Modificata la Costituzione Ungherese: radici cristiane e difesa della vita e del matrimonio etero.
La rifondazione dell’Europa comincia dall’Ungheria?
di Élizabeth Montfort, su Zenit.org del 25.05.2011
ROMA, (ZENIT.org).- Una rondine non fa primavera, ma uno Stato europeo, e non dei minori, che si dà una Costituzione eurocompatibile che rispetta sia la Carta europea dei diritti fondamentali sia la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo è un esempio da seguire.
Lunedì 18 aprile 2011, in conformità con gli impegni presi dal primo ministro Viktor Orban quando nell’aprile 2010 vinse in modo eclatante le elezioni politiche (2/3 dei seggi alla Camera dei deputati), la Costituzione ungherese è stata modificata nello spirito e nella lettera. Il testo del 1990, adottato subito dopo la caduta del Muro di Berlino, è stato giudicato troppo liberale e ancora caratterizzato da residui comunisti.
Il potere è stato ripartito tra i tre principali partiti: La Fidesz, partito di centro destra, i cui rappresentanti nel Parlamento europeo fanno parte del Partito Popolare Europeo; I Socialisti, completamente screditati dopo la gesione disastrosa del Primo ministro Ferenc Gyurcsany che aveva mentito sull’entità del deficit del blancio dello Stato, cosa che nel 2008 lo aveva spinto a chiedere al fondo Monetario Internazionale un aiuto di 20 miliardi di euro per salvare il Paese dalla bancarotta; Il partito Jobbik, di estrema destra, che ha come obiettivo la difesa dei valori e dell’identà dell’Ungheria.
La nuova Costituzione proposta dal Premier e dalla Fidesz è stata approvata con 262 voti contro 44 e una astensione. Il testo è stato approvato dal Presidente della Repubblica ungherese, Pal Schmitt, il 25 aprile scorso ed entrerà in vigore il 1 gennaio 2012. Durante il dibattito in aula l’opposizione non ha espresso alcuna obiezione. Il che non le ha impedito finora di sostenere gli oppositori a questa nuova legge fondamentale.
Quali sono i cambiamenti della Costituzione :
1- Il primo riguarda il riferimento alle radici cristiane dell’Ungheria. Il Preambolo dice infatti che «La Costituzione si inscrive nella continuità della Santa Corona» e ricorda «il ruolo del cristianesimo» nella «sua storia millenaria».
Ci si stupisce delle reazioni negative a questo testo, dato che al momento della redazione del Trattato costituzionale dell’Unione Europea, tutti i paesi membri hanno approvato il riferimento alla nostra eredità cristiana, tranne la Francia.
La petizione europea, promossa dalla Fondation de Service politique con qualche deputato europeo aveva ottenuto nel 2004 1,4 milioni di firme ed era stata sostenuta da circa 60 associazioni in rappresentanza di 50 milioni di aderenti. Un primato nella storia europea. Questa petizione era stata registrata dalla Commissione sulle petizioni, ma la Commissione europea non si è degnata di darle corso come avviene di solito quando le petizioni vengono registrate.
Il riferimento alle radici cristiane non è una questione di opinione, ma una verità storica. Bisogna ricordare che la nazione ungherese si è organizzata a partire dal battesimo di Santo Stefano, incoronato re di Ungheria, al punto che chi detiene la sua corona detiene anche il potere. E’ questo il motivo per cui la Corona di Santo Stefano si trova oggi al Parlamento ungherese, il che gli dà la legittimità di fare le leggi.
2- La seconda modifica riguarda l’unione tra due persone: «La Costituzione protegge l’istituzione del matrimonio, considerato come l’unione naturale tra un maschio e una femmina e come il fondamento della famiglia».
Questo riferimento riprende, nel suo spirito, la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo che, nonostante le pressioni per introdurre l’unione tra due persone dello stesso sesso, rimane un testo di riferimento per tutti gli Stati.
3- La terza modifica riguarda la vita di tutti gli esseri umani prima della nascita: «Dal momento del concepimento, la vita merita di essere protetta come un diritto umano fondamentale» e «la vita e la dignità sono inviolabili », riprendendo in un certo modo il primo articolo della Carta europea dei diritti fondamentali: «la dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e protetta».
