmica afferma che l’intero cosmo è un corpo. [ ... ]

    Astrologia,scienza dell'unità cosmica,Osho

  8. #8
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    Predefinito Re: Contrordine: l’astrologia è seria, anzi sacra



    " ... I Greci usavano indifferentemente i due termini (Astronomia e Astrologia) per designare l'insieme di ciò a cui l'uno o l'altro ora si applicano. A prima vista, sembrerebbe dunque che si tratti ancora di un caso di quelle divisioni secondo "specializzazione" stabilitesi fra cose che originariamente erano solo parti di un'unica scienza: ma qui l'elemento caratteristico è che mentre una di tali parti, quella rappresentante il lato più materiale della scienza in questione, assunse uno sviluppo indipendente, l'altra finì invece con lo scomparire del tutto. Ciò è così vero, che oggi non si ha più alcuna idea di quel che l'astrologia antica poteva essere, e perfino coloro che hanno cercato di ricostruirla sono giunti solo a vere contraffazioni, sia per voler far di essa l'equivalente di una scienza sperimentale moderna, poggiante sulla statistica e sul calcolo delle probabilità, e quindi informata da un punto di vista che in nessun modo può essere stato quello dell'antichità e del Medioevo; sia per darsi esclusivamente a tentativi di ripristino di un "arte divinatoria", la quale fu solo la deviazione di una astrologia già prossima a scomparire, da considerarsi al massimo come una sua applicazione assai inferiore e ben poco degna di considerazione, come si può ancora constatare nelle civiltà orientali. ... "

    "Scienza sacra e scienza profana" da "Crisi del mondo moderno" di René Guénon, cap. 4
    Ultima modifica di GNU-GPL; 02-02-13 alle 15:24

  9. #9
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    Predefinito Re: Contrordine: l’astrologia è seria, anzi sacra



    […] Il sottoscritto, avendo potuto leggere e consultare i libri non ancora profanati di Izar, commentati dal suo discepolo B-ANUR di Tebe (che la custodia del G T O T E T sottrae ai grammatici volgari e agli astronomi ignoranti di astrolomantia) crede di compiere opera buona ricavandone pei volgari queste annotazioni, che contengono molte notizie inaudite da fare allibire gli uomini di scienza comune. I quali, non sapendo come ponderare gli astri e con quali pesi e di quale stadera, sogliono dire che la Luna e gli astri varii del Firmamento (che, come si sa, fu separato dalle acque dal Geova di quattro lettere) non hanno possanza sulle cose del mondo umano e del terrestre in generale; giustificando la loro tesi che prove scientifiche non si son trovate di questi pretesi influssi e che l’astrologia giudiziaria già ha fatto provare i suoi insuccessi dalla ragione critica dei più acuti. Ma cotesti superuomini confondono le nozioni superstiziose della discreditata astrologia, manipolata dai volgari per boria di saccenteria, con la scienza arcana dei collegi pontificali delle epoche in cui lo spirito dell’Ermes scendeva nei sinedrii nascosti dalle ombre delle sfingi a conversare coi mortali delle occulte relazioni di tutti gli atomi dell’Universo che formano l’armonia delle concordanze precluse ai non favoriti dal Dio. […]

    ANNOTAZIONI SULLE INFLUENZE SIDERALI E LUNARI, GIULIANO KREMMERZ

  10. #10
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    Predefinito Re: Contrordine: l’astrologia è seria, anzi sacra



    E' SOLO UN DOLCE, SOTTILE PROFUMO

    ...ma è anche intenso, come i pensieri ed è denso, come la materia che sublimandosi diventa puro spirito...


    […] A tal proposito scrive Kremmerz che ... dalla Unità micro-macrocosmo ... nella tradizione egizia trassero origine l’astrologia e le influenze astrali nelle ipotesi del Tolom, il collegio sacerdotale che osservava le influenze degli astri ... così si stabiliscono le leggi della magia divinatoria ... Il fondamento astrologico caldeo concepisce il cielo visibile come legge della vita universale ... e l’unità è la chiave di ogni analogia ... se il discepolo non intende ciò, non intenderà mai cosa è l’astrologia pei maghi e dirà dell’astrologia come certi professori pagati dallo Stato ... che essa è una superstizione, e non comprenderà lo spirito dell’alchimia, e le leggi trasmutatorie della vita nel macro e nel microcosmo! […]

    è solo un dolce, sottile profumo

 

 
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