INGIUSTIZIA – TERRENA – E’ FATTA
Epilogo di una giustizia degna del paese dei balocchi.

Non mi aspettavo certo che, da un giorno all’altro, in questa Italia del nulla, poteva veramente cambiare qualcosa. Non sono certo stato colto da qualche malore quando ieri è stata pronunciata la sentenza all’agente scelto Luigi Spaccarotella accusato prima di omicidio volontario e poi derubricato in omicidio colposo. Ci sono e ci siamo abituati. Lo abbiamo visto anche pochi giorni fa con il processo a due agenti di Polizia per aver massacrato di botte Federico Aldrovandi a Ferrara. E’ sempre la stessa storia, una storia triste, fatta di indegne discriminazioni a favore di chi, in teoria, dovrebbe tenere alla sicurezza dei cittadini italiani. Non sono bastate le testimonianze che inchiodavano lo Spaccarotella e il suo insano gesto omicida, la ‘democrazia’ ha voluto optare per l’omicidio colposo condannandolo a soli sei anni di reclusione, sei anni che, non verranno mai scontati. Gli avvocati del poliziotto, Federico Bagattini e Francesco Molino, hanno chiamato al cellulare, subito dopo la sentenza, il loro assistito che ha risposto con un secco: “piango di gioia”. Quale gioia? In questo paese però non vi è disgusto per queste parole ma, al contrario, oggi, quasi tutte le testate giornalistiche, parlavano delle dichiarazioni del padre di Gabriele, Giorgio Sandri, che dichiarava di “vergognarsi per l’Italia” e che, con queste parole, avrebbe fomentato la tensione. Ovviamente non sono mancati trafiletti di condanna per gli ultras, parlando ancora di scontri e disordini per delle bagattelle accadute ieri sera a Roma. C’è un volere di incentrare il tutto in delle becere chiacchiere? Anche in questo, siamo abituati. Lo hanno fatto in quel maledetto 11 Novembre del 2007, perché non riproporlo? Mi hanno sempre detto che errare è umano, ne sono convinto, si può sbagliare. Tutti possono sbagliare, ma, non permettere che ad uno sbaglio venga resa giustizia è un qualcosa di insania demenza. Questo sistema ha perso, per l’ennesima volta, la possibilità di ridare fiducia e di rendere un minimo di giustizia per una famiglia annientata dal dolore di aver perso un figlio in un modo così inaudito. Alla famiglia Sandri e agli amici va tutta la mia solidarietà e la mia comprensione; al sistema giudiziario e non, va tutto il mio disgusto. Sicuro che, se nella vita terrena la giustizia è venuta a meno, arriverà quella divina. Una giustizia dalla quale nessuno può scappare o nascondersi.

Articolo di Fabio Polese, tratto da TifoGrifo.com