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  1. #1
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    Predefinito Anche in Italia la Marcia pro life, i quotidiani si scatenano

    Finalmente anche in Italia (parallelamente al Canada) è arrivata la Marcia per la Vita, ed è stata un vero successo: 15 mila persone! Un evento organizzato completamente dal basso che ha radunato intere famiglie, medici scienziati, movimenti cattolici e anche la politica (www.marciaperlavita.it). Uno spartiacque -come spiega Mario Palmaro- tra il prima e il dopo: anche in Italia si è riusciti, contro il pensiero dominante, ad organizzare e mobilitare tutti coloro

    Continua...

    http://www.uccronline.it/2012/05/15/...-si-scatenano/
    "Per tutto il pensiero occidentale, ignorare il suo Medioevo significa ignorare se stesso" - Étienne Gilson


    "Se commettiamo ingiustizia, Dio ci lascerà senza musica" - Cassiodoro.

  2. #2
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    Predefinito Re: Anche in Italia la Marcia pro life, i quotidiani si*scatenano

    se ne sentiva proprio la mancanza si...

    {15000 persone secondo l'organizzazione}
    Ultima modifica di Spot; 15-05-12 alle 21:28
    In ogni gruppo c'è sempre un cretino. Se non riesci a vederlo inizia a preoccuparti.

  3. #3
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    Predefinito Re: Anche in Italia la Marcia pro life, i quotidiani si*scatenano

    Secondo me lo stato deve essere laico e la gente padrona del proprio corpo.

  4. #4
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    Predefinito Re: Anche in Italia la Marcia pro life, i quotidiani si*scatenano

    Citazione Originariamente Scritto da mirkevicius Visualizza Messaggio
    Secondo me lo stato deve essere laico e la gente padrona del proprio corpo.
    Ma non della vita degli altri...
    "Per tutto il pensiero occidentale, ignorare il suo Medioevo significa ignorare se stesso" - Étienne Gilson


    "Se commettiamo ingiustizia, Dio ci lascerà senza musica" - Cassiodoro.

  5. #5
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    Predefinito Re: Anche in Italia la Marcia pro life, i quotidiani si*scatenano

    Citazione Originariamente Scritto da mirkevicius Visualizza Messaggio
    Secondo me lo stato deve essere laico e la gente padrona del proprio corpo.
    Lo stato è sempre laico nei confronti delle religioni avversarie....nell'Italia di religione Marxista non c'è spazio per la religione Cattolica.
    Tu ne cede malis, sed contra audentior ito, quam tua te Fortuna sinet.


  6. #6
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    Predefinito Re: Anche in Italia la Marcia pro life, i quotidiani si*scatenano

    Citazione Originariamente Scritto da Cuordileone Visualizza Messaggio
    Ma non della vita degli altri...
    Preferisci che sia lo stato ad essere padrone della vita di tuo figlio o te stesso?

  7. #7
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    Predefinito Re: Anche in Italia la Marcia pro life, i quotidiani si*scatenano

    Siamo in democrazia, è giusto che tutti possano manifestare ed esprimere le proprie opinioni. :giagia: :gluglu:


  8. #8
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    Predefinito Re: Anche in Italia la Marcia pro life, i quotidiani si*scatenano

    Citazione Originariamente Scritto da Gianantonio Visualizza Messaggio
    Siamo in democrazia, è giusto che tutti possano manifestare ed esprimere le proprie opinioni. :giagia: :gluglu:
    Sicuro. In democrazia ognuno deve essere libero di esprimere le proprie opinioni.
    Ma io voglio essere libero di poter decidere del mio corpo.
    «La verità è che, se Berlusconi non fosse entrato in politica, se non avesse fondato Forza Italia, noi oggi saremo sotto un ponte o in galera con l'accusa di mafia. Col cavolo che portavamo a casa il proscioglimento nel Lodo Mondadori»

  9. #9
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    Predefinito Re: Anche in Italia la Marcia pro life, i quotidiani si*scatenano

    Non riesco a levarmi dalla testa il fatto che nell'aborto vi sia qualcosa di profondamente sbagliato, una scelta che indica quantomeno una profonda inadeguatezza psicologica e spirituale alla Vita nel senso pieno del termine, ma anche una delle frontiere più spinte della pretesa, da parte dell'uomo, di controllare nevroticamente la realtà, la natura, l'altro da noi come si controllerebbe una minaccia o un pericolo.

