Pagina 1 di 2 12 UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 12
  1. #1
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    08 Apr 2009
    Località
    Ελευσίνα
    Messaggi
    17,701
     Likes dati
    3,634
     Like avuti
    6,648
    Mentioned
    32 Post(s)
    Tagged
    5 Thread(s)

    Predefinito In Louisiana un adulto su 86 è in carcere (USA=URSS)

    Prigioni private

    29/05/2012 - In Louisiana un adulto su 86 è in carcere, il doppio della media nazionale Usa. Se il tasso di carcerazione della Louisiana è più del doppio di quello americano, quasi tre volte quello russo, cinque volte quello iraniano, e dodici volte quello cinese, quello statunitense è comunque il più alto al mondo. Merito anche di un meccanismo che si autoalimenta. Milioni di carcerati in balia dell'esigenza delle imprese impegnate nel business della carcerazione: il profitto

    Da quando Ronald Reagan assunse la presidenza degli Stati Uniti, l’applicazione di una repressione draconiana del crimine, combinata alla privatizzazione del sistema detentivo, ha dato vita a un sistema penale senza paragoni al mondo per tasso e numero degli incarcerati, tanto che gli Stati Uniti sono primi al mondo e sfiorano il primato nella storia, secondo Wikipedia:

    PRIMATO – “Storicamente l’attuale tasso di carcerazione americano è leggermente più basso del livello record registrato in Unione Sovietica prima della Seconda Guerra Mondiale, quando la popolazione dell’URSS raggiunse i 168 milioni e tra 1.2 e 1.5 milioni di russi erano nel sistema di campi e colonie dei Gulag (circa 800 persone ogni 100.000 residenti). Un primato storico certificato dai dati mai contestati di Arcipelago Gulag del dissidente e premio Nobel russo Aleksandr Solženicyn. Un dato confermato anche dall’autorevole The New Yorker e mai smentito da nessuno dei paladini a stelle e strisce in servizio permanente effettivo.

    PRIGIONI PRIVATE - Oggi gli Stati Uniti sono a cavallo di quel record secondo le stesse statistiche americane e in alcuni stati americani il record sovietico è stato addirittura polverizzato. Merito di leggi più severe, ma merito anche di un meccanismo che si autoalimenta e divora le vite degli americani in nome di pregiudizi ideologici e false credenze. Al naturale aumento della domanda conseguente all’aumento delle pene e allo scatenarsi di politiche come la War on Drugs o la zero Tolerance, gli Stati Uniti reagirono privatizzando la gestione delle prigioni, fidando nella velocità dei privati di rispondere alla domanda.

    BUSINESS – Domanda pubblica di un servizio pubblico, perché la reclusione dei detenuti è sempre a carico dello stato ed sempre il sistema giudiziario a determinare le pene, ma alla quale presto si è aggiunta una domanda d’origine privata, con effetti catastrofici su tutto il sistema, che continua ad ospitare i detenuti in condizioni di sovraffollamento, ma in numero molto superiore.La retorica contro la burocrazia e gli sprechi di denaro è stato l’usuale cavallo di Troia per introdurre il nuovo regime, ma oggi si può ben dire che il danno provocato dalla degenerazione del sistema agli Stati Uniti ha superato qualsiasi potenziale spreco e lasciato le vite di milioni di carcerati in balia dell’esigenza primaria delle imprese impegnate nel business della carcerazione: il profitto.

    “I CLIENTI” – Il sistema così com’è non offre alcun incentivo ai gestori delle prigioni per farsi attori positivi del sistema penale, semmai li spinge a cercare di riempire al massimo le strutture e di trattenervi quanto più a lungo possibile i clienti. Il che, in un sistema che in caso d’infrazione dei severissimi regolamenti carcerari permette di allungare la pena del detenuto quasi a discrezione dei carcerieri, costituisce un enorme incentivo agli abusi di questo tipo, come per la possibilità di punire senza alcuna supervisione giudiziaria i detenuti, sia con misure come l’isolamento che con l’eliminazione di benefici dovuti come l’ora d’aria o l’accesso alle attività ricreative. Lo stesso tipo di pressioni possono poi essere usate per spingere i detenuti ad impiegarsi presso attività produttive gestite dalle stesse aziende, così si sono visti i carcerati che per 23 centesimi all’ora costruiscono componenti elettronici per i missili Patriot. Ma anche call center, centri per il riciclaggio dei rifiuti e ogni genere dattività a discreta intensità di manodopera è stata delocalizzata nell’universo carcerario privatizzato.

