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  1. #31
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    Predefinito Re: GRILLO......PARLANTE !!!!!!!

    Motivi di riflessione

    Giorgio Napolitano dice che dalle urne escono "motivi di riflessione per le forze politiche, per i cittadini, per tutti", e lo dice nel contesto di una domanda dove gli si chiede conto del "boom di Grillo", alla quale risponde che l'unico boom che si ricordi è quello degli anni '60.

    Quando una circostanza genera motivi di riflessione significa sostanzialmente due cose:
    1) è accaduto un fatto spiacevole
    2) esiste una entità genericamente positiva che viene intaccata da questo fatto spiacevole.

    Altrimenti non ci sarebbe nessun motivo di riflessione o, al contrario, qualunque cosa potrebbe indistintamente esserlo.
    Come è possibile, che un presidente della Repubblica, figura garante del rispetto degli equilibri politici, per definizione super-partes, si riferisca ai risultati di una competizione elettorale come a qualcosa che deve generare "motivi di riflessione per le forze politiche, per i cittadini, per tutti"?

    Il fatto che i cittadini abbiano scelto di non premiare una forza politica, per esempio il PdL, e di premiarne un'altra, ad esempio il Movimento Cinque Stelle, può essere considerato un evento spiacevole?
    E perché mai tutte le forze politiche e tutti i cittadini dovrebbero riflettere?

    Forse dovrebbero riflettere i partiti che hanno visto un calo di consensi, e quella parte di cittadini che li hanno votati, ma non per esempio i movimenti che hanno visto aumentare i proprio consensi, né quei cittadini che glieli hanno attribuiti.
    Con tutta evidenza, questi ultimi hanno già riflettuto, altrimenti non avrebbero votato, e dal punto di vista della tendenza generale sembra che abbiano fatto le riflessioni giuste.

    Un presidente della Repubblica che si pronuncia contro una parte crescente di cittadini che esprime una preferenza, e contro un movimento politico che quella preferenza riceve, è un presidente della Repubblica inadeguato a ricoprire il suo ruolo, una figura che non è più garante dei principi tutelati dalla Costituzione riguardo al diritto, che è di tutti, di godere di una proporzionata rappresentanza nelle istituzioni, sotto la tutela del capo dello Stato.

    Un presidente della Repubblica che si esprime in questo modo, dovrebbe immediatamente lasciare il suo incarico e rassegnare le sue dimissioni dalla posizione più delicata e prestigiosa che il nostro ordinamento prevede.


    .

  2. #32
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    Predefinito Re: GRILLO......PARLANTE !!!!!!!

    Il Movimento 5 Stelle al 15,1%, secondo Ipsos

    Se il terremoto delle Amministrative non avrà procurato troppi danni, si voterà, come previsto, tra un anno. Basteranno pochi giorni per scoprirlo.

    Intanto noi, dopo qualche settimana di pausa, riproproniamo i nostri amati sondaggi. Nando Pagnoncelli, come ogni martedì, ci ha infatti deliziati a colpi di percentuali durante la puntata di Ballarò. Questa sera c’è roba parecchio interessante.
    Che dà l’idea del terremoto politico in atto, appunto:

    http://www.tzetze.it/tzetze_news.php...3526a2da844757

    Sono numeri che, tempo fa, sarebbero risultati pazzeschi.
    Grillo al 15,1%, il Pdl sotto il 20%, la Lega al 5%.
    È un periodo un po’ particolare, di grande complessità.
    Non trovate?

    .

  3. #33
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    Predefinito Re: GRILLO......PARLANTE !!!!!!!

    NAPOLITANO......CHI ??????

    Quello che vive di politica dal 1953, anno in cui entrò in Parlamento e ci piantò le tende?
    Oppure quello che fondò, all’interno del PCI, la corrente dei miglioristi, in dolce compagnia di Sandro Bondi ed Emanuele Macaluso, e che mentre Berlinguer predicava la necessità di riflettere sulla questione morale si lasciava sedurre da Bettino Craxi?

    Me lo chiedevo perché, se il Napolitano che oggi ha detto che non vede nessun boom del Movimento 5 Stelle fosse davvero quello di cui parliamo, allora non ci sarebbe nulla di cui stupirsi di fronte a dichiarazioni del genere.