    E, spesso, questo pericolo è il pericolo di cambiamento, di apertura, di trasformazione, di evoluzione, di rottura degli schemi pre-costituiti, di superamento delle abitudini tanto rassicuranti quanto ingessanti. Il problema dell'aborto, però, non è tanto di ordine legale (si o no), ma culturale, e come tale va affrontato, partendo dalla radice del problema, ossia dall'animo umano di fronte a questa società. L'obiettivo deve essere quello di rendere superflua l'opzione dell'aborto e quindi di rendere fisiologica la percentuale di coloro che vi ricorrono, facendo ricorso agli strumenti meglio visti: dai sussidi alla creazione di reti di protezione delle neo-mamme, alla capacità di mettere in luce la maternità non come una prova insostenibile ma come l'opportunità di entrare in una dimensione più appagante.

    A sinistra si usa con troppa superficialità il termine libertà: la scelta di interrompere una gravidanza non è necessariamente un atto libero, anzi, molto spesso è indotto da paure e insicurezze che lungi dal renderci più liberi comprimono drammaticamente il raggio d'azione delle nostre scelte. E la stessa cosa può dirsi della sessualità disordinata che è spesso all'origine delle interruzioni di gravidanza, e che è frutto di condizionamenti, pressioni, ricerca dell'accettazione o bisogno di surrogati al vuoto interiore.

    Per tutto questo credo che la battaglia contro l'aborto abbia il merito di mantenere alta l'attenzione su un problema radicale e capitale per la nostra società, che non è una mera funzione del PIL, ma un tessuto vivo, di persone in carne e ossa chiamate, ognuno secondo le sue possibilità, a realizzare le proprie facoltà più nobili.

  10. #10
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    Predefinito Re: Anche in Italia la Marcia pro life, i quotidiani si*scatenano

    Citazione Originariamente Scritto da Cane di paglia Visualizza Messaggio
    Non riesco a levarmi dalla testa il fatto che nell'aborto vi sia qualcosa di profondamente sbagliato, una scelta che indica quantomeno una profonda inadeguatezza psicologica e spirituale alla Vita nel senso pieno del termine, ma anche una delle frontiere più spinte della pretesa, da parte dell'uomo, di controllare nevroticamente la realtà, la natura, l'altro da noi come si controllerebbe una minaccia o un pericolo.

    E, spesso, questo pericolo è il pericolo di cambiamento, di apertura, di trasformazione, di evoluzione, di rottura degli schemi pre-costituiti, di superamento delle abitudini tanto rassicuranti quanto ingessanti. Il problema dell'aborto, però, non è tanto di ordine legale (si o no), ma culturale, e come tale va affrontato, partendo dalla radice del problema, ossia dall'animo umano di fronte a questa società. L'obiettivo deve essere quello di rendere superflua l'opzione dell'aborto e quindi di rendere fisiologica la percentuale di coloro che vi ricorrono, facendo ricorso agli strumenti meglio visti: dai sussidi alla creazione di reti di protezione delle neo-mamme, alla capacità di mettere in luce la maternità non come una prova insostenibile ma come l'opportunità di entrare in una dimensione più appagante.

    A sinistra si usa con troppa superficialità il termine libertà: la scelta di interrompere una gravidanza non è necessariamente un atto libero, anzi, molto spesso è indotto da paure e insicurezze che lungi dal renderci più liberi comprimono drammaticamente il raggio d'azione delle nostre scelte. E la stessa cosa può dirsi della sessualità disordinata che è spesso all'origine delle interruzioni di gravidanza, e che è frutto di condizionamenti, pressioni, ricerca dell'accettazione o bisogno di surrogati al vuoto interiore.

    Per tutto questo credo che la battaglia contro l'aborto abbia il merito di mantenere alta l'attenzione su un problema radicale e capitale per la nostra società, che non è una mera funzione del PIL, ma un tessuto vivo, di persone in carne e ossa chiamate, ognuno secondo le sue possibilità, a realizzare le proprie facoltà più nobili.
    Secondo me questo discorso non torna.
    Si da per scontato che uno i figli li voglia ma non possa permetterseli. Ok, è vero, c'è anche questa situazione. Ma c'è anche la situazione di chi i figli non li vuole e rimane incinta per un semplice incidente.
    Non si può pretendere che una persona sia costretta a rischiare la proria salute per avere un figlio che non vuole, semplicemente perchè è stata vittima di un incidente!
    Ultima modifica di Spot; 16-05-12 alle 15:25
    In ogni gruppo c'è sempre un cretino. Se non riesci a vederlo inizia a preoccuparti.

 

 
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