    PRODUTTIVI – Così convenienti e così legali che i gestori non esitano a pubblicizzare questa incredibile occasione, così convenienti che alcuni stabilimenti produttivi e le produzioni sono state spostate all’interno di stabilimenti dove lavorano i carcerati. Un sistema che produce sfruttamento del lavoro forzato e disoccupazione ha sicuramente dei costi occulti che eccedono il costo nominale riconosciuto per la diaria dei prigionieri. Un sistema che si rivela estremamente classista e razzista, perché ad incorrere nei rigori della legge sono prima di tutto i neri, seguiti a ruota dai meno abbienti in generale, per lo più vittime di un Arcipelago Gulag a stelle e strisce che si estende per tutto il paese, ma in particolare negli stati del Sud, culla del liberismo neoconservatore e della destra razzista, padri e madri del sistema.

    BUCO NERO - Un’inchiesta in otto parti del The Times-Picayune di New Orleans ha rivelato la profondità del vero e proprio buco nero del sistema, rappresentato dalla Louisiana, lo stato del Sud che già da qualche anno umilia il record dell’URSS e si propone come il campione del mondo di reclusione dei propri cittadini in tutte le epoche, stracciando qualsiasi dittatura e gli stessi record statunitensi. Un record figlio della stessa decisione dello stato d’incentivare la costruzione di prigioni private invece di alleggerire le sentenze o rilasciare parte dei prigionieri per fronteggiare la crisi degli anni ’90, che però nel caso della Louisiana ha visto la maggioranza degli imprenditori che hanno raccolto l’appello concentrarsi tra gli sceriffi delle zone rurali, senza che nessuno ci trovasse niente di strano. Si è replicato così un meccanismo perverso, fatto di una retorica politica vincente che predica la severità verso i condannati e il taglio delle spese per il loro mantenimento, alimentato da conflitto d’interessi che vede i tutori dell’ordine incentivati a riempire le carceri dalle quali traggono la gran parte del loro reddito.

    PIU’ CARCERATI PER TUTTI - Reddito fatto di contributi pubblici e d’affitto di manodopera a buon mercato, per lo più in agricoltura. Un’opportunità benvenuta dagli agricoltori locali colpiti dal calo del prezzo del grano, ma che presto ha coagulato una serie d’interessi convergenti a favorire l’aumento della popolazione carceraria. Niente di strano o di esclusivo per la Louisiana, già in altri stati sono stati rivelati vere e proprie redi e organizzazioni di cointeressati dedite ad aumentare il numero d’imprigionati. Un fenomeno che non ha risparmiato neppure i giovani, con gli scandali che hanno visto giudici pagati dalle aziende che gestiscono le strutture per minori, al fine di procurare il maggior numero di prigionieri, di fatto condannando centinaia di minori innocenti abusando di pretesti. Incidentalmente gli Stati Uniti detengono saldamente anche il primato dei minori imprigionati.

    Prigioni private
    29/05/2012 - In Louisiana un adulto su 86 è in carcere, il doppio della media nazionale Usa. Se il tasso di carcerazione della Louisiana è più del doppio di quello americano, quasi tre volte quello russo, cinque volte quello iraniano, e dodici volte quello cinese, quello statunitense è comunque il più alto al mondo. Merito anche di un meccanismo che si autoalimenta. Milioni di carcerati in balia dell'esigenza delle imprese impegnate nel business della carcerazione: il profitto
    Prigioni private

    di Mazzetta

    Da quando Ronald Reagan assunse la presidenza degli Stati Uniti, l’applicazione di una repressione draconiana del crimine, combinata alla privatizzazione del sistema detentivo, ha dato vita a un sistema penale senza paragoni al mondo per tasso e numero degli incarcerati, tanto che gli Stati Uniti sono primi al mondo e sfiorano il primato nella storia, secondo Wikipedia:

