Soldi BCE per accelerare il rientro dei titoli pubblici nelle nazioni di emissione

[Napoli Capitale]

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I 1000 miliardi di euro prestati dalla BCE alle banche sono serviti per accelerare il rientro dei titoli pubblici nelle nazioni di emissione. Le banche nazionali li hanno usati per rastrellare i titoli dall'estero invece di finanziare le imprese e rilanciare l'economia. I Btp tornano in Italia, i Bonos in Spagna, i titoli portoghesi in Portogallo, eccetera. In pratica ognuno si riprende i suoi titoli. Torna a casa Lassie. Ogni titolo è bello a mamma sua. Una tendenza iniziata già dopo la crisi finanziaria del 2008 con la fuga dai titoli PIGS. Allora i nostri Btp detenuti all'estero erano il 54% del totale, nel 2012 sono scesi al 32%. I Bonos spagnoli all'estero si sono quasi dimezzati in quattro anni, dal 60% al 34%.
Se una nazione detiene la quasi totalità dei suoi titoli di debito si scongiura sulla carta ogni possibile contagio europeo. Il crollo di un castello di carte. Il Giappone è un esempio. Ha un rapporto debito pubblico-PIL superiore al 200%. Il debito è però posseduto dai giapponesi, quindi nessun pericolo di default, né di destabilizzazione di altri Stati. Avviene invece l'aumento dell'inflazione unito alla diminuzione dei salari. Che è quello che sta succedendo in Italia. Gli stipendi sono i più bassi d'Europa con tendenza al peggioramento, dovuto al carico fiscale che li divora e che cresce insieme all'inflazione.
L'aumento della forbice tra bassi redditi e caro vita sta diventando la norma con milioni di nuovi poveri. Il tutto per tenere in piedi un Sistema che, presto o tardi, comunque collasserà. In questo rientro in Patria dei capitali, chi recita il ruolo dello spallone di fontiera di una volta, le banche, si fa pure pagare l'aggio dallo Stato. Lo Stato italiano presta soldi nostri, attraverso la BCE, alle proprie banche all'uno per cento di interesse. Le banche che comprano i Btp incassano il 5/6 % di interesse dallo Stato. Un euro su quattro delle nostre tasse serve a pagare gli interessi sul debito. Si può quindi affermare che questo giro del fumo serve a finanziare le banche attraverso il Fisco. Forse è il caso di nazionalizzarle.

[Fuori_schema]

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I 1000 miliardi di euro prestati dalla BCE alle banche sono serviti per accelerare il rientro dei titoli pubblici nelle nazioni di emissione. Le banche nazionali li hanno usati per rastrellare i titoli dall'estero invece di finanziare le imprese e rilanciare l'economia. I Btp tornano in Italia, i Bonos in Spagna, i titoli portoghesi in Portogallo, eccetera. In pratica ognuno si riprende i suoi titoli. Torna a casa Lassie. Ogni titolo è bello a mamma sua. Una tendenza iniziata già dopo la crisi finanziaria del 2008 con la fuga dai titoli PIGS. Allora i nostri Btp detenuti all'estero erano il 54% del totale, nel 2012 sono scesi al 32%. I Bonos spagnoli all'estero si sono quasi dimezzati in quattro anni, dal 60% al 34%.
Se una nazione detiene la quasi totalità dei suoi titoli di debito si scongiura sulla carta ogni possibile contagio europeo. Il crollo di un castello di carte. Il Giappone è un esempio. Ha un rapporto debito pubblico-PIL superiore al 200%. Il debito è però posseduto dai giapponesi, quindi nessun pericolo di default, né di destabilizzazione di altri Stati. Avviene invece l'aumento dell'inflazione unito alla diminuzione dei salari. Che è quello che sta succedendo in Italia. Gli stipendi sono i più bassi d'Europa con tendenza al peggioramento, dovuto al carico fiscale che li divora e che cresce insieme all'inflazione.
L'aumento della forbice tra bassi redditi e caro vita sta diventando la norma con milioni di nuovi poveri. Il tutto per tenere in piedi un Sistema che, presto o tardi, comunque collasserà. In questo rientro in Patria dei capitali, chi recita il ruolo dello spallone di fontiera di una volta, le banche, si fa pure pagare l'aggio dallo Stato. Lo Stato italiano presta soldi nostri, attraverso la BCE, alle proprie banche all'uno per cento di interesse. Le banche che comprano i Btp incassano il 5/6 % di interesse dallo Stato. Un euro su quattro delle nostre tasse serve a pagare gli interessi sul debito. Si può quindi affermare che questo giro del fumo serve a finanziare le banche attraverso il Fisco. Forse è il caso di nazionalizzarle.

Non vorrei dire, ma di per sè nazionalizzare le banche significa trasferire i debiti delle banche stesse allo stato. Direi che siamo già abbondantemente indebitati già con le quote di Titoli di Stato, senza bisogno di accollarci pure quelli delle banche.

Il discorso e la filosofia di fondo non è tanto quella di "nazionalizzare" le banche, ma bensi' di eliminare il perverso meccanismo che le fa indebitare (leggasi in firma), e utilizzare uno stato "transitorio" in cui la banca ipoteticamente fallita continua a funzionare.

[roundmidnight]

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I 1000 miliardi di euro prestati dalla BCE alle banche sono serviti per accelerare il rientro dei titoli pubblici nelle nazioni di emissione. Le banche nazionali li hanno usati per rastrellare i titoli dall'estero invece di finanziare le imprese e rilanciare l'economia. I Btp tornano in Italia, i Bonos in Spagna, i titoli portoghesi in Portogallo, eccetera. In pratica ognuno si riprende i suoi titoli. Torna a casa Lassie. Ogni titolo è bello a mamma sua. Una tendenza iniziata già dopo la crisi finanziaria del 2008 con la fuga dai titoli PIGS. Allora i nostri Btp detenuti all'estero erano il 54% del totale, nel 2012 sono scesi al 32%. I Bonos spagnoli all'estero si sono quasi dimezzati in quattro anni, dal 60% al 34%.
Se una nazione detiene la quasi totalità dei suoi titoli di debito si scongiura sulla carta ogni possibile contagio europeo. Il crollo di un castello di carte. Il Giappone è un esempio. Ha un rapporto debito pubblico-PIL superiore al 200%. Il debito è però posseduto dai giapponesi, quindi nessun pericolo di default, né di destabilizzazione di altri Stati. Avviene invece l'aumento dell'inflazione unito alla diminuzione dei salari. Che è quello che sta succedendo in Italia. Gli stipendi sono i più bassi d'Europa con tendenza al peggioramento, dovuto al carico fiscale che li divora e che cresce insieme all'inflazione.
L'aumento della forbice tra bassi redditi e caro vita sta diventando la norma con milioni di nuovi poveri. Il tutto per tenere in piedi un Sistema che, presto o tardi, comunque collasserà. In questo rientro in Patria dei capitali, chi recita il ruolo dello spallone di fontiera di una volta, le banche, si fa pure pagare l'aggio dallo Stato. Lo Stato italiano presta soldi nostri, attraverso la BCE, alle proprie banche all'uno per cento di interesse. Le banche che comprano i Btp incassano il 5/6 % di interesse dallo Stato. Un euro su quattro delle nostre tasse serve a pagare gli interessi sul debito. Si può quindi affermare che questo giro del fumo serve a finanziare le banche attraverso il Fisco. Forse è il caso di nazionalizzarle.

Questi articoli, queste considerazioni, sono proprio il nulla. E' aria che esce dal retro.

[Maxadhego]

Questi articoli, queste considerazioni,
sono proprio il nulla.
E' aria che esce dal retro.

un sincero grazie per i tuoi interventi,
che mi confermano la giustezza e la bontà
delle analisi e proposte di grillo.

[occidentale]

Questi articoli, queste considerazioni, sono proprio il nulla. E' aria che esce dal retro.

L'unica questione importante da considerare e' se dicano o meno il vero.

[Grifo]

Non vorrei dire, ma di per sè nazionalizzare le banche significa trasferire i debiti delle banche stesse allo stato. Direi che siamo già abbondantemente indebitati già con le quote di Titoli di Stato, senza bisogno di accollarci pure quelli delle banche.

Il discorso e la filosofia di fondo non è tanto quella di "nazionalizzare" le banche, ma bensi' di eliminare il perverso meccanismo che le fa indebitare (leggasi in firma), e utilizzare uno stato "