NAPOLI - Un uomo si è ucciso sparandosi alla testa nel parcheggio del Santuario di Pompei.

Arcangelo Arpino, 63 anni, di Vico Equense (Napoli), era titolare di una impresa edile. Ha lasciato tre lettere: una di scuse ai familiari, un'altra dove parla dei problemi economici legati alla sua attività e un'altra di accuse contro Equitalia.

L'uomo si è ucciso alle tre di questo pomeriggio. Era titolare di una impresa edile, la Euro Costruzioni di Vico Equense. Si è sparato con una pistola calibro 7.65, legalmente detenuta; è morto poco dopo nell'ospedale di Castellammare di Stabia.

Secondo quanto si evince nelle lettere lasciate, ora all'esame dei carabinieri, l'uomo avrebbe ricevuto diverse cartelle esattoriali da Equitalia.

Prima di uccidersi, l'uomo è stato visto all'interno del Santuario di Pompei dove forse entrato per pregare un'ultima volta. Il particolare viene raccontato da alcuni parcheggiatori che spiegano di aver visto Arcangelo Arpino pochi attimi prima della sua decisione di spararsi alla testa. «Aveva con se una cartellina con dei documenti», riferisce uno degli addetti alla sosta ancora sotto choc per quanto avvenuto.

Dramma a Pompei. Imprenditore si suicida fuori dal Santuario: lettera contro Equitalia - Il Mattino