Ultima modifica di Corso; 17-05-12 alle 16:14
Qu'ils mangent de la brioche.
non ho parlato di restare in astinenza a vita 8anche se rispetto chi sceglie di farlo), ma di prendere le dovute precauzioni, ed essere disposti a correre il MINIMO margine di rischio restante.
l'essere disposti a sopprimere una vita pur di non volerlo fare è, dal mio punto di vista, spaventoso.
Qu'ils mangent de la brioche.
Ma non è che se ti senti male ti facciam morire e poi diciamo che sei stato scemo. Fa parte della vita. La gente si immerge, scala le montagne, fa le maratone ultrachilometriche e, soprattutto, ama e scopa. Le cose, accadono, su. Che poi sia giusto avere una cultura della vita, che è giusto che le persone siano informate, è tutto giusto. Ma da lì a vietare e incarcerare oppure, come alternativa, costringere a ricorrere a pratiche pericolose o a cliniche straniere, ce ne corre.
Questo perchè tu parti da vari presupposti che dai per scontati:
1) L'emrbione è un essere umano
2) Uccidendo le'mbrione si commette omidicio
Ora la domanda è: sulla base di cosa dai per scontati questi presupposti e vorresti che vengano accettati da tutti?
Perchè seguendo l'esempio del sub di Lego, se io ho un problema nella decompressione dai 50metri di profondità e mi viene un'embolia posso sempre tentare, la via della camera iperbarica. Se però quando arrivo all'ospedale mi dicono "quella bolla è sacra, nellla camera non ci entri" io potrei anche rispondergli "quella bolla sarà sacra per te, per me è solo una bolla, ora levati dalle pa**e e fammi entrare nella camera iperbarica prima che tiri le quoia"...
No tu sei la normalità però gli incidenti capitano...
Ultima modifica di Spot; 17-05-12 alle 16:21
In ogni gruppo c'è sempre un cretino. Se non riesci a vederlo inizia a preoccuparti.
ed in effetti quella E' la domanda fondamentale.
ed io non ti starò a dire perchè PER ME l'embrione è vita, perchè mi pare persino tautologico affermare che un embrione sia un futuro essere umano, in crescita all'interno del ventre materno.
ma posso capire che, per altri, un embrione sia solo un mucchietto di cellule. come se fosse una cisti. e, di conseguenza, siano disposti a disfarsene senza alcun problema, appunto come ci si disfa di una cisti.
nella Roma repubblicana, il Pater familias aveva potere di vita e di morte su schiavi e figli. l'infanticidio era ammesso e non era un reato.
per dire come certe sensibilità dipendano anche dalle culture dei tempi.
però non puoi pensare che io, con la mia sensibilità, ammetta l'omicidio o l'infanticidio. anche se, per la legge, fosse legale.
Qu'ils mangent de la brioche.
Non mi faccio tirar dentro la querelle sulla natura dell'embrione. Pur partendo dal fatto che si tratta comunque di vita umana, e che questo dovrebbe essere più che sufficiente, sono altre le ragioni che mi portano a essere contro l'aborto, e le ho ampiamente spiegate.
Ultima modifica di Spot; 17-05-12 alle 16:37
In ogni gruppo c'è sempre un cretino. Se non riesci a vederlo inizia a preoccuparti.
Vedi però c'è una cosa che non torna nel ragionamento.
La donna dice "io con il mio corpo devo essere libera di fare cosa ritengo più opportuno" e l'antiabortista risponde "nel tuo corpo c'è qualcosa che non è tuo".
Ma è veramente così? È davvero qualcosa che non è suo? Come ho detto qualche pagina fa, nello zigote non c'è la potenzialità di diventare un bambino, c'è la potenzialità per diventare qualunque tessuto biologico, è solo grazie alla madre che uno zigote evolve in un embrione che a sua volta evolve in un feto che a sua volta evolve in un bambino. Se prendi lo zigote e lo metti in una piastra per colture cellulari quello darà una massa informe di cellule, non è che muore, diventa semplicemente qualcos'altro.
È giusto dire che quel qualcosa non appartiene al corpo della madre? Quel qualcosa è parte del corpo della madre, come se fosse un fegato od un rene e solo ad un certo punto del suo sviluppo diventa un organismo a se stante capace di sopravvivere indipendentemente dal corpo della donna che sta portando avanti la gravidanza.
Detto questo, io non credo che una persona dotata di un minimo di sensibilità possa paragonare un feto ad una ciste, però posso capire benissimo che un feto possa anche non essere considerato un essere umano, almeno fino a che non è in grado di vivere indipendentemente dal corpo della madre (la legge è ancora più restrittiva e fissa questo limite a 3 mesi di gestazione).
In ogni gruppo c'è sempre un cretino. Se non riesci a vederlo inizia a preoccuparti.
premesso che contesto la base del tuo ragionamento (un embrione, a differenza di un rene o del fegato, non è una parte del corpo della madre, e per rendersene conto è sufficiente analizzare il corredo cromosomico del feto e confrontarlo con quello della madre).
detto questo, la tua è comunque una posizione che ha una sua logica: tu sostieni che la vita inizi nel momento in cui il bambino è in grado di vivere indipendentemente qualora staccato dal corpo della madre...allo stato attuale delle conoscenze mediche, credo che questo momento si identifichi intorno alla 24esima settimana...di conseguenza, penso che tu saresti favorevole all'aborto entro quella data (diciamo, quindi, ben al di là dei tre mesi previsti dalla 194).
a mio parere, il punto debole di una posizione come la tua è che, una volta asserito che la vita non comincia dall'inizio, e cioè dall'unione dello spermatozoo con l'ovulo (che è l'unico momento veramente "certo", prima del quale non si può parlare di futuro essere umano), a questo punto ciascuno di noi può definire una sua propria data di inizio della vita.
per te è il momento in cui il feto può vivere se staccato dal corpo della madre.
un altro potrebbe dire, chessò, il momento in cui il feto comincia a mostrare delle reazioni agli stimoli.
un altro ancora, il momento in cui il bambino viene alla luce.
e via andando...
Qu'ils mangent de la brioche.
Molto semplicemente: non v'è nessuna base per ritenerlo un diritto, perché si tratta di un atto che, moralmente, va molto al di là della sfera d'azione legittima di un singolo individuo, che di fronte alla vita (soprattutto umana) e al suo mistero deve (saper) arrestare la propria indole nevrotica e distruttiva. Laddove non ci riesca autonomamente, deve essere aiutato a farlo.