    PRIMATO – “Storicamente l’attuale tasso di carcerazione americano è leggermente più basso del livello record registrato in Unione Sovietica prima della Seconda Guerra Mondiale, quando la popolazione dell’URSS raggiunse i 168 milioni e tra 1.2 e 1.5 milioni di russi erano nel sistema di campi e colonie dei Gulag (circa 800 persone ogni 100.000 residenti). Un primato storico certificato dai dati mai contestati di Arcipelago Gulag del dissidente e premio Nobel russo Aleksandr Solženicyn. Un dato confermato anche dall’autorevole The New Yorker e mai smentito da nessuno dei paladini a stelle e strisce in servizio permanente effettivo.

    693px-US_incarceration_timeline-clean-fixed-timescale.svg

    chart-localvsstate-051412jpg-b1c13a220fc61f30

    chart-noparole-051512jpg-201a5112d3833616

    chart-pardon-051712jpg-5ba9d90adad2d3ca


    chart-statesentencing-051612jpg-81dae98d2ab44802

    chart-warondrugs-051612jpg-1fa705349f589d51

    Lifetime_prevalence_of_incarceration

    Louisiana


    map-incarceration-051312jpg-7d89e406e9497ce4

    map-lifewithoutparole-051512jpg-0ad710564b9f89b7

    pri-chart-prisonerspendingjpg-0d1ca9a2c5e1cfb9

    prison-graphic-texasjpg-e09c29d12904f036


    U.S._federal_prisoner_distribution_since_1950

    _44248931_us_prison_pop_gr203

    600_prison_1

    California Prisons


    CIM-Chino

    Monitor-Dismantling

    prison-California-CDC

    Prison-Call-Center


    Inmates from a La Fourche parish jail on a work release program fill giant sandbags in Port Fourchon

    prison-labor2

    race_us_prison

    usa-worst-prison-state-m


    us-prison


    PRIGIONI PRIVATE - Oggi gli Stati Uniti sono a cavallo di quel record secondo le stesse statistiche americane e in alcuni stati americani il record sovietico è stato addirittura polverizzato. Merito di leggi più severe, ma merito anche di un meccanismo che si autoalimenta e divora le vite degli americani in nome di pregiudizi ideologici e false credenze. Al naturale aumento della domanda conseguente all’aumento delle pene e allo scatenarsi di politiche come la War on Drugs o la zero Tolerance, gli Stati Uniti reagirono privatizzando la gestione delle prigioni, fidando nella velocità dei privati di rispondere alla domanda.

    BUSINESS – Domanda pubblica di un servizio pubblico, perché la reclusione dei detenuti è sempre a carico dello stato ed sempre il sistema giudiziario a determinare le pene, ma alla quale presto si è aggiunta una domanda d’origine privata, con effetti catastrofici su tutto il sistema, che continua ad ospitare i detenuti in condizioni di sovraffollamento, ma in numero molto superiore.La retorica contro la burocrazia e gli sprechi di denaro è stato l’usuale cavallo di Troia per introdurre il nuovo regime, ma oggi si può ben dire che il danno provocato dalla degenerazione del sistema agli Stati Uniti ha superato qualsiasi potenziale spreco e lasciato le vite di milioni di carcerati in balia dell’esigenza primaria delle imprese impegnate nel business della carcerazione: il profitto.

    “I CLIENTI” – Il sistema così com’è non offre alcun incentivo ai gestori delle prigioni per farsi attori positivi del sistema penale, semmai li spinge a cercare di riempire al massimo le strutture e di trattenervi quanto più a lungo possibile i clienti. Il che, in un sistema che in caso d’infrazione dei severissimi regolamenti carcerari permette di allungare la pena del detenuto quasi a discrezione dei carcerieri, costituisce un enorme incentivo agli abusi di questo tipo, come per la possibilità di punire senza alcuna supervisione giudiziaria i detenuti, sia con misure come l’isolamento che con l’eliminazione di benefici dovuti come l’ora d’aria o l’accesso alle attività ricreative. Lo stesso tipo di pressioni possono poi essere usate per spingere i detenuti ad impiegarsi presso attività produttive gestite dalle stesse aziende, così si sono visti i carcerati che per 23 centesimi all’ora costruiscono componenti elettronici per i missili Patriot. Ma anche call center, centri per il riciclaggio dei rifiuti e ogni genere dattività a discreta intensità di manodopera è stata delocalizzata nell’universo carcerario privatizzato.