    Perché – sempre supponendo che non si tratti di un malaugurato caso di omonimia – allora il Napolitano in questione è quello che, riferendosi al povero perseguitato Craxi, ritenne “che il peso della responsabilità per i fenomeni degenerativi ammessi e denunciati in termini generali e politici dal leader socialista era caduto con durezza senza eguali sulla sua persona” e che ne celebrava commosso il decennale della morte ricordando la non meglio definita “impronta non cancellabile che ha lasciato, in un complesso intreccio di luci e ombre, nella vita del nostro Stato democratico”.

    E dunque è evidente che in uno stesso pantheon non possano coesistere, per manifesta incompatibilità, cittadini che cercano di impegnarsi per cambiare il Paese e un pluricondannato per corruzione e finanziamento illecito che, al massimo, voleva cambiare soltanto il suo conto in banca.

    Me non ditemi che Napolitano è anche quello che ha promulgato senza ribattere mezza sillaba leggi dichiarate incostituzionali dalla Consulta, come il lodo Alfano ed il legittimo impedimento.

    E non ditemi che è anche quello che, alla timida proposta di un cittadino che lo invitava a non firmare la porcata dello scudo fiscale, sbottò stizzito: “Tanto se me le ripresentano uguale a quel punto sono costretto a firmarla". E infatti firmò.

    E si attirò le critiche aspre non di quel demagogo di Grillo, ma di un certo Carlo Azeglio Ciampi, che cercò di dargli delle ripetizioni accelerate di diritto costituzionale: “il capo dello Stato, tra i suoi poteri, ha quello della promulgazione. Se una legge non va non si firma. E non si deve usare come argomento che giustifica sempre e comunque la promulgazione che tanto, se il Parlamento riapprova la legge respinta la prima volta, il presidente è poi costretto a firmarla. Intanto non si promulghi la legge in prima lettura: la Costituzione prevede espressamente questa prerogativa presidenziale. La si usi: è un modo per lanciare un segnale forte, a chi vuole alterare le regole, al Parlamento e all'opinione pubblica".

    Poi c’è anche un altro Napolitano, che spero sinceramente non sia lo stesso che oggi ha negato l’exploit elettorale del Movimento Cinque Stelle.
    È il Napolitano che, a Marzo del 2010, dopo l’esclusione delle liste del Pdl dalla Lombardia e dal Lazio, firmò in fretta e furia un decreto legge per riammetterle in extremis. Be’, se anche questo è quel Napolitano che oggi ha parlato, allora non c’è da stupirsi.
    C’è forse invece bisogno di qualcuno che gli somministri qualche ripetizione anche in materia elettorale: su come si formano le liste, e anche su come si leggono i risultati.

    .

  4. #34
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    Predefinito Re: GRILLO......PARLANTE !!!!!!!

    Citazione Originariamente Scritto da FORTEBRACCIO Visualizza Messaggio
    NAPOLITANO......CHI ??????

    Quello che vive di politica dal 1953, anno in cui entrò in Parlamento e ci piantò le tende?
    Oppure quello che fondò, all’interno del PCI, la corrente dei miglioristi, in dolce compagnia di Sandro Bondi ed Emanuele Macaluso, e che mentre Berlinguer predicava la necessità di riflettere sulla questione morale si lasciava sedurre da Bettino Craxi?

    Me lo chiedevo perché, se il Napolitano che oggi ha detto che non vede nessun boom del Movimento 5 Stelle fosse davvero quello di cui parliamo, allora non ci sarebbe nulla di cui stupirsi di fronte a dichiarazioni del genere.

    Perché – sempre supponendo che non si tratti di un malaugurato caso di omonimia – allora il Napolitano in questione è quello che, riferendosi al povero perseguitato Craxi, ritenne “che il peso della responsabilità per i fenomeni degenerativi ammessi e denunciati in termini generali e politici dal leader socialista era caduto con durezza senza eguali sulla sua persona” e che ne celebrava commosso il decennale della morte ricordando la non meglio definita “impronta non cancellabile che ha lasciato, in un complesso intreccio di luci e ombre, nella vita del nostro Stato democratico”.

    E dunque è evidente che in uno stesso pantheon non possano coesistere, per manifesta incompatibilità, cittadini che cercano di impegnarsi per cambiare il Paese e un pluricondannato per corruzione e finanziamento illecito che, al massimo, voleva cambiare soltanto il suo conto in banca.

