Originariamente Scritto da
Erlembaldo
Non è solo questione della prevalenza dell'aplogruppo R1b (che al sud si attesta al 25%, mentre nella valle del Po arriva a picchi oltre il 60%, analoghi a quelli della Scozia, e vicini a quelli dell’Irlanda!) ma pure quella della rilevante presenza di subcladi non solo celtiche, ma pure germaniche, diffuse al Nord, e scarse o praticamente assenti al Sud, quali la R1b-S21, la R1b-S28, la R1b1b2, la R1b1b2a1, la R1b1b2a1b, la R1b1b2a1b4, la R1b1b2a1b4c, e la R1b1b2a1a (R1b1c9)
Può darsi che abbia inciso nell’aumento genetico….di stampo greco-anatolico, ma le grandi migrazioni dal sud risalgono agli anni ’60 e ‘70, e queste ricerche sono tutte successive, e ancora evidenziano la fortissima componente genetica celtica e la rilevante componente germanica presente nel nord.
Non metto in dubbio la validità delle ricerche che presenti. Anch'io, per curiosità, avevo letto qualcosa al riguardo. Quello che sotengo è che per quanto interessante il dato ci porta lontano dal discorso dell'identità, perchè mi sembra, che una caratteristica genetica sia l'ultimo degli elementi da tenere in considerazione quando parliamo di etnia.
Ma qui non stiamo parlando solo dell’identità della Padania, stiamo parlando della non-identità della cosiddetta Italia, e in particolare della impossibile identità comune tra Padania e Sud. Se consideriamo le rilevanti differenze genetiche, e le sommiamo con le rilevanti differenze storiche, geografiche, linguistiche, culturali, comportamentali, artistiche, spirituali, politiche, socio-economiche, alla fine tra Padania e Sud si constata una differenza identitaria enorme…
Concordo con te. Mi stupisce che ci siano persone che ritengono che - al di là della comune cittadinanza giuridica - ritengano ugualmente italiani gli abitanti di Grado e di Gela (giusto per fare un esempio a caso). Sono tutti gli elementi che hai citato che ci dimostrano il contrario, enfatizzare l'aspetto genetico, a mio avviso, indebolisce, anziché rafforzare, questa visione. Cmq io non sono secessionista, anche perchè si possono ottenere migliori risultati in un sistema confederale, dove centrale sia il concetto di sovranità.
Io su questo, cioè sul piano individuale, posso essere d’accordo, ma se confrontiamo dei “popoli”, e le loro relazioni reciproche, il dato genetico ha la sua importanza, accanto a tutti gli altri dati identitari.
Una singola persona è un essere spirituale, che non si riduce al suo codice genetico e alla sua etnia, e può quindi decidere di abbandonare la sua terra e il suo popolo, per assimilarsi all’identità e al destino di un’altra terra e di un altro popolo.
Chi conosce la base della Lega Nord sa benissimo che esistono diversi militanti meridionali non solo di seconda o di terza generazione, ma anche di prima, che spesso sono più “severi” con il sud dei militanti padani d’origine. Si tratta di persone che conoscono meglio di tutte l’osceno andazzo ausonico, o per esserci cresciute, o per il fatto che vi ritornano periodocamente durante le vacanze, e che hanno letteralmente il dente avvelenato nei confronti dei loro oziosi parenti, e dello Stato itagliano che deruba sistematicamente chi lavora in Padania, per poi distribuire ingenti somme a fondo perduto a clienti, parassiti, approfittatori, falsi invalidi, ecc. quando non direttamente alle varie sud-icie mafie.