Alcuni si sono indignati di questo ritorno all’ordine morale. Dobbiamo dedurne che l’ordine umano è un ordine amorale?
La nuova Costituzione ungherese è eurocompatibile? si chiedono gli oppositori. Se non lo fosse, allora vorrebbe dire che tutti i testi di riferimento sono lettera morta, considerato che l’Unione europea si è costruita a partire dal rispetto dei diritti dell’uomo la cui universalità è espressa nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo del 1948, riconosciuta come patrimonio comune dell’umanità, e non sui diritti astratti e soggettivi rivendicati senza riferimento ad un patrimonio comune.
MiL - Messainlatino.it: Modificata la Costituzione Ungherese: radici cristiane e difesa della vita e del matrimonio etero.
Tutti addosso all’Ungheria: fa riforme troppo di destra
di Roberto Fabbri
Il Corriere parla del «no degli ungheresi alle leggi di Orban», rammaricandosi che la reazione dell'Europa al «rischio dittatura» sia troppo blanda; la Repubblica esalta gli «Indignati di Budapest», denunciando «tagli alla cultura, leggi liberticide, censura» e assicurando che «la gente» (tutta, evidentemente) «non ci sta»; la Stampa sancisce che l'Ungheria è «avvelenata da un morbo antico», un autoritarismo antimoderno di stampo fascistoide.
Ricordando il modo distorto in cui la stampa estera era solita presentare ai suoi lettori i governi presieduti da Silvio Berlusconi, sorge il dubbio che anche in questo caso si stia facendo lo stesso tipo di interessata confusione. Perche´ un conto sono le critiche basate su fatti oggettivi, un conto i pregiudizi a senso unico: per esempio, Berlusconi era il (presunto) maniaco sessuale del bunga-bunga, anche per questo assolutamente «unfit to lead Italy», ma si dimenticavano le (niente affatto presunte) eleganti imprese erotiche di Bill Clinton o François Mitterrand. Per non dire dell'Austria dei tempi di Jörg Haider, che i soloni di Bruxelles arrivarono a suggerire di punire per il suo governo di centrodestra non andandoci più in vacanza: nulla da eccepire invece se un partito comunista (magari amico di quello che fino a pochissimi anni prima faceva sparare addosso alla gente a Berlino) partecipava a un governo europeo.
Ma cos'ha fatto di così allarmante il signor Orbàn da spingere l'Ue a studiare sanzioni contro il suo Paese? Ha cambiato - in base a una procedura parlamentare perfettamente democratica dopo aver stravinto alle urne nel 2010 - la Costituzione e alcune leggi che regolano le elezioni, i media, la cittadinanza ungherese, l'economia. A Bruxelles (ma anche a Washington, come se fosse affar loro e stessero parlando di una Siria qualsiasi) s'indignano e gridano alla democrazia in pericolo.
Vogliamo vedere nel dettaglio di cosa stanno parlando?
Nella Costituzione non si parla più di «Repubblica ungherese», ma di «Ungheria», e i guardiani della libertà ci vedono chissà quali sottintesi espansionistici, comprovati dalla concessione della cittadinanza alle minoranze ungheresi residenti nei Paesi limitrofi: ma quando la Germania di Schröder decise di punto in bianco di far diventare tedesco chiunque fosse nato anche per caso nel Paese, dando la cittadinanza a milioni di turchi o arabi che neppure parlano (per propria scelta) la lingua nazionale, a Bruxelles nessuno s'indignò, e parve sgarbato far osservare che i voti di quei nuovi cittadini servirono al Cancelliere per rivincere di striscio le elezioni del 2002.
In Ungheria non sarà più possibile il matrimonio tra omosessuali, che non risulta (ancora) essere un obbligo per alcun Paese europeo.
Viene definita «vita umana» quella che inizia col concepimento, concetto almeno altrettanto rispettabile di quello sostenuto da quanti pretendono che essa cominci più avanti, anche se non sanno dire quando.
La legge inasprisce il controllo del governo sui media, ma nessuno ricorda che la Germania infligge a chi infrange le sue leggi sui media multe ben più pesanti; o che in Francia e in Italia esiste un ente incaricato di vigilare sui media: proprio come in Ungheria. Ma solo l'Ungheria viene messa sulla graticola europea per «autoritarismo».