    Me non ditemi che Napolitano è anche quello che ha promulgato senza ribattere mezza sillaba leggi dichiarate incostituzionali dalla Consulta, come il lodo Alfano ed il legittimo impedimento.

    E non ditemi che è anche quello che, alla timida proposta di un cittadino che lo invitava a non firmare la porcata dello scudo fiscale, sbottò stizzito: “Tanto se me le ripresentano uguale a quel punto sono costretto a firmarla". E infatti firmò.

    E si attirò le critiche aspre non di quel demagogo di Grillo, ma di un certo Carlo Azeglio Ciampi, che cercò di dargli delle ripetizioni accelerate di diritto costituzionale: “il capo dello Stato, tra i suoi poteri, ha quello della promulgazione. Se una legge non va non si firma. E non si deve usare come argomento che giustifica sempre e comunque la promulgazione che tanto, se il Parlamento riapprova la legge respinta la prima volta, il presidente è poi costretto a firmarla. Intanto non si promulghi la legge in prima lettura: la Costituzione prevede espressamente questa prerogativa presidenziale. La si usi: è un modo per lanciare un segnale forte, a chi vuole alterare le regole, al Parlamento e all'opinione pubblica".

    Poi c’è anche un altro Napolitano, che spero sinceramente non sia lo stesso che oggi ha negato l’exploit elettorale del Movimento Cinque Stelle.
    È il Napolitano che, a Marzo del 2010, dopo l’esclusione delle liste del Pdl dalla Lombardia e dal Lazio, firmò in fretta e furia un decreto legge per riammetterle in extremis. Be’, se anche questo è quel Napolitano che oggi ha parlato, allora non c’è da stupirsi.
    C’è forse invece bisogno di qualcuno che gli somministri qualche ripetizione anche in materia elettorale: su come si formano le liste, e anche su come si leggono i risultati.

    .
    questo post l'ha scritto la Santanchè vero?
    Ultima modifica di Enghivuc; 09-05-12 alle 12:04

  5. #35
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    Predefinito Re: GRILLO......PARLANTE !!!!!!!

    L’Italia rovinata dal berlusconismo

    Sentire Mario Monti dire che le tragedie umane dei suicidi legate ai problemi economici sono causa di chi ha governato in precedenza in Italia, è una verità che andava giustamente precisata dal presidente del Consiglio attuale.
    Incolpare i governi precedenti, significa responsabilizzare chi, in precedenza, ha gestito la politica e la cosa pubblica.

    Ebbene, i maggiori responsabili di questa rovina sociale che è solo all’inizio, sono Silvio Berlusconi, Renato Schifani, Gianfranco Fini, Umberto Bossi, Pierferdinando Casini coi loro partiti e, in parte, Romano Prodi, Massimo D’Alema, Fausto Bertinotti, Marcello Pera oltre che Giuliano Amato.

    Si tratta di figure istituzionali che nell’ultimo ventennio, dopo l’era Craxi, si sono alternate alla presidenza del Consiglio, delle Camere, o che hanno avuto ruoli nell’esecutivo in qualità di ministri di dicasteri strategici, oltre che di capi partito che hanno indirizzato la loro quota di deputati a fare determinate scelte in Aula.

    Ma sono Berlusconi e Bossi, che più di altri, hanno la responsabilità politica di questo disastro economico italiano.
    Sono loro che hanno gestito il potere più a lungo e sfamato i capricci dell’esercito di ricattatori che li votavano e li sostenevano in cambio di favori, appalti o assunzioni (la testimonianza da verificare di Lavitola sulla compravendita dei deputati come De Gregorio da parte di Berlusconi è solo un dettaglio del carrozzone).

    Sono state le scelte dei governi Berlusconi e Bossi di non fare niente per diminuire il debito pubblico, se oggi il debito pubblico esplode diventando la causa che ci ha portato al default e all’irrinunciabile prospettiva di uscita dall’Euro.
    Sono state le leggi volute dai governi di Berlusconi e Bossi se la macchina della giustizia (anche tributaria) si è ingolfata al punto di rendere questo Paese una terra dove conviene delinquere e rubare molto.

