Originariamente Scritto da
roundmidnight
Ti contraddici in mille modi e non te ne accorgi. Nell'economia reale, che prendi/prendete come modello di riferimento virtuoso, si possono incassare le perdite più forti. Crei un'azienda, sulla base di un'idea che può apparire intelligente, e fallisce. Ci rimetti tutti i soldi, Il 100%, non il 2, il 5, 10%. Il 100%. Anzi, se è una società di persone o una ditta individuale, sono aggredibili anche i beni personali.
Non c'è investimento che non preveda la possibilità di poter perdere dei soldi. Ora si possono perdere dei soldi anche con i titoli di Stato, come si vede. In un altro post ho riferito quanto si dice in giro: "l'unica copertura sicura è il giardino giapponese".
I derivati, che sono le opzioni, i future, gli swap, i CDS, strumenti di varia natura, hanno funzioni di copertura e speculativa. Ma come ogni strumento finanziario. Il 70% dei derivati è rappresentato da strumenti relativi ai tassi di interesse. Si può perdere con i derivati? Si può perdere.
Tu, in un altro thread, hai indicato come limite di perdita, relativamente agli strumenti "tradizionali" il 20%. E' una stronzata, ma passiamola. Ebbene, nel caso di JPMorgan la percentuale di perdita, con riferimento alla somma investita, è dell'1/2%. C'è comunque una bella differenza.
Il problema dei derivati, come già ti ho detto, non è che sono inutili (come tu sostieni, non sapendo una sega dell'argomento), quanto che possono dare origine a perdite che non trovano copertura.
Succede perché non sono in un mercato regolamentare. Questo determina due grosse problematiche: incentiva le truffe (profitti privati e perdite pubbliche oppure perdite addossate comunque agli azionisti inconsapevoli); incentiva l'azzardo morale.
A mio parere, nel caso della JPMorgan siamo nel primo caso. Dipendenti infedeli che si tengono i profitti (anche facendo fare perdite alla propria azienda e facendo guadagnare un hedge fund amico) e scaricano le perdite sull'azienda.
Ancor peggio, quando le perdite vengono addossate alla collettività.
La soluzione, sempre a mio avviso, ma vedo che si sta andando in questa direzione, non è proibire tutto (che non vuole fare nessuno nel mondo tranne chi è proprio fuori dai giochi e parla a casaccio) e neppure pensare che sarebbe possibile far fallire chi sbaglia. Perché il secondo sarebbe auspicabile ma non più possibile, visto che nel mondo, per effetto della globalizzazione anche finanziaria, girano una marea di soldi.
Ma non per un complotto o per la finanza "cattiva". Girano tanti soldi perché i soldi si stratificano (negli anni) e si ammassano in determinate piazze finanziarie. Il PIL è un anno. I soldi che vengono movimentati ogni giorno si riferiscono a tutti i PIL passati.
Ci sono poi altri aspetti. Una maggiore trasparenza e inclusione dei derivati nel mercato, può consentire agli azionisti e al regolare di avere esatta contezza di quanto fa la società, di quanto guadagna, di quanto e come è esposta.
Nel caso della JPMorgan alcuni azionisti hanno intentato una causa legale contro la società e contro il management. Questo è il capitalismo. Ora, di questo capitalismo noi non conosciamo niente. A mio memoria non si ha noitiza di una causa intentata dagli azionisti di minoranza di una società italiana. Perchè da noi non si parla altro che di cazzate.
Perché da noi contano esclusivamente l'ideologia, la demagogia ed il populismo.