Dice il vero Beppe Grillo che abbiamo perso il 30% economy da quando siamo nell'EURO?

[Proteus]

In tempi non sospetti dicevo chiaramente che l'Italia, ma anche la Spagna o la stessa Grecia, avevano un tessuto economico profondamente diverso da Germania, Francia e tutto il blocco del paesi nordici. La nostra economia è sempre stata caratterizzata dall'eccellenza del prodotto, in ogni settore produttivo, dalla nautica, alle auto, le moto, l'agroalimentare nel suo insieme, tutto il comparto della moda. La nostra economia si bana su piccole aziende di 10-20 addetti che realizzano prodotti di altissima qualità. E' chiaro che non puoi applicare a un'economia di questo genere le stesse regole che applichi a paesi come la Germania in cui le aziende sono radicalmente differenti. Regole come i trattati di Basilea sono assurde in Italia.
Le regole imposte dall'UE all'economia e l'Euro stanno azzerando l'economia italiana.

Vivi in un'altra Galassia....

Insieme alle molte aziende che fondano il loro successo
sulla qualità del prodotto...
ce ne sono moltissime, troppe, che sfornano prodotti a livelli poco superiori
a quelli cinesi/indiani...

Infatti...
coloro che producono e vendono Made in Italy di qualità...
hanno anche in tempo di crisi buoni successi...
al contrario della gran parte delle aziende (con prodotti medi)
che stentano naturalmente a vendere a 1.000 quello che gli altri
(con prodotti di qualità poco inferiore) vendono a 100.

Tutto qui, caro.....

[natolibero]

Vivi in un'altra Galassia....

Insieme alle molte aziende che fondano il loro successo
sulla qualità del prodotto...
ce ne sono moltissime, troppe, che sfornano prodotti a livelli poco superiori
a quelli cinesi/indiani...

Infatti...
coloro che producono e vendono Made in Italy di qualità...
hanno anche in tempo di crisi buoni successi...
al contrario della gran parte delle aziende (con prodotti medi)
che stentano naturalmente a vendere a 1.000 quello che gli altri
(con prodotti di qualità poco inferiore) vendono a 100.

Tutto qui, caro.....

Si, a Prato infatti tutto il tessile ringrazia...

Per non parlare di aziende storiche tipo la Ducati che sono in crisi nera.

Curati

[Proteus]

Si, a Prato infatti tutto il tessile ringrazia...

Per non parlare di aziende storiche tipo la Ducati che sono in crisi nera.

Curati

Ti ho sgamato sul tuo "preteso" TUTTO DI QUALITA'
manufatturiero italiano...

Sarebbe bello ma non è così.

[Proteus]

Si, a Prato infatti tutto il tessile ringrazia...

Per non parlare di aziende storiche tipo la Ducati che sono in crisi nera.

Curati

Sei sicuro che la crisi Ducati sia per le moto vendute?

DUCATI FESTEGGIA IL RECORD DI VENDITE E FATTURATO NEL 2011!
DUCATI FESTEGGIA IL RECORD DI VENDITE E FATTURATO NEL 2011! : MOTOCICLISTI.BLOG - Passione per la velocità -

[Gandalf Il Grigio]

Si credo che dobbiamo assolutamente trovare un nuovo modello competitivo. Per decenni ci siamo basati su un approccio keynesiano (lo stato distribuisce ricchezza) perché eravamo un paese più povero e giovane, e alle imprese era sufficiente un accordo politico per pagare poche tasse, gestire la manodopera via cassa integrazione e avere svalutazioni competitive. Così siamo diventati ricchi e diventati una delle potenze economiche del pianeta. Peraltro il debito pubblico di allora (come dimostrato dal famos video di Giannino) è una parte ridotta di quello di oggi (che è dovuto soprattutto ai governi di Berlusconi) e comunque era un problema relativo perché l'economia cresceva anche utilizzando le risorse a basso costo del resto del pianeta non occidentale. Oggi invece siamo in un contesto diverso, i vari privilegi degli anni 70-80-90, ottenuti senza un disegno e una visione complessivi, si sono cristalizzati in privilegi (ometto elenco scandaloso perché la domenica mattina mi da fastidio di stomaco), le nostre imprese abituate ad essere aiutate dallo stato e dalla svalutazione non sono cresciute, salvo rare eccezioni, e non riescono più a competere in un mercato valutario stabile e vengo piuttosto comperate che l'opposto. Per compensare si è attuata una politica dei redditi fissi recessiva (quelli autonomi godono della loro franchigia fiscale politica) che ha trascinato il sistema alla stasi e poi alla recessione con un peso crescente della macchina pubblica che sta bloccando completamente il paese. Che fare? Il sistema capitalistico ha bisogno di velocità e non di vincoli per creare e distribuire risorse, quindi dobbiamo riuscire a sbloccare il sistema che si sta grippando riformando da una parte il mercato del lavoro (laddove purtroppo abbiamo dei sindacati che sono ben diversi da quelli tedeschi) cambiando le garanzie non eliminandole, poi il sistema fiscale RADICALMENTE (in modo da ricostruire potere d'acquisto legale), il che significa ridurre SENSIBILMENTE il peso dello stato modulandolo in funzione di scelte/mezzi/bisogni locali poi è necessario iniettare qualità nelle imprese favorendo ricerca/innovazione/formazione in amniera radicalmente diversa da oggi (se interessa approfondire Futurizzazione.it)

[Cane di paglia]

Si credo che dobbiamo assolutamente trovare un nuovo modello competitivo. Per decenni ci siamo basati su un approccio keynesiano (lo stato distribuisce ricchezza) perché eravamo un paese più povero e giovane, e alle imprese era sufficiente un accordo politico per pagare poche tasse, gestire la manodopera via cassa integrazione e avere svalutazioni competitive. Così siamo diventati ricchi e diventati una delle potenze economiche del pianeta. Peraltro il debito pubblico di allora (come dimostrato dal famos video di Giannino) è una parte ridotta di quello di oggi (che è dovuto soprattutto ai governi di Berlusconi) e comunque era un problema relativo perché l'economia cresceva anche utilizzando le risorse a basso costo del resto del pianeta non occidentale. Oggi invece siamo in un contesto diverso, i vari privilegi degli anni 70-80-90, ottenuti senza un disegno e una visione complessivi, si sono cristalizzati in privilegi (ometto elenco scandaloso perché la domenica mattina mi da fastidio di stomaco), le nostre imprese abituate ad essere aiutate dallo stato e dalla svalutazione non sono cresciute, salvo rare eccezioni, e non riescono più a competere in un mercato valutario stabile e vengo piuttosto comperate che l'opposto. Per compensare si è attuata una politica dei redditi fissi recessiva (quelli autonomi godono della loro franchigia fiscale politica) che ha trascinato il sistema alla stasi e poi alla recessione con un peso crescente della macchina pubblica che sta bloccando completamente il paese. Che fare? Il sistema capitalistico ha bisogno di velocità e non di vincoli per creare e distribuire risorse, quindi dobbiamo riuscire a sbloccare il sistema che si sta grippando riformando da una parte il mercato del lavoro (laddove purtroppo abbiamo dei sindacati che sono ben diversi da quelli tedeschi) cambiando le garanzie non eliminandole, poi il sistema fiscale RADICALMENTE (in modo da ricostruire potere d'acquisto legale), il che significa ridurre SENSIBILMENTE il peso dello stato modulandolo in funzione di scelte/mezzi/bisogni locali poi è necessario iniettare qualità nelle imprese favorendo ricerca/innovazione/formazione in amniera radicalmente diversa da oggi (se interessa approfondire Futurizzazione.it)

E' tutto condivisibile. Aggiungerei, a completamento di quanto scritto, che l'Italia sta perdendo soprattutto la sfida dell'innovazione. Oggi, ad essere decisivo per la crescita dei paesi industrializzati, è il terziario avanzato, ovvero lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi per l'informatizzazione dei sistemi, dei dati e delle comunicazioni. Quanta della tecnologia che usiamo quotidianamente, a casa o al lavoro, è "made in Italy"?

[Gandalf Il Grigio]

E' tutto condivisibile. Aggiungerei, a completamento di quanto scritto, che l'Italia sta perdendo soprattutto la sfida dell'innovazione. Oggi, ad essere decisivo per la crescita dei paesi industrializzati, è il terziario avanzato, ovvero lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi per l'informatizzazione dei sistemi, dei dati e delle comunicazioni. Quanta della tecnologia che usiamo quotidianamente, a casa o al lavoro, è "made in Italy"?

Esatto. Per competere nel mercato globale occorre avere vantaggi competitivi globali e noi non possiamo più contare (solo) sul prezzo. Dobbiamo quindi aumentare certo la flessibilità (= legare parte della remunerazione ai risultati aziendali ad esempio, come nel famoso caso Volkswagen), ridurre il fardello dei costi pubblici inutili (non quelli utili) che comportano una pressione fiscale GROTTESCA, ma soprattutto aumentare la qualità delle nostre produzioni (si crea più valore operando in mercati auto da 30k euro al pezzo che da 10k euro al pezzo) e operando nei mercati più avanzati legati alle tecnologie emergenti. e questo significa fare enormi investimenti non più in spesa pubblica clientelare e assistenzialista ma in ricerca applicata, formazione delle persone di qualsiasi grado età (ad esempio quando non sono occupate, vedi famoso caso danese), far lavorare insieme aziende, università e poli di ricerca, sfruttare al meglio le risorse attuali per i finanziamenti e via dicendo.