    Quanti sono i ladri, gli evasori fiscali, i corruttori e i corrotti magari invischiati con mafia e Camorra che hanno potuto nascondere indisturbati i loro bottini nello Ior vaticano o nel Belize?

    Quando Monti incolpa i governi precedenti per l’attuale disastro economico, vuole dire che è solo a causa della politica berlusconiana se in Italia la meritocrazia è stata rimpiazzata dalla mignottocrazia che ha portato l’Italia a trasformarsi da Paese di eccellenze a Paese di mediocri.

    Sono Berlusconi e Bossi che hanno scelto di metterci la faccia pur di proteggere i poteri forti che, permettendo loro di governare, sono riusciti a mantenere il loro potere col controllo dell’economia saccheggiando le risorse di questo Paese e limitando il più possibile la possibilità di favorire la libera concorrenza.

    Il Mario Monti di oggi che, giustamente, incolpa i governi precedenti per l’insanabile situazione economica venutasi a creare in Italia, è soltanto una specie di infermiere che assiste il malato terminale (Italia) in una camera di altri malati (Francia-Germania e Ue) che stanno un pochino meglio e che potrebbero salvarsi.
    Qui in Italia, abbiamo capito tutti che il barcone nazionale brancola a vista nel buio e nella nebbia. Abbiamo capito tutti che il governo vive alla giornata nel tentativo di arginare come può una situazione sociale ormai fuori controllo. Abbiamo capito tutti che lo spettro della Grecia è ormai una certezza che in Italia potrebbe sortire effetti ancora peggiori, dato che il nostro debito pubblico è 6 volte superiore a quello del Paese ellenico.

    Lo abbiamo capito tutti che il prezzo per rimanere nell’Euro – per noi dissanguati da un debito pubblico incolmabile – è di farci tagliare tutto, anche i viveri.
    Abbiamo allo stesso tempo capito che, se dall’Euro ci usciremo, andremo comunque incontro a un periodo di disordine economico necessario per il riassestamento, durante il quale le azioni dimostrative di cittadini disperati, armi in pugno, saranno solo un dettaglio sempre più frequente e che farà sempre meno notizia.

    Con l’amara consapevolezza che chi come Berlusconi si è arricchito corrompendo e rubando ai più deboli di tutto, persino le frequenze televisive, ha più possibilità di farla franca perché ha i mezzi per andarsene lontano e protetto.
    Il problema, come al solito, riguarda la massa di plebei senza risorse che rimane nel deserto della povertà.
    Un esercito di disperati in lotta che prima o poi porterà a nuove forme di società. E forse a una nuova geopolitica. Quando?
    .

  6. #36
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    Predefinito Re: GRILLO......PARLANTE !!!!!!!

    O Nikos o Beppe

    Il MoVimento 5 Stelle salverà il culo alla partitocrazia?
    Questo dovrebbero domandarsi i coniugi Fassino, Gargamella Bersani, Azzurro Caltagirone e il Coniglione mannaro Alfano ormai senza carote.

    Il M5S è la loro ultima speranza, l'unico salvagente per evitare conseguenze traumatiche quando verrà messa la parola fine alla Seconda Repubblica.

    Hanno avuto tutti gli onori durante vent'anni di saccheggio della democrazia e delle finanze pubbliche, ora li aspettano gli oneri. Sono a un bivio. O il M5S e, più in generale, i movimenti dei cittadini, o la dittatura.

    Quest'ultima può presentarsi sotto varie forme, quella agghiacciante, nazista, di "Alba Dorata" di Nikos Michaloliakos in Grecia, del neo fascismo di Marine Le Pen o del partito ultra nazionalista ungherese Fidesz di Viktor Orban.
    In Italia è accaduto un piccolo miracolo.

    Il cittadino di fronte alla crisi economica vuole più democrazia, più partecipazione. In Italia il vuoto lasciato dai partiti, che sta spostando l'Europa verso un neofascismo, è stato riempito, per ora, da cittadini incensurati, sinceri democratici, da boy scout e volontari di ong, ingegneri e operai, studenti e pensionati.
    Un movimento di popolo che ha deciso di tirarsi su le maniche e occuparsi della cosa pubblica.

