Un gruppo di pensionandi trombati dalla Fornero si sono autotassati, con qualche sacrificio, per comprare una pagina sul Fatto Quotidiano (il meno caro) per far apparire il seguente annuncio. Forse servirà anche ad alcuni nostri forumisti che certo sull'argomento non hanno le idee molto chiare.
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QUELLO CHE NON VI HANNO DETTO
SULLE PENSIONI
Ve lo diciamo noi
La previdenza dei lavoratori dipendenti
non era un problema.
Il fondo è stato attivo di 2,5 miliardi di euro nel 2008, di 4,5 miliardi nel 2009 e di 500 milioni nel 2010, l’anno peggiore mentre entrava a regime la precedente riforma. In Germania si andrà gradualmente in pensione a 67 anni solo a partire dal 2028. Le nuove pensioni sono dimezzate nel 1° trimestre 2012 rispetto al 2011, dando evidenza che una ulteriore riforma non era necessaria e quindi grava inutilmente sulle spalle dei lavoratori.
Allora, perché il Governo si è accanito sulle pensioni?
Perché trattenere le giuste pensioni è più facile che fare interventi sulle spese e gli sprechi e perché non si sono volute misure alternative per tassare seriamente i capitali esportati, i grandi patrimoni e le rendite finanziarie. Lo Stato ha fatto cassa sui lavoratori senza che il Ministro Fornero neppure spiegasse mai i perché della riforma e rifugiandosi sempre in dichiarazioni allarmanti sul baratro che la riforma ha evitato.
I pensionati e i lavoratori anziani godono di privilegi
alle spalle dei giovani?
No, il sistema previdenziale prevede da sempre che i contributi dei lavoratori finanzino le pensioni dei lavoratori in quiescenza; gli anziani hanno finanziato le pensioni di chi li ha preceduti, in un meccanismo sociale consolidato che si vuole oggi modificare non per esigenze economiche ma per drenare risorse da destinare ad altre spese dello stato.La riforma non migliora il futuro dei giovani, anzi li costringerà a lavorare molto più a lungo. I “risparmi” della riforma, sottratti ai pensionandi di oggi non andranno alle pensioni dei giovani ma saranno usati per coprire altre perdite.
Perché i lavoratori devono farsi carico di un debito che
non hanno contribuito a generare?
I lavoratori che vengono pesantemente penalizzati hanno qualche responsabilità sulle pensioni baby del passato o sulle pensioni d’oro o su quelle di platino dei politici? No; anzi, con i loro contributi di anni e anni hanno pagato anche quelle pensioni. La Comunità Europea ci dice che l’aspettativa di vita aumenta ma che l’aspettativa di vita SANA in Italia diminuisce da qualche anno. La soluzione di prolungare troppo l’attività lavorativa va contro le reali necessità delle persone e delle Aziende. Le centinaia di migliaia di lavoratori esodati e versatori di contributi volontari all’INPS, che questa riforma lascia nel limbo senza lavoro e senza pensione e aggiunge ad altrettante centinaia di migliaia di disoccupati in età matura senza reddito né tutele, sono un prezzo troppo grande a fronte di qualsiasi beneficio che potesse forse nascere da una riforma così brutale.
La riforma delle pensioni è basata su principi di equità?
No. La contrazione dei trattamenti pensionistici penalizza soprattutto coloro che hanno contribuito più di ogni altra categoria al sostenimento dello stato attraverso una tassazione esasperata e con i loro contributi hanno mantenuto in piedi il sistema del welfare. Misure come la deindicizzazione delle pensioni sopra 1500 euro lordi tolgono a chi ha già poco; gettare decine di migliaia di persone nell’incertezza di una situazione senza pensione e senza stipendio è una colpa di cui una società civile non può macchiarsi senza essere iniqua. L’obbligo di versare nuovamente i contributi per unificare i versamenti effettuati in più fondi di previdenza somiglia di più a un’estorsione che a una legge.
Alle prossime elezioni, quando ce le concederanno:
Ci si ricordi di questo e pensionati, pensionandi e loro familiari rafforzino quelle organizzazioni che si prefiggono di:
• Separare la previdenza dall’assistenza facendo chiarezza sui reali costi.
• Modificare la riforma Fornero con buon senso, per renderla logica, equa, graduale e coerente con le effettive necessità e con le risorse della sola previdenza.
• Considerare alternative al rigore monetario tedesco che ci avviterebbe in una spirale recessiva senza uscita, dotando la comunità europea di una banca centrale con gli stessi poteri di tutte le altre banche centrali del mondo.
• Promuovere l’informazione corretta nei confronti dei cittadini e il confronto serio e costruttivo sui problemi e sulle soluzioni.
• Considerare alternative al rigore monetario tedesco che ci avviterebbe in una spirale recessiva senza uscita, dotando la comunità europea di una banca centrale con gli stessi poteri di tutte le altre banche centrali del mondo.
• Mettere in atto misure di contrasto efficaci alla speculazione finanziaria, alla corruzione e alla evasione fiscale.
• Attuare ben altri suggerimenti della Comunità Europea, per esempio “stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione e un insieme di politiche attive per il mercato del lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle risorse”. *
Non contro la politica, ma contro QUESTA politica.
Gruppo Giù le mani dalle pensioni
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Associazione Atdal Over40 - atdalit@yahoo.it - Benvenuto ATDAL.EU il portale degli over 40
* Dal testo della Lettera Trichet / Draghi dell’Agosto 2011
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