    PRODUTTIVI – Così convenienti e così legali che i gestori non esitano a pubblicizzare questa incredibile occasione, così convenienti che alcuni stabilimenti produttivi e le produzioni sono state spostate all’interno di stabilimenti dove lavorano i carcerati. Un sistema che produce sfruttamento del lavoro forzato e disoccupazione ha sicuramente dei costi occulti che eccedono il costo nominale riconosciuto per la diaria dei prigionieri. Un sistema che si rivela estremamente classista e razzista, perché ad incorrere nei rigori della legge sono prima di tutto i neri, seguiti a ruota dai meno abbienti in generale, per lo più vittime di un Arcipelago Gulag a stelle e strisce che si estende per tutto il paese, ma in particolare negli stati del Sud, culla del liberismo neoconservatore e della destra razzista, padri e madri del sistema.

    BUCO NERO - Un’inchiesta in otto parti del The Times-Picayune di New Orleans ha rivelato la profondità del vero e proprio buco nero del sistema, rappresentato dalla Louisiana, lo stato del Sud che già da qualche anno umilia il record dell’URSS e si propone come il campione del mondo di reclusione dei propri cittadini in tutte le epoche, stracciando qualsiasi dittatura e gli stessi record statunitensi. Un record figlio della stessa decisione dello stato d’incentivare la costruzione di prigioni private invece di alleggerire le sentenze o rilasciare parte dei prigionieri per fronteggiare la crisi degli anni ’90, che però nel caso della Louisiana ha visto la maggioranza degli imprenditori che hanno raccolto l’appello concentrarsi tra gli sceriffi delle zone rurali, senza che nessuno ci trovasse niente di strano. Si è replicato così un meccanismo perverso, fatto di una retorica politica vincente che predica la severità verso i condannati e il taglio delle spese per il loro mantenimento, alimentato da conflitto d’interessi che vede i tutori dell’ordine incentivati a riempire le carceri dalle quali traggono la gran parte del loro reddito.

    PIU’ CARCERATI PER TUTTI - Reddito fatto di contributi pubblici e d’affitto di manodopera a buon mercato, per lo più in agricoltura. Un’opportunità benvenuta dagli agricoltori locali colpiti dal calo del prezzo del grano, ma che presto ha coagulato una serie d’interessi convergenti a favorire l’aumento della popolazione carceraria. Niente di strano o di esclusivo per la Louisiana, già in altri stati sono stati rivelati vere e proprie redi e organizzazioni di cointeressati dedite ad aumentare il numero d’imprigionati. Un fenomeno che non ha risparmiato neppure i giovani, con gli scandali che hanno visto giudici pagati dalle aziende che gestiscono le strutture per minori, al fine di procurare il maggior numero di prigionieri, di fatto condannando centinaia di minori innocenti abusando di pretesti. Incidentalmente gli Stati Uniti detengono saldamente anche il primato dei minori imprigionati.

    IL DOPPIO - In Louisiana un adulto su 86 è in carcere, il doppio della media nazionale, più del 50% dei detenuti dello stato sono in prigioni locali, il doppio della media nazionale, che è del 5%. Segue la Louisiana il Kentucky, distante con il 33%. Lo stato ha il maggior numero di condannati all’ergastolo senza possibilità di uscire un giorno sulla parola. L’attuale governatore ha rallentato al massimo la concessione di grazie e perdoni. Circa i due terzi dei detenuti sono stati incriminati per crimini senza violenza, la percentuale nazionale è di meno della metà. La Louisiana spende meno di tutti gli altri stati per ogni detenuto.