Più condivisibili sono le critiche in ambito economico. Le leggi volute da Orbàn pongono sotto il diretto controllo del governo la Banca Centrale. E sarebbero anche affari interni ungheresi, non fosse che il Trattato dell'Ue prevede l'indipendenza delle banche centrali nazionali. Poi c'è la questione delle politiche economiche di Budapest, che stanno affondando il fiorino. Ma qui semmai è questione di capacità tecnica: e saranno comunque gli ungheresi a decidere chi li deve governare, non la Commissione Europea o la signora Clinton.
Tutti addosso all’Ungheria: fa riforme troppo di destra - Esteri - ilGiornale.it
Ungheria: Orban, su Banca centrale aperti a proposte concrete
Per il premier populista-conservatore ungherese, Viktor Orban, la legge controversa sulla Banca centrale, oggetto di critica da parte dell'Ue e del Fondo monetario internazionale (Fmi), è assolutamente conforme ai Trattati europei, anche se il suo governo è aperto ad ogni modifica, se la Commissione europea indicherà proposte concrete.
"Finora non hanno detto quali punti o articoli della legge siano incompatibili con il diritto europeo", ha osservato Orban in una intervista all'agenzia di stato Mti. Riferendosi alla trattativa che l'Ungheria intende avviare con il Fmi per un aiuto finanziario, Orban ha sottolineato di essere pronto ad accettare le condizioni del Fondo, sia per quanto riguarda la legge sulla Banca centrale, sia, in generale, per la politica economica del governo, definita non-ortodossa.
L'Ungheria, secondo gli analisti, ha bisogno di un piano di salvataggio da parte del Fmi e dell'Ue per un ammontare intorno ai 15-20 miliardi di euro. Il fiorino, in forti difficoltà, la settimana scorsa ha toccato il record negativo di 324 unità contro un euro, i titoli di stato ungheresi trovano acquirenti solo al tasso elevatissimo di oltre il 10% per quelli a dieci anni, un prezzo insostenibile per l'economia ungherese.
Per Orban la caduta del fiorino sarebbe in realtà il risultato di una speculazione internazionale, mentre le agenzie di rating, che hanno declassato il debito sovrano ungherese a spazzatura, sbagliano, e presto correggeranno le loro valutazioni. E alle critiche della stampa internazionale contro il suo regime, instaurato con il varo della nuova Costituzione, Orban ha risposto con un rifiuto totale: le critiche infatti sono a suo avviso il risultato della propaganda dei socialisti all'opposizione.
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Viva l’Ungheria libera
Il governo ungherese di Orban è sotto assedio. I poteri fortissimi, Fondo monetario internazionale e Bruxelles, cercano di assediarlo e di farlo cadere. La colpa dell’Ungheria è quella di avere una nuova costituzione, in difesa della vita e di non accettare diktat dall’esterno: l’Ungheria agli ungheresi. Il grande Fratello mondiale non può accettare queste manifestazioni di libertà. Ieri erano i carri sovietici, a minacciare l’Ungheria, oggi sono i detentori del denaro, i figli di Mammona, a mettere in sacco un paese, cercando di farlo impoverire, per poi controllarlo. Di seguito un articolo del Foglio:
La marcia di Berlioz su Bruxelles
L’ungherese Viktor Orban contro l’Ue e il “socialismo gulash”
“Bruxelles non è Mosca”, ha scandito il premier ungherese Viktor Orban inaugurando una mostra alla Galleria di Budapest. Vi figura un ritratto di Imre Nagy, l’eroe della rivolta contro i carri armati sovietici di cui il primo ministro organizzò il funerale postumo nel 1989. La sfida di Orban è soprattutto all’europeismo ideologico.
Già leader dei dissidenti antisovietici, Orban propone oggi una “rapsodia capitalistica” contro il “socialismo gulash”, come András Lánczi, teorico liberale ungherese, ha definito le politiche socialdemocratiche che hanno fatto sprofondare il paese nella stagnazione. Persino János Kis, ex dissidente che oggi battaglia con il premier, ha detto che la causa della vittoria di Orban è stata la débâcle della sinistra al potere dal 2002 al 2010. “Nessuno al mondo può dirci come dobbiamo legiferare”, ha risposto Orban, forte di due terzi del Parlamento, al Fondo monetario e al presidente della Commissione europea.
La rapsodia di Orban è nota come “kuruc”, dall’insurrezione antiasburgica del principe Francesco II Rákóczi che ispirò la “Marcia ungherese” di Berlioz. Nella nuova “Costituzione di Pasqua”, che sostituisce quella d’epoca sovietica, la dicitura “Repubblica d’Ungheria” lascia il posto alla sola “Ungheria”. La Costituzione riduce le denominazioni religiose che godono di benefici pubblici (cattoliche, protestanti, ebraiche e ortodosse), limitando l’espansione della setta Scientology. Orban restituirà alle chiese quel che è stato espropriato in era comunista. Unica in Europa, la Costituzione tutela la “vita dal concepimento”. Fra i leader del Partito popolare europeo, Orban è contro la decisione del Consiglio d’Europa che chiede agli stati membri di “garantire il diritto d’aborto”. Contro il denatalismo post comunista che ha portato l’Ungheria ad avere i tassi di nascita fra i più bassi del mondo, Orban sosterrà la maternità al grido di “Pacem in Utero” (pace nell’utero)…
La nuova Costituzione Ungherese parla di Dio: riconosciuto ruolo e importanza del Cristianesimo, difesa di famiglia e della vita umana
Negli anni scorsi dall'Ungheria erano giunte già diverse buone notizie in ambito religioso-liturgico:
- il pontificale in Rito Antico del Vescovo Ausiliare di Vac presso la Basilica di Mátraverebély-Szentkút (10 aprile 2010);
- la esemplare decisione dell'episcopato ungherese di obbedire al Papa e di procedere alla correzione del Messale N.O. del pro multis (da "mindenkiért" a "sokakért") (06 ottobre 2011);
- la celebrazione di SS. Messe in Rito Antico per i militari ungheresi (23 dicembre 2011).
Ma quella del 1° gennaio 2012 è oltremodo straordinaria, se pur riguarda un fatto politico.
E' entrata in vigore la nuova Legge Fondamentale dell'Ungheria (equivalente alla nostra Costituzione), con le modifiche "cristiane", che erano state proposte dal Premier V. Orban e dalla Fidesz i mesi scorsi.
La Costituzione era stata approvata con 262 voti favorevoli, 44 contro e 1 astensione. Il testo era stato poi promulgato dal Presidente della Repubblica ungherese, Pal Schmitt, il 25 aprile 2011 e sarebbe entrato in vigore, appunto, il 1° gennaio 2012.
Nel nostro post in cui ne davamo notizia illustravamo i cambiamenti di fondo e di principio, e le peculiarità cristiane introdotte.
Oggi vi proponiamo direttamente il testo di cui parlammo e le modifiche salienti e di nostro maggior interesse.
Non servono commenti per esprimere la gioia nel leggere che da qualche parte in Europa l'orgoglio Cattolico non è fonte di vergogna o, peggio, bandito, che un popolo si dichiari orgoglioso di essere cristiano cattolico e che invochi la benedizione di Dio.
Roberto
"Preambolo (omissis)
Dio benedica gli ungheresi!
[...]
Siamo orgogliosi che il nostro re Santo Stefano abbia costituito lo Stato ungherese su un terreno solido e reso il nostro paese una parte dell'Europa cristiana mille anni fa.
[...]
Riconosciamo il ruolo del cristianesimo nel preservare la nazione. Apprezziamo le varie tradizioni religiose del nostro Paese.
[...]
Noi non riconosciamo la sospensione della nostra Costituzione storica a causa di occupazioni straniere. [...] Noi non riconosciamo la costituzione comunista del 1949, dato che era la base per il dominio tirannico.
articolo L
(1) L'Ungheria proteggere l'istituto del matrimonio come l'unione di un uomo e una donna stabilito dalla decisione volontaria, e la famiglia come base della sopravvivenza della nazione.(2) L'Ungheria incoraggia l'impegno di avere figli.
[...]
LIBERTA 'E RESPONSABILITA'
articolo II
La dignità umana è inviolabile. Ogni essere umano ha il diritto alla vita e alla dignità umana, la vita embrionale e fetale sono soggette alla protezione dal momento del concepimento."
MiL - Messainlatino.it: La nuova Costituzione Ungherese parla di Dio: riconosciuto ruolo e importanza del Cristianesimo, difesa di famiglia e della vita umana