Originariamente Scritto da
the fool
Scelta del "candidato-premier"
Il primo caso di elezioni primarie di rilievo nazionale si è avuto il 16 ottobre 2005, allo scopo di scegliere il candidato Presidente del Consiglio dei ministri della coalizione di centrosinistra, L'Unione per le elezioni politiche poi tenutesi il 10 aprile 2006.
Il sistema di voto usato è stato quello di "una testa un voto" a scrutinio segreto; i votanti erano chiamati a versare la somma simbolica di 1 euro per finanziare la campagna elettorale dell'Unione. Potevano partecipare alle primarie anche gli stranieri residenti in Italia e le persone che compivano i 18 anni entro la data di fine mandato del Governo 13 maggio.
L'esordio italiano delle primarie ha visto la partecipazione di 4.311.000 persone, poco meno di un decimo dell'elettorato nazionale, che si sono recate a 9.816 seggi elettorali. Un anno dopo, nell'ottobre del 2006, Clemente Mastella ha affermato che si è sopravvalutato il numero dei partecipanti; affermazione però immediatamente smentita dagli organizzatori delle elezioni primarie stesse.
I candidati alla carica di candidato Presidente del Consiglio dei ministri erano sette:
Fausto Bertinotti, segretario del Partito della Rifondazione Comunista
Antonio Di Pietro, segretario dell'Italia dei Valori
Clemente Mastella, segretario dell'Unione Democratici per l'Europa
Simona Panzino, indipendente (no-global)
Alfonso Pecoraro Scanio, segretario della Federazione dei Verdi
Romano Prodi, candidato de L'Ulivo
Ivan Scalfarotto, indipendente
Fra i sette candidati ha prevalso Prodi con 3.182.000 voti (il 74,1% dei consensi), seguito da Bertinotti (14,7%); più staccati Mastella (4,6%), Di Pietro (3,3%) e Pecoraro Scanio (2,2%).
possiamo precisare che L'UNIONE allora ci ha preso per il culo per anni?
che ignoranti costituzionali, proporre un candidato per la presidenza del consiglio, e con le primarie addirittura.
ma non lo sapevano che non serviva a nulla?