    SISTEMA SOVIETICO – Una serie di risultati eccezionali che segnala una peculiarità non statisticamente rappresentativa degli Stati Uniti, ma per niente aliena all’ideologica di un sistema che, anche depurato del peso dello stato dei pessimi record, rimane sovrapponibile a quello sovietico per durezza e riduzione della libertà di un numero enorme di cittadini. La Land of Free, la terra dei liberi sembra oggi la terra dei galeotti, un paese nel quale puoi essere arrestato per aver messo un piede giù dal marciapiede durante una manifestazione o addirittura “preventivamente”. Un paese nel quale nonostante i tassi di criminalità siano regrediti ai livelli degli anni ’60, dai picchi della fine degli anni ’80, il numero di persone in carcere è esploso insieme agli utili di pochi e selezionati soggetti, senza alcun benficio per la società.

    GLI SVANTAGGI - Al risparmio nominale e spesso neppure palpabile sul costo pro-capite, gli stati devono contrapporre tassi di recidiva nettamente più alti che in altri paesi, una maggiore incidenza delle malattie sulla popolazione carceraria e il costo sociale di privare un numero enorme di famiglie dei maschi (oltre il 90% dei detenuti americani) mediamente giovani e abili al lavoro. Per dirla con le parole della testata di New Orleans: ” Un sistema carcerario che affitta i suoi condannati come lavoratori nelle piantagioni del 1800 ha chiuso il cerchio ed è tornato ad essere una rete di convenienze”. Un sistema che guadagna dall’aumento delle persone in carcere e che finanzia politici che fanno leggi per mandare più gente in prigione, cavalcando e promuovendo gli istinti peggiori e le culture più retrive tra l’elettorato.

    LA TERRA DEI LIBERI - Se il tasso di carcerazione della Louisiana è più del doppio di quello americano, quasi tre volte quello russo, cinque volte quello iraniano, e dodici volte quello cinese, quello statunitense è comunque il più alto al mondo, e le differenze con gli altri paesi si dimezzano appena, ma restano in tutta la loro evidenza. Solo la Georgia l’El Salvador e la Russia di Putin superano, tra tutti i paesi del mondo, la metà della percentuale dei carcerati americani, non male per la “terra dei liberi”. Non potrebbe essere diversamente ad osservare l’intreccio d’interessi tra politica e business e la copertura ideologica offerta dallo zoccolo duro dell’America profonda, quella convinta che i rei siano da punire e non da accompagnare al reinserimento in società, quella che ai detenuti rilasciati consegna 10 dollari, un biglietto dell’autobus e la certezza per la metà di loro di un rientro in carcere entro tre anni, senza trovarci niente di strano. Come non trova niente di strano che giudici, sceriffi e aziende che investono nelle prigioni, lavorino per incarcerare innocenti, sulla pelle dei quali fanno legittimi e rispettabili profitti.

    Prigioni private

  2. #2
    Agente Z
    Data Registrazione
    12 Jan 2011
    Messaggi
    56,170
     Likes dati
    55,154
     Like avuti
    32,297
    Mentioned
    444 Post(s)
    Tagged
    13 Thread(s)

    Predefinito Re: In Louisiana un adulto su 86 è in carcere (USA=URSS)

    sistema inumano del capitalismo più sfrenato

    leggevo che un giudice sotto mazzette incarcerava minori per una prigione privata anche per una mela rubata al mercato o musica troppo alta.
    E per cattiva condotta il privato se li teneva a spese dello stato per guadagnare di più

    bestiale

  3. #3
    email non funzionante
    Data Registrazione
    30 Nov 2009
    Località
    new york
    Messaggi
    126,527
     Likes dati
    17
     Like avuti
    10,974
    Mentioned
    1270 Post(s)
    Tagged
    9 Thread(s)

    Predefinito Re: In Louisiana un adulto su 86 è in carcere (USA=URSS)

    Prima di scrivere le solite CAGATE sarebbe il caso di INFORMARSI E STUDIARE.

    In primo luogo solo il 9% dei detenuti negli USA si trova in prigioni 'private'. Si tratta spesso di carceri o istituti dove finiscono persone che hanno commesso reati di poco conto.

    La stragrande maggioranza dei delinquenti e' 'ospite' di prigioni statali e federali.

