La prova che Monti mente arriva dalla Bocconi

C'è un po' di confusione sull'Economia, su che cos'è e a che cosa serve. E' comprensibile, visto l'uso scriteriato e folle che ne ha fatto Monti, assieme a molti altri. Quello che forse non si è ancora capito bene, però, è che coloro che si definiscono "economisti", ossia scienziati che studiano l'economia, hanno decretato la "morte dell'economia di mercato" da almeno quarant'anni.
Gli studi di Stiglitz, Fitoussi, Kenneth Arrow e Brian Arthur, solo per citarne alcuni, indicano chiaramente che la festa è finita.

Per capire perché la festa è finita, bisogna capire che il mercato non può gestire beni a prezzo infinito, come la salute o l'acqua nel deserto.
Né può gestire beni pubblici come la sicurezza e le infrastrutture. E neanche beni ad informazione asimmetrica, come le assicurazioni o i titoli finanziari derivati. Scientificamente, si dimostra che il mercato fallisce nel gestire questi problemi.
Significa che non si trova un prezzo di equilibrio, o il prezzo è assurdo, o in costante ed erratica variazione.

Ma il colpo di grazia lo danno le economie di scala crescenti.
Ossia, quei prodotti nuovi nella storia dell'umanità che possono essere prodotti all'infinito con un costo per copia via via decrescente.
In tutte le teorie economiche, neoclassiche, austriache, keinesiane, marxiste, monetariste ecc. vige l'assunto che se produco un certo numero di pezzi di un prodotto, ogni copia in più mi farà guadagnare un po' di meno della copia precedente.

Scorte, invenduti, problemi di gestione, materie prime che mano a mano che le uso costano di più, maggiore disponibilità di beni sul mercato ecc. sono tutti fattori che riducono il prezzo ed aumentano il costo di produzione. Ad un certo punto produrre l'ennesimo pezzo mi frutterà zero: andare oltre diventerebbe un costo.


CONTINUA.............


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