“[…] Il Pitagoreismo designava con una stessa parola ὑγίεια la salute del corpo e quella dell'anima. Per avere la salute del corpo riteneva indispensabile l'«isotomia alcmeoniana o crasi», ossia la concordanza delle potenze contrarie; e da questa, scrive il Ciaceri, «si passava a considerare l'anima come armonia del corpo stesso e cioè come accordo di quelle potenze». […] La salute spirituale veniva raggiunta mediante la palingenesi, ossia la rinascita, o la nuova nascita o la nascita alla vita nuova. […] Non è un processo subito passivamente e fatalmente, né una legge generale […] ma è una operazione, un lavoro, anzi è la "grande opera", attuata deliberatamente e tecnicamente, secondo un apposito rito o τέχνη che Platone e Massimo di Tiro chiamano "arte regia" […] Pensando pitagoricamente è facile comprendere come questa arte doveva consistere nell'equilibrare ed armonizzare le varie parti e funzioni dell'intero organismo umano col tutto e tra loro. La pratica fisiologica iniziale, per esempio, consta di una armonizzazione del ritmo della respirazione con la pulsazione del cuore, attuata s'intende secondo norme e moduli tradizionali. La palingenesi non è subordinata alla morte del corpo, né conseguenza necessaria di essa […] “ ( ). Dei numeri Pitagorici, Arturo Reghini
http://lamelagrana.net/wp-content/up...ci-Prologo.pdf