    In secondo luogo un 'giudice corrotto' che si mette d'accordo con la 'prigione privata' per mandare i carcerati e' una cosa abbastanza improbabile, visto che la condanna viene decisa dalle giurie popolari.

    In terzo luogo, gli stati in cui si registrano alti livelli di imprigionamento guarda caso (sara' una 'coincidenza') sono quelle in cui piu alta e' la percentuale di negri e ispanici !

    Se prendiamo gli stati o le contee con una maggioranza di bianchi tali livelli sono praticamente uguali a quelli europei.

  4. #4
    SuperMod
    Data Registrazione
    14 Aug 2009
    Messaggi
    69,641
     Likes dati
    28,180
     Like avuti
    24,748
    Mentioned
    643 Post(s)
    Tagged
    4 Thread(s)

    Predefinito Re: In Louisiana un adulto su 86 è in carcere (USA=URSS)

    Citazione Originariamente Scritto da paulhowe Visualizza Messaggio
    Prima di scrivere le solite CAGATE sarebbe il caso di INFORMARSI E STUDIARE.

    In primo luogo solo il 9% dei detenuti negli USA si trova in prigioni 'private'. Si tratta spesso di carceri o istituti dove finiscono persone che hanno commesso reati di poco conto.

    La stragrande maggioranza dei delinquenti e' 'ospite' di prigioni statali e federali.

    In secondo luogo un 'giudice corrotto' che si mette d'accordo con la 'prigione privata' per mandare i carcerati e' una cosa abbastanza improbabile, visto che la condanna viene decisa dalle giurie popolari.

    In terzo luogo, gli stati in cui si registrano alti livelli di imprigionamento guarda caso (sara' una 'coincidenza') sono quelle in cui piu alta e' la percentuale di negri e ispanici !

    Se prendiamo gli stati o le contee con una maggioranza di bianchi tali livelli sono praticamente uguali a quelli europei.
    perchè negri ed ispanici non sono americani???
    clash bankrobber

  5. #5
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    08 Apr 2009
    Località
    Ελευσίνα
    Messaggi
    17,701
     Likes dati
    3,634
     Like avuti
    6,648
    Mentioned
    32 Post(s)
    Tagged
    5 Thread(s)

    Predefinito Re: In Louisiana un adulto su 86 è in carcere (USA=URSS)

    Citazione Originariamente Scritto da blobb Visualizza Messaggio
    perchè negri ed ispanici non sono americani???
    no

  6. #6
    email non funzionante
    Data Registrazione
    30 Nov 2009
    Località
    new york
    Messaggi
    126,527
     Likes dati
    17
     Like avuti
    10,974
    Mentioned
    1270 Post(s)
    Tagged
    9 Thread(s)

    Predefinito Re: In Louisiana un adulto su 86 è in carcere (USA=URSS)

    Citazione Originariamente Scritto da blobb Visualizza Messaggio
    perchè negri ed ispanici non sono americani???
    Aldila del fatto che moltissimi detenuti NON SONO cittadini americani (vedi latinos immigrati), va rilevato come circa il 60% di loro siano neri e latinos che costituiscono circa il 30% dei cittadini.

    I neri e i latinos sono quelli che commettono piu reati violenti.

  7. #7
    email non funzionante
    Data Registrazione
    30 Nov 2009
    Località
    new york
    Messaggi
    126,527
     Likes dati
    17
     Like avuti
    10,974
    Mentioned
    1270 Post(s)
    Tagged
    9 Thread(s)

    Predefinito Re: In Louisiana un adulto su 86 è in carcere (USA=URSS)

    I negri e gli ispanici sono cittadini americani, almeno quelli che sono nati qui o naturalizzati.

    La questione sta nel loro modo di vivere di molti di loro, che vengono ARRESTATI NON PERCHE C'E UN COMPLOTTO O PERCHE BISOGNA RIEMPIRE LE PRIGIONI PRIVATI, ma perche BECCATI A COMMETTERE REATI!!!

  8. #8
    Super Troll
    Data Registrazione
    02 Mar 2004
    Messaggi
    81,042
     Likes dati
    8,333
     Like avuti
    15,180
    Mentioned
    1125 Post(s)
    Tagged
    60 Thread(s)

    Predefinito Re: In Louisiana un adulto su 86 è in carcere (USA=URSS)

    Citazione Originariamente Scritto da paulhowe Visualizza Messaggio
    Prima di scrivere le solite CAGATE sarebbe il caso di INFORMARSI E STUDIARE.

    In primo luogo solo il 9% dei detenuti negli USA si trova in prigioni 'private'. Si tratta spesso di carceri o istituti dove finiscono persone che hanno commesso reati di poco conto.

    La stragrande maggioranza dei delinquenti e' 'ospite' di prigioni statali e federali.

    In secondo luogo un 'giudice corrotto' che si mette d'accordo con la 'prigione privata' per mandare i carcerati e' una cosa abbastanza improbabile, visto che la condanna viene decisa dalle giurie popolari.

    In terzo luogo, gli stati in cui si registrano alti livelli di imprigionamento guarda caso (sara' una 'coincidenza') sono quelle in cui piu alta e' la percentuale di negri e ispanici !

    Se prendiamo gli stati o le contee con una maggioranza di bianchi tali livelli sono praticamente uguali a quelli europei.
    DIGITA MARK CIAVARELLA (o kids for cash) su google. poi ci dici
    Ultima modifica di -----; 29-05-12 alle 17:55

  9. #9
    Il fustigatore.
    Data Registrazione
    08 Apr 2009
    Località
    dal Manzanarre al Reno, dall'Alpi alle Piramidi!!
    Messaggi
    7,840
     Likes dati
    1,191
     Like avuti
    1,146
    Mentioned
    10 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: In Louisiana un adulto su 86 è in carcere (USA=URSS)

    Beh non vorrei esser frainteso ed attirarmi la solita valanga di improperi!Ma proprio non posso esimermi dal segnalare che in Louisiana vi è una maggioranza nera,almeno credo!E qui mi fermo.
    Ahi serva Italia di dolore ostello,
    nave sanza nocchiero in gran tempesta
    non donna di provincia ma bordello!
    Dante Alighieri Divina Commedia Purgatorio canto VI° anno 1304!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  10. #10
    Il fustigatore.
    Data Registrazione
    08 Apr 2009
    Località
    dal Manzanarre al Reno, dall'Alpi alle Piramidi!!
    Messaggi
    7,840
     Likes dati
    1,191
     Like avuti
    1,146
    Mentioned
    10 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: In Louisiana un adulto su 86 è in carcere (USA=URSS)

    Citazione Originariamente Scritto da paulhowe Visualizza Messaggio
    I negri e gli ispanici sono cittadini americani, almeno quelli che sono nati qui o naturalizzati.

    La questione sta nel loro modo di vivere di molti di loro, che vengono ARRESTATI NON PERCHE C'E UN COMPLOTTO O PERCHE BISOGNA RIEMPIRE LE PRIGIONI PRIVATI, ma perche BECCATI A COMMETTERE REATI!!!
    Una delle rarissime voolte che concordo in tutto con te!Ora devo incorniciare il post visto la rarità dell'evento!
    Ahi serva Italia di dolore ostello,
    nave sanza nocchiero in gran tempesta
    non donna di provincia ma bordello!
    Dante Alighieri Divina Commedia Purgatorio canto VI° anno 1304!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

 
Pagina 1 di 2 12 UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Louisiana, deraglia treno con sostanze tossiche
    Di von Dekken nel forum Cronaca
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 05-08-13, 11:38
  2. I Cajun dovrebbero rivendicare l'indipendenza della Louisiana?
    Di dedelind nel forum Il Termometro Politico
    Risposte: 7
    Ultimo Messaggio: 30-08-12, 14:09
  3. Louisiana: «Per fermare il petrolio serve l'atomica»
    Di Ronnie nel forum Politica Estera
    Risposte: 16
    Ultimo Messaggio: 19-05-10, 11:43
  4. La Louisiana caccia Erode
    Di vandeano2005 nel forum Cattolici
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 04-05-06, 03:21
  5. Il Cattolico Adulto
    Di Maelstrom nel forum Cattolici
    Risposte: 38
    Ultimo Messaggio: 26-03-05, 19:10

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito