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  1. #11
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    Predefinito Re: Sull'assassinio di Pinelli. Pasquale Valitutti: Luigi Calabresi era lì !!!!!!

    Citazione Originariamente Scritto da Raymond la Science Visualizza Messaggio
    Te lo devo ripetere cosa non conosci?

    Tu hai scritto:

    Ti rispondo:

    Valitutti non se ne ri-uscito adesso con queste affermazioni. Le ha sempre dette e ridette. Quindi questo non sai: VALITUTTI le ha sempre dette questa cose!
    Hai capito adesso? Se non hai capito leggi questo:
    Circolo Anarchico Ponte Della Ghisolfa

    Se non ti basta leggi quest'altra riga:
    L'unico testimone, Pasquale Valitutti, anch'egli presente in Questura e trattenuto in una stanza vicina dichiarò sotto giuramento che al contrario il commissario era presente nella stanza da dove cadde Pinelli

    Quindi, ti ripeto ancora, dire che Valitutti se ne uscito adesso con certe dichiarazioni è una menzogna. O meglio, è la conferma che non sai di cosa parli.

    Per quanto riguarda la storia dei comunisti, la storia è talmente ridicola e senza senso che nemmeno tu sai di cosa stai parlando. Fatti un giro e vai a scassare altrove...
    Non mi faccio nessun giro e non vado altrove. Vacci tu insieme A Sofri Bompressi e Pietrostefani condannati dalla Magistratura Italiana in 3 gradi di giudizio per aver ammazzato una persona inerme, alle spalle, come un cane. Tanto uno si è coraggiosamente dato alla macchia, gli altri stanno a spasso.
    Anche xchè x te e quelli come te, il fatto (mai provato) che Calabresi fosse presente in quella stanza è dimostrazione di essere l'assassino di Pinelli.

  2. #12
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    Predefinito Re: Sull'assassinio di Pinelli. Pasquale Valitutti: Luigi Calabresi era lì !!!!!!

    Ricordare l'assassinio Calabresi non è un metodo giusto per rispondere ad argomentazioni piuttosto fondate che portano a dubitare della sentenza D'Ambrosio...
    Perché l'unico tipo di rapporto che riusciva a concepire era di tipo feudale. Non aveva la minima idea di cosa fosse il cameratismo al quale anelava l'anima. (E. M. Forster)



  3. #13
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    Predefinito Re: Sull'assassinio di Pinelli. Pasquale Valitutti: Luigi Calabresi era lì !!!!!!

    Citazione Originariamente Scritto da Monsieur Visualizza Messaggio
    Ricordare l'assassinio Calabresi non è un metodo giusto per rispondere ad argomentazioni piuttosto fondate che portano a dubitare della sentenza D'Ambrosio...
    Secondo te.
    In realtà è successo poco dopo.
    Se, secondo te, la sentenza d'Ambrosio è dubbia, lo è altrettanto quella emessa e posta in atto dai vertici di Lotta Continua dopo una campagna di stampa forsennata e una raccolta di firme del gotha della sinistra contro Calabresi ? Il tutto per le rivelazioni di un testimone ritenuto inattendibile.
    Altro che squadrismo....

  4. #14
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    Predefinito Re: Sull'assassinio di Pinelli. Pasquale Valitutti: Luigi Calabresi era lì !!!!!!

    Citazione Originariamente Scritto da Rollingstones Visualizza Messaggio
    Secondo te.
    In realtà è successo poco dopo.
    Se, secondo te, la sentenza d'Ambrosio è dubbia, lo è altrettanto quella emessa e posta in atto dai vertici di Lotta Continua dopo una campagna di stampa forsennata e una raccolta di firme del gotha della sinistra contro Calabresi ? Il tutto per le rivelazioni di un testimone ritenuto inattendibile.
    Altro che squadrismo....
    La decisione dell'assassinio di Calabresi più che dubbia è criminale, ma non capisco di quale sentenza tu stia parlando.
    Perché l'unico tipo di rapporto che riusciva a concepire era di tipo feudale. Non aveva la minima idea di cosa fosse il cameratismo al quale anelava l'anima. (E. M. Forster)



  5. #15
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    Predefinito Re: Sull'assassinio di Pinelli. Pasquale Valitutti: Luigi Calabresi era lì !!!!!!

    Citazione Originariamente Scritto da Rollingstones Visualizza Messaggio
    Non mi faccio nessun giro e non vado altrove. Vacci tu insieme A Sofri Bompressi e Pietrostefani condannati dalla Magistratura Italiana in 3 gradi di giudizio per aver ammazzato una persona inerme, alle spalle, come un cane. Tanto uno si è coraggiosamente dato alla macchia, gli altri stanno a spasso.
    Anche xchè x te e quelli come te, il fatto (mai provato) che Calabresi fosse presente in quella stanza è dimostrazione di essere l'assassino di Pinelli.
    Io parlo di Pinelli e tu mi parli di Calabresi? Sembrava che volessi dire che Pinelli è stato ucciso dai comunisti, ecco perchè la ritenevo senza senso...dovresti imparare ad esser chiaro.

    A me non interessa sapere chi ha ucciso Calabresi, a me interessa che Pinelli è stato ucciso in questura e che è stato ucciso da innocente. Che poi la magistratura abbia non considerato valida la testimonianza di uno che era lì in questura non significa niente. Stiamo parlando di una magistratura che è parte integrante dello stato, quello che stato che nel '69 mise in atto la strage di piazza fontana e che poi ha affossato la scoperta dell verità. O meglio, la verità storica la conosciamo. Non conosciamo la verità giudiziaria.

    Che cosa ci si aspetta? Che la magistratura accusi un fedele servitore dello Stato come Calabresi? Che si evidenzi che Pinelli si trovava illegalmente in stato d'arresto (erano scaduti i termini di arresto..)? Non siamo mica nel mondo dei sogni...
    Ultima modifica di Josef Scveik; 03-06-12 alle 10:32

  6. #16
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    Predefinito Re: Sull'assassinio di Pinelli. Pasquale Valitutti: Luigi Calabresi era lì !!!!!!

    Citazione Originariamente Scritto da Raymond la Science Visualizza Messaggio
    Io parlo di Pinelli e tu mi parli di Calabresi? Sembrava che volessi dire che Pinelli è stato ucciso dai comunisti, ecco perchè la ritenevo senza senso...dovresti imparare ad esser chiaro.

    A me non interessa sapere chi ha ucciso Calabresi, a me interessa che Pinelli è stato ucciso in questura e che è stato ucciso da innocente. Che poi la magistratura abbia non considerato valida la testimonianza di uno che era lì in questura non significa niente. Stiamo parlando di una magistratura che è parte integrante dello stato, quello che stato che nel '69 mise in atto la strage di piazza fontana e che poi ha affossato la scoperta dell verità. O meglio, la verità storica la conosciamo. Non conosciamo la verità giudiziaria.

    Che cosa ci si aspetta? Che la magistratura accusi un fedele servitore dello Stato come Calabresi? Che si evidenzi che Pinelli si trovava illegalmente in stato d'arresto (erano scaduti i termini di arresto..)? Non siamo mica nel mondo dei sogni...

    Invece Calabresi è stato ucciso da colpevole ?
    Colpevole di cosa ?
    Di quanto le liste rosse elaborate da tutta la sinistra confermavano senza prove nè verità ma solo da un fanatismo senza limiti ?
    Per cui "o con noi o contro di noi ?"
    O con noi o fascista e di stato ?
    E tu in che stato vivi ?
    L'ho capito che a te non interessa sapere chi ha ucciso Calabresi. Non c'era bisogno che lo ribadissi. Che te ne frega a te di un innocente ammazzato come un cane, di una vedova e di un figlio cresciuto senza padre in seguito ad una sentenza emessa dai vertici di Lotta Continua ed eseguita dai militanti di LC condannati dalla Magistratura.
    Ovviamente Magistratura fascista e di stato.
    A te interessa un solo innocente. Pinelli. Gli altri sono solo comparse.

    L’appello contro il commissario Calabresi? lo firmarono Mieli Scalfari Colombo Bobbio Eco Bocca etc


    ÈLa lettera sottoscritta contro il commissario Luigi Calabresi uscì il 13 giugno 1971 sull’Espresso, poi ancora il 20 e il 27 giugno. Ogni volta con firme importanti ma anche di gente che sperava di cavalcare l’onda giusta. Aveva ragione. Era l’onda scendente. La storia l’ha dimostrato. Raccolse circa 800 firme. Ho fatto parecchie scoperte interessanti. Provo a elencarle.

    1) Il primo firmatario è Marino Berengo. Qualcuno lo ricorda? Molti dell’ambiente accademico sì. Era il professore dell’Università Statale di Milano che più sostenne il Movimento Studentesco. Uno storico scrupoloso. È scomparso nel 2000. In nessuna biografia encomiastica a lui dedicata si ricorda questo particolare: è li nome numero 1 di un mandato di omicidio. Interessante notare che nel 1974, due anni dopo l’assassinio, è stato promosso professore ordinario a Ca’ Foscari, il glorioso ateneo di Venezia.

    2) Berengo ha fatto carriera insomma. Nessuno dei firmatari ha pagato con un minimo rallentamento della sua corsa questa infamia di uccidere con le parole un uomo il cui destino ne risultò segnato. Ricordiamo che tra essi alcuni hanno chiesto scusa. Ci sono Paolo Mieli, Lucio Colletti, Furio Colombo. Bisogna sapere che su internet c’è un’enciclopedia che è la più consultata del mondo, si chiama Wikipedia. Ho controllato: nessuno tra questi tre è ricordato per queste scuse, come manco uno tra gli 800 per la schifosa firma. Perché tutto questo è ritenuto così poco importante? Si può dichiarare una guerra preventiva a un uomo definito senza prove "commissario torturatore", sotto il titolo "Colpi di karatè" e ritenere l’episodio di nessun rilievo? Oltretutto è stato importantissimo nella storia d’Italia. O sbaglio?

    3) In quella lettera si attaccano anche i , colpevoli di tardare nel sancire il sicuro assassino Calabresi . Qualcuno è stato condannato dal Csm per questo? No. Anzi, sull’Espresso compare una lettera spaventosa a corredo e rinforzo di questo appello: è firmata da un padre della patria, Ferruccio Parri. Egli chiede . Contro Calabresi e i magistrati che – secondo questa crème italiana – gli tengono bordone. Com’è stata possibile questa deriva? O è connaturale a una certa cultura comunista e giustizialista? E soprattutto come mai nessuno, salvo scuse private o tenui di quei quattro gatti, ha pagato o almeno rende conto di questo scivolamento paraterroristico? C’erano politici onorati e morti, come Terracini, Pajetta, Amendola per nominare solo i famosi. Sono stati in carcere sotto il fascismo. Non è un buon motivo per spedire sotto terra un innocente.

    4) Ci sono molti filosofi nella lettera. Norberto Bobbio, individuato universalmente come un grande pacifista, ma anche Enzo Paci, Umberto Eco e il citato e pentito Lucio Colletti. Citiamo solo i grandi. Ma pullulano gli storici. Si va da Paolo Spriano, a Guido Quazza (i suoi libri erano i più diffusi nei licei), Argan, ma anche Lucio Villari. È bellissimo leggere le critiche di costoro alle avventatezze storiche del prossimo, quando hanno questo macigno sulla loro probità di ricercatori a pro di altrui omicidio. C’era un bell’articolo di Villari su Repubblica di domenica scorsa: se la prendeva con la prosa di Mussolini il quale non avverte nessuna colpa. Complimenti.

    5) Il capitolo giornalisti è molto interessante. Ci sono – tranne Enzo Biagi e Indro Montanelli – tutti i mostri sacri. Giorgio Bocca ed Eugenio Scalfari, ma si sapeva. Tra i nomi sinora tenuti in ombra ci tocca segnalare i due dioscuri di Repubblica ovunque segnalati per la loro eleganza, equilibrio e statura morale. Parlo di Sandro Viola e Bernardo Valli. Come mai stavano nel gruppo di scribi e farisei che hanno urlato il crucifige? Tra essi c’era anche Gianni Corbi, futuro garante dei lettori di Repubblica. Ha garantito meno Calabresi, ma che sarà mai. Sono passati molti anni? Dario Fo ci ha messo quarant’anni ad ammettere, dopo essere stato scoperto, di aver militato in camicia nera nella Repubblica di Salò. Heinrich Boll ne ha impiegati 61 per riconoscere di essere stato nelle SS. Non è mai troppo tardi.

    6) Sorpresina: c’è Folco Quilici, documentarista attentissimo a che non scompaiano i pescecani e ai pinguini, ma sui commissari torturatori si può chiudere un occhio.

    7) Sorpresa già annunciata. Tra i firmatari c’è Letizia Gonzales, in un crocchio di giornaliste specialiste di moda, tra cui Adriana Mulassano e Giovanna Mazzetti. Conta parecchio anche se il nome dice poco ai lettori: la signora Gonzales è diventata presidente dei giornalisti della Lombardia. Essa è specialista di deontologia, come molte professioniste del suo settore. La sua elezione è nata dalla contrapposizione con Franco Abruzzo. Il quale era stato accusato di essere stato troppo dolce poiché aveva proposto per me un anno di sospensione invece della radiazione. La Gonzales non ci sta. Scandalo, vergogna, indegnità, radiazione perenne: Farina ha aiutato il Sismi! Quando questa spietata fustigatrice firma la condanna a morte di Calabresi aveva la stessa età del Commissario, 34 anni. Mi chiedo: perché non sente il bisogno di far conoscere l’episodio, non dico di autoradiarsi, figuriamoci, ma almeno di levarsi la sua piccola trave. Ah già, c’è la prescrizione. La coscienza va in prescrizione?

    Il manifesto assassino fu sottoscritto collettivamente anche dal "Movimento nazionale dei giornalisti democratici" da cui è uscita la corrente "Rinnovamento" che governa attualmente il sindacato. Non si ritrova traccia di scuse da nessuna parte, quando si rifà la storia dei giornalisti. Paolo Murialdi, gigante scomparso delle scuole di giornalismo, non cita questo episodio. Il leader cattolico Sergio Borsi, segretario del sindacato, poi di recente direttore dell’Eco di Bergamo, e ancora oggi tra i capi dei giornalisti, ha rivendicato la bontà di quel movimento democratico, sostenendo che il suo nerbo stava in Lombardia. Che bello. Ad esso si contrappose Walter Tobagi. Interessante. Chiedere il parere ai due (assassinati).

    9) La morale è forse questa: c’è chi vede la pagliuzza degli altri, ma non il suo tronco, che non sempre è di Betulla."

    Ultima modifica di Rollingstones; 03-06-12 alle 21:56

  7. #17
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    Predefinito Re: Sull'assassinio di Pinelli. Pasquale Valitutti: Luigi Calabresi era lì !!!!!!

    Citazione Originariamente Scritto da Monsieur Visualizza Messaggio
    La decisione dell'assassinio di Calabresi più che dubbia è criminale, ma non capisco di quale sentenza tu stia parlando.
    Se la lingua italiana non è un'opinione : della sentenza di chi l'ha ammazzato. Ossia, come ha ribadito in 3° grado la mgistratura, dei vertici di lotta continua.
    Sofri, Pietrostefani Bompressi.

    Disegnino ?
    Ultima modifica di Rollingstones; 03-06-12 alle 22:17

  8. #18
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    Predefinito Re: Sull'assassinio di Pinelli. Pasquale Valitutti: Luigi Calabresi era lì !!!!!!

    Citazione Originariamente Scritto da Rollingstones Visualizza Messaggio
    Se la lingua italiana non è un'opinione : della sentenza di chi l'ha ammazzato. Ossia, come ha ribadito in 3° grado la mgistratura
    quella che dopo 40 anni non ha condannato nessuno per piazza Fontana, e ha pure condannato i parenti dei morti a pagare le spese? Tientela, quella magistratura.

  9. #19
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    Predefinito Re: Sull'assassinio di Pinelli. Pasquale Valitutti: Luigi Calabresi era lì !!!!!!

    Citazione Originariamente Scritto da Rollingstones Visualizza Messaggio
    Invece Calabresi è stato ucciso da colpevole ?
    Mi pare che di Calabresi padre e figlio ci si occupino più o meno tutti. Mi pare che invece del dolore di Lica Pinelli e figli non se ne sia mai occupato nessuno. Mi pare anche che mentre molta gente conosce Calabresi, in pochissimi conoscono la storia di Pinelli.

    Calabresi era comunque lì, non dico che l'abbia gettato lui dalla finestra, però era sicuramente lì. Inoltre tratteneva Pinelli al di là dei termini legali, senza contare che hanno lungamente mentito sostenendo prima che si fosse suicidato e poi che fosse caduto a causa del "malore attivo".

  10. #20
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    Predefinito Re: Sull'assassinio di Pinelli. Pasquale Valitutti: Luigi Calabresi era lì !!!!!!

    Citazione Originariamente Scritto da Rollingstones Visualizza Messaggio
    Invece Calabresi è stato ucciso da colpevole ?
    Colpevole di cosa ?
    Di quanto le liste rosse elaborate da tutta la sinistra confermavano senza prove nè verità ma solo da un fanatismo senza limiti ?
    Per cui "o con noi o contro di noi ?"
    O con noi o fascista e di stato ?
    E tu in che stato vivi ?
    L'ho capito che a te non interessa sapere chi ha ucciso Calabresi. Non c'era bisogno che lo ribadissi. Che te ne frega a te di un innocente ammazzato come un cane, di una vedova e di un figlio cresciuto senza padre in seguito ad una sentenza emessa dai vertici di Lotta Continua ed eseguita dai militanti di LC condannati dalla Magistratura.
    Ovviamente Magistratura fascista e di stato.
    A te interessa un solo innocente. Pinelli. Gli altri sono solo comparse.

    L’appello contro il commissario Calabresi? lo firmarono Mieli Scalfari Colombo Bobbio Eco Bocca etc


    ÈLa lettera sottoscritta contro il commissario Luigi Calabresi uscì il 13 giugno 1971 sull’Espresso, poi ancora il 20 e il 27 giugno. Ogni volta con firme importanti ma anche di gente che sperava di cavalcare l’onda giusta. Aveva ragione. Era l’onda scendente. La storia l’ha dimostrato. Raccolse circa 800 firme. Ho fatto parecchie scoperte interessanti. Provo a elencarle.

    1) Il primo firmatario è Marino Berengo. Qualcuno lo ricorda? Molti dell’ambiente accademico sì. Era il professore dell’Università Statale di Milano che più sostenne il Movimento Studentesco. Uno storico scrupoloso. È scomparso nel 2000. In nessuna biografia encomiastica a lui dedicata si ricorda questo particolare: è li nome numero 1 di un mandato di omicidio. Interessante notare che nel 1974, due anni dopo l’assassinio, è stato promosso professore ordinario a Ca’ Foscari, il glorioso ateneo di Venezia.

    2) Berengo ha fatto carriera insomma. Nessuno dei firmatari ha pagato con un minimo rallentamento della sua corsa questa infamia di uccidere con le parole un uomo il cui destino ne risultò segnato. Ricordiamo che tra essi alcuni hanno chiesto scusa. Ci sono Paolo Mieli, Lucio Colletti, Furio Colombo. Bisogna sapere che su internet c’è un’enciclopedia che è la più consultata del mondo, si chiama Wikipedia. Ho controllato: nessuno tra questi tre è ricordato per queste scuse, come manco uno tra gli 800 per la schifosa firma. Perché tutto questo è ritenuto così poco importante? Si può dichiarare una guerra preventiva a un uomo definito senza prove "commissario torturatore", sotto il titolo "Colpi di karatè" e ritenere l’episodio di nessun rilievo? Oltretutto è stato importantissimo nella storia d’Italia. O sbaglio?

    3) In quella lettera si attaccano anche i , colpevoli di tardare nel sancire il sicuro assassino Calabresi . Qualcuno è stato condannato dal Csm per questo? No. Anzi, sull’Espresso compare una lettera spaventosa a corredo e rinforzo di questo appello: è firmata da un padre della patria, Ferruccio Parri. Egli chiede . Contro Calabresi e i magistrati che – secondo questa crème italiana – gli tengono bordone. Com’è stata possibile questa deriva? O è connaturale a una certa cultura comunista e giustizialista? E soprattutto come mai nessuno, salvo scuse private o tenui di quei quattro gatti, ha pagato o almeno rende conto di questo scivolamento paraterroristico? C’erano politici onorati e morti, come Terracini, Pajetta, Amendola per nominare solo i famosi. Sono stati in carcere sotto il fascismo. Non è un buon motivo per spedire sotto terra un innocente.

    4) Ci sono molti filosofi nella lettera. Norberto Bobbio, individuato universalmente come un grande pacifista, ma anche Enzo Paci, Umberto Eco e il citato e pentito Lucio Colletti. Citiamo solo i grandi. Ma pullulano gli storici. Si va da Paolo Spriano, a Guido Quazza (i suoi libri erano i più diffusi nei licei), Argan, ma anche Lucio Villari. È bellissimo leggere le critiche di costoro alle avventatezze storiche del prossimo, quando hanno questo macigno sulla loro probità di ricercatori a pro di altrui omicidio. C’era un bell’articolo di Villari su Repubblica di domenica scorsa: se la prendeva con la prosa di Mussolini il quale non avverte nessuna colpa. Complimenti.

    5) Il capitolo giornalisti è molto interessante. Ci sono – tranne Enzo Biagi e Indro Montanelli – tutti i mostri sacri. Giorgio Bocca ed Eugenio Scalfari, ma si sapeva. Tra i nomi sinora tenuti in ombra ci tocca segnalare i due dioscuri di Repubblica ovunque segnalati per la loro eleganza, equilibrio e statura morale. Parlo di Sandro Viola e Bernardo Valli. Come mai stavano nel gruppo di scribi e farisei che hanno urlato il crucifige? Tra essi c’era anche Gianni Corbi, futuro garante dei lettori di Repubblica. Ha garantito meno Calabresi, ma che sarà mai. Sono passati molti anni? Dario Fo ci ha messo quarant’anni ad ammettere, dopo essere stato scoperto, di aver militato in camicia nera nella Repubblica di Salò. Heinrich Boll ne ha impiegati 61 per riconoscere di essere stato nelle SS. Non è mai troppo tardi.

    6) Sorpresina: c’è Folco Quilici, documentarista attentissimo a che non scompaiano i pescecani e ai pinguini, ma sui commissari torturatori si può chiudere un occhio.

    7) Sorpresa già annunciata. Tra i firmatari c’è Letizia Gonzales, in un crocchio di giornaliste specialiste di moda, tra cui Adriana Mulassano e Giovanna Mazzetti. Conta parecchio anche se il nome dice poco ai lettori: la signora Gonzales è diventata presidente dei giornalisti della Lombardia. Essa è specialista di deontologia, come molte professioniste del suo settore. La sua elezione è nata dalla contrapposizione con Franco Abruzzo. Il quale era stato accusato di essere stato troppo dolce poiché aveva proposto per me un anno di sospensione invece della radiazione. La Gonzales non ci sta. Scandalo, vergogna, indegnità, radiazione perenne: Farina ha aiutato il Sismi! Quando questa spietata fustigatrice firma la condanna a morte di Calabresi aveva la stessa età del Commissario, 34 anni. Mi chiedo: perché non sente il bisogno di far conoscere l’episodio, non dico di autoradiarsi, figuriamoci, ma almeno di levarsi la sua piccola trave. Ah già, c’è la prescrizione. La coscienza va in prescrizione?

    Il manifesto assassino fu sottoscritto collettivamente anche dal "Movimento nazionale dei giornalisti democratici" da cui è uscita la corrente "Rinnovamento" che governa attualmente il sindacato. Non si ritrova traccia di scuse da nessuna parte, quando si rifà la storia dei giornalisti. Paolo Murialdi, gigante scomparso delle scuole di giornalismo, non cita questo episodio. Il leader cattolico Sergio Borsi, segretario del sindacato, poi di recente direttore dell’Eco di Bergamo, e ancora oggi tra i capi dei giornalisti, ha rivendicato la bontà di quel movimento democratico, sostenendo che il suo nerbo stava in Lombardia. Che bello. Ad esso si contrappose Walter Tobagi. Interessante. Chiedere il parere ai due (assassinati).

    9) La morale è forse questa: c’è chi vede la pagliuzza degli altri, ma non il suo tronco, che non sempre è di Betulla."

    Solo per, al di là della tua retorica, fare alcune precisazioni. Il collegamento, che certo oggi è molto facile e comodissimo per ricamarci su, tra la lettera e il delitto è del tutto opinabile. Quantomeno, andrebbe riconosciuto che chi ha sottoscritto la lettera non poteva certo accadere quello che sarebbe successo. Quando parli di "cultura comunista" è evidente che sei improprio. La maggior parte dei firmatari che hai citato non era comunista. Difatti molti dei firmatari non firmarono però l'autodenuncia di solidarietà a Lotta Continua.
    Quello che era accaduto e che aveva portato alla morte di Pinelli non poteva lasciare nel disinteresse gli intellettuali, il cui compito è quello di tenere alta la coscienza civile, tipicamente di fronte a fatti come quelli. Poi, come tutti o quasi i firmatari ora riconoscerebbero, alcuni contenuti ma soprattutto i toni della famigerata lettera erano esagerati, su questo non c'è dubbio.
    Perché l'unico tipo di rapporto che riusciva a concepire era di tipo feudale. Non aveva la minima idea di cosa fosse il cameratismo al quale anelava l'anima. (E. M. Forster)



 

 
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