Originariamente Scritto da
krentak the Arising!
Il CVII è un Concilio ecumenico, non particolare. In ogni caso, perché vi sia infallibilità, è anche ovviamente necessario, oltre alle condizioni predette, che: 1) la materia sia oggetto di infallibilità; 2) vi sia la chiara volontà di definire un dogma; 3) i decreti siano approvati e promulgati dal Pontefice.
No, sbagli.
1) Un Concilio particolare non gode mai, in sè, dell'infallibilità, nemmeno se semplicemente approvato da un Papa. Se però il Papa approva solennemente uno o più decreti di un Concilio particolare, ovviamente tali decreti diventano infallibili, ma in virtù dell'infallibilità del Pontefice, non perché i Concili particolari godano di una qualche forma di infallibilità. Secondo il tuo ragionamento, anche le Congregazioni Romane godrebbero dell'infallibilità, perché se il Papa approva i loro documenti in maniera solenne, anch'essi diventano infallibili. Ma è evidentemente assurdo;
2) Gli esempi che citi non fanno altro che confermare quanto da me precedentemente argomentato. In quei casi i Pontefici hanno approvato solennemente i decreti dei diversi Concili particolari, in tal modo avvalendosi della propria infallibilità (propria del Pontefice, non del Concilio). D'altronde è evidente che esistono solo due tipi di infallibilità: quella del Pontefice e quella di tutti i Vescovi insieme al Papa: non esiste l'infallibilità dei Vescovi di una provincia, di una nazione o di metà della Chiesa insieme al Papa;
3) La convocazione di tutti i Vescovi del mondo da parte del Pontefice e la presidenza da parte del Santo Padre (personale o per mezzo di rappresentanti) sono condizioni necessarie perché un Concilio sia ecumenico, ma non sufficienti per rendere i suoi decreti infallibili. Infatti, non a caso, ho scritto che un Concilio ecumenico può essere infallibile, a patto che vi sia la chiara volontà di definire, che i decreti vengano confermati e promulgati dal Santo Padre (e che ovviamente riguardino ciò che è oggetto di infallibilità).