    In futuro dovremo confrontarci sempre più con i nazionalismi, i fascismi rossi o neri, con la xenofobia e la caccia al diverso.
    E' un paradosso che l'Italia, la nazione che ha inventato il fascismo e lo ha esportato nel mondo, ne sia oggi, di fronte alla crisi, ancora immune e, anzi, sia un laboratorio di democrazia diretta con il MoVimento 5 Stelle.

    Il vento dell'ultradestra soffia in Europa sempre più forte.
    La partitocrazia che lo ha generato ne soffrirà pesanti conseguenze in mancanza di alternative democratiche.



    Conferenza stampa di Nikos Michaloliakos - YouTube

    .

  7. #37
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    Predefinito Re: GRILLO......PARLANTE !!!!!!!

    MONTE DEGLI SCAZZI DI SIENA

    1- “TANGENTONE ROSSO”! ALTRO CHE “AGGIOTAGGIO E OSTACOLO A BANKITALIA”, TRUFFA!

    2- SOTTO L’INSOSTENIBILE OPERAZIONE ANTONVENETA (LA BANCA PAGATA DA MONTE DEI PASCHI 10,3 MILIARDI ERA PASSATA AGLI SPAGNOLI DUE MESI PRIMA PER 6,3 MILIARDI), SI NASCONDEREBBE BEN ALTRO. QUALCUNO HA FATTO UNA “CRESTA” 1,2-1,5 MILIARDI DI EURO

    3- ANTONVENETA ANDAVA PRESA A QUALSIASI PREZZO. ANCHE A COSTO DI.... OLIARE QUALCUNO? ARRIVANDO A METTERE IN CAMPO FACCENDIERI E MASSONI, COME TRAPELA DA FONTI VICINE AGLI INQUIRENTI? SEMBRA DI SÌ. ALCUNI DOCUMENTI IN MANO AI MAGISTRATI PROVEREBBERO LEGAMI E RAPPORTI SU CUI ORA SI TENTA DI ALZARE IL VELO

    4- I PALAZZI TREMANO! L’INDAGINE PUNTA MOLTO PIÙ IN ALTO, TANTO IN ALTO (ALMENO COME DIMENSIONE DELLA TRUFFA) DA AVER MESSO IN ALLERTA ADDIRITTURA PALAZZO CHIGI


    Ufficialmente si indaga per aggiotaggio, manipolazione del mercato sul titolo di Banca Mps ed ostacolo alle autorità di vigilanza. In realtà l'obiettivo vero dei magistrati senese, ma non è escluso nemmeno un interessamento di quelli milanesi, sta a 1250 chilometri più a nord.

    Gli inquirenti, che ieri hanno scatenato quasi centocinquanta finanzieri in giro per l'Italia, andando a frugare e a «cercare carte» a Siena, ma anche a Milano, Roma, Firenze e Mantova, è a Londra che vogliono arrivare. Non solo il Montepaschi ha strapagato l'Antonveneta, il cui prezzo nel 2007 nel breve volgere di appena due mesi è lievitato dai 6,3 miliardi sborsati dagli spagnoli del Santander a 9,3 e poi addirittura a 10,3 miliardi di euro, in pratica una mezza manovra finanziaria, ma dietro questo giro vorticoso di soldi si nasconderebbe ben altro. Qualcuno, e il sospetto sarebbe più che fondato, ha fatto una «cresta» sull'operazione Antonveneta.

    I sospetti sono tutti rivolti sui venditori, gli spagnoli del Banco Santander guidato da Emilio Botin, su possibili consulenti e mediatori (magari non ufficiali) entrati in campo in quei giorni caldissimi in cui in Italia impazzava la guerra per banche, col Monte che rischiava di fare la fine del vaso di coccio tra i vasi di ferro, schiacciato sul mercato italiano tra Unicredit e Banca Intesa da poco andata a nozze col Sanpaolo.

    E' per questo che per i banchieri senesi, che in quei tempi si erano visti sbattere in faccia già tante porte, dal Sanpaolo a Banca di Roma, Antonveneta andava presa a qualsiasi prezzo.
    Anche a costo di.... oliare qualcuno?
    Arrivando a mettere in campo faccendieri e massoni, come trapela da fonti vicine agli inquirenti? Sembra di sì.
    Alcuni documenti in mano ai magistrati proverebbero legami e rapporti su cui ora si tenta di alzare il velo.

    Il «Monte dei fiaschi», come l'ha ribattezzato domenica in tv Milena Gabanelli, ha pagato la sua preda tre miliardi di troppo?
    I numeri parlano da soli e sono in molti da cinque anni a questa parte, non solo a Siena, a sostenerlo.
    Soldi finiti a qualcuno in particolare? «Report» l'altra sera ha raccolto l'urlo di una donna che protestava contro il Monte: «Qualcuno li ha messi in tasca!».

    Questa è la «vox populi», i magistrati lavorano su un'ipotesi non molto diversa: ipotizzano una «truffa», estero su estero, che vale all'incirca 1,2-1,5 miliardi di euro.
    Ed ora, avendo aperto ufficialmente l'inchiesta per aggiotaggio, cercano riscontri alle soffiate raccolte da alcuni «fuoriusciti» di Rocca Salimbeni.

    A questo miravano le perquisizioni di ieri, ed è per questo che i nomi degli indagati, in un primo momento di parla di due dirigenti della banca a sera saliti poi a quattro, verrebbero tenuti coperti. Perchè l'indagine punta molto più in alto, tanto in alto (almeno come dimensione della truffa) da aver messo in allerta addirittura Palazzo Chigi ieri, secondo alcune indiscrezioni, puntualmente al corrente del vero obiettivo delle indagini in corso.

    Nella montagna di documenti sequestrati a Siena presso la direzione generale della «banca rossa», e poi con i controlli effettuati a Milano negli uffici della Mediobanca e al Credit Suisse, e poi ancora negli altri grandi istituti coinvolti in questi anni nelle operazioni orchestrate dalla Fondazione Monte dei Paschi (da Jp Morgan a Deutsche bank, da Intesa Sanpaolo a Goldman Sachs) si cercano insomma le tracce del flusso dei soldi per arrivare a individuare le responsabilità precise dei singoli e la concatenazione dei passaggi di denaro.

    Il vecchio adagio, «follow the money», segui la corrente dei soldi, resta insomma sempre valido.
    Si conosce il punto di partenza, Siena, ed il probabile punto di transito, ovvero Londra. Ora si tratta solo di capire quanti passaggi di mano ci sono stati, quanti soldi sono girati, e a chi sono finiti in tasca.
    La caccia è appena iniziata.


    .

  8. #38
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    Predefinito Re: GRILLO......PARLANTE !!!!!!!

    Ma quale antipolitica? Secondo il Time Grillo è la più potente figura politica italiana

    Il Time ha dedicato un'intera pagina alle elezioni municipali italiane dal cui titolo, "Fiddling while Rome burns" ("Perdere tempo mentre Roma brucia"), già si comprende quale sia l'idea che l'autore dell'articolo ha del nostro paese.

    Infatti il breve saggio di Stephan Faris inizia subito dicendoci qualcosa a proposito della politica italiana e della più potente figura politica entrata in scena dopo gli scandali di Silvio Berlusconi, ovvero il riccioluto e pomposo comico Beppe Grillo.

    Faris prosegue poi con la descrizione di un paese travolto dagli scandali e dalla corruzione dove le elezioni di ieri sarebbero state, a suo avviso, un'importante banco di prova per le forze politiche del nostro paese, precisando che "se i sondaggi sono corretti, i politici italiani potrebbero ricevere la stessa lezione dei despoti della Primavera Araba".

    Ovviamente anche il governo tecnico di Mario Monti è chiamato in causa.
    La sua esistenza infatti è vista come la prova del fatto che la nostra democrazia non sia in grado di produrre alternative migliori.
    Tra i politici più citati nell'articolo, oltre Silvio Berlusconi, troviamo Pier Ferdinando Casini, il quale sembra essere un utile esempio per descrivere una politica che da quasi un ventennio vede sempre gli stessi nomi alla testa dei partiti.

    Casini infatti iniziò la carriera politica nel 1980 entrando a far parte della Democrazia Cristiana, per poi prendere una strada diversa nel 1993, quando la DC fu travolta dagli scandali di mani pulite, dando vita ad un nuovo partito (CCD), il quale ha cambiato nome diverse volte nel corso degli anni, fino all'attuale denominazione come UDC, ma che ha sempre avuto lo stesso Casini in posizione di leadership.

    Di fronte a questo quadro drammatico l'autore dice ai politici italiani di non meravigliarsi se gli elettori cercheranno anche una via come quella proposta da Beppe Grillo pur di voltare pagina e consiglia loro di aprirsi al cambiamento se vogliono che i partiti sopravvivano; piuttosto che arroccarsi in una politica vecchio stile.

    Intanto, mentre in Italia i vari Alfano, Casini, Bersani, per non parlare di molti giornalisti, continuano ad indicare Grillo come l'espressione dell'antipolitica, oltre confine non riescono ad individuare nella tradizionale classe dirigente l'espressione di una politica autentica.


    .

  9. #39
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    Predefinito Re: GRILLO......PARLANTE !!!!!!!

    Fuori i soldi dalla politica

    I soldi dei rimborsi elettorali i partiti li hanno già spesi, per questo non possono tagliare la prossima rata.
    Le banche li hanno "cartolarizzati".
    Violante ha spiegato che il taglio dei finanziamenti elettorali è propaganda, ipocrisia. "Tagliarli è impossibile!".

    Lui non si nasconde dietro un dito: "Il finanziamento pubblico annuale è necessario". La soluzione è semplice, se non si possono tagliare i finanziamenti illegali, in quanto rigettati da un referendum, si taglino i partiti. Tertium non datur.

    Il super pensionato, 32.000 euro al mese, Giuliano Amato, riservista della Prima Repubblica, ha trovato l'uovo di Colombo, finanziamento misto: pubblico/privato "La soluzione migliore è creare un sistema di finanziamento privato che consenta al cittadino di elargire in funzione di un determinato 'servizio pubblico' che il partito gli garantisca. Penso a tal fine ad associazioni in cui i cittadini discutano, si confrontino, controllino".

    In cosa consisterebbe per Amato questo 'servizio pubblico' da pagare ai partiti? Questo mi sfugge, o forse no.
    I partiti ricevono già ora un finanziamento misto pubblico/privato.
    Ogni anno fino a 100 milioni di euro (negli anni con elezioni politiche e europee i contributi aumentano) da aziende, cooperative e privati cittadini.

    In una legislatura un totale di circa mezzo miliardo di euro, confrontabile con il finanziamento pubblico. In cambio di quali servizi?
    Per simpatia personale? Per vicinanza ideologica? I versamenti privati con il nome di chi li ha erogati sono pubblicati dalla Tesoreria della Camera, ma solo sopra i 50.000 euro.

    Al di sotto di questa soglia il finanziamento è occulto per legge dal 2004 per volere di Tremorti. Per motivi di privacy?
    Nella lista dei mecenati vi sono privati cittadini come il presidente del Monte dei Paschi di Siena Giuseppe Mussari e cooperative rosse per il Pdmenoelle, costruttori privati per il Pdl, Caltagirone per Casini e Benetton per tutti.

    Se i finanziamenti pubblici vanno aboliti, lo devono essere anche quelli privati per due categorie di soggetti: i concessionari dello Stato e chi partecipa alle aste pubbliche, per motivi evidenti di conflitto di interessi.
    Fuori i soldi dalla politica.

    .

  10. #40
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    Predefinito Re: GRILLO......PARLANTE !!!!!!!

    [SIZE=5]"Piazzasporca" a Reggio Emilia[/SIZE]

    "L'altra sera, il grande successo che sta avendo il MoVimento 5 Stelle ha fatto sì che qui ai chiostri dell'ostello della gioventù siano arrivate un centinaio di persone - molte delle quali non avevamo mai visto - che volevano aiutarci.

    Sono arrivati anche i giornalisti di un noto programma televisivo che hanno fatto la loro irruzione e ci hanno costretto ai loro giochi. Purtroppo i meccanismi di questi talk show sono effettivamente devastanti.

    Siamo in un luogo pubblico e non abbiamo potuto mandarli via, come dice la legge.
    La sola cosa che mi sento di dire è che nulla ci fermerà.

    Qui da Reggio Emilia andremo ad aiutare i fantastici ragazzi di Parma. Credo proprio che Federico Pizzarotti ce la possa fare. Faccio un appello per promuovere le cose belle di questo Paese: venite a visitare la nostra città, non per entrare in un talk show, ma per cominciare a cambiare questo Paese!"


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    Ultima modifica di FORTEBRACCIO; 12-05-12 alle 11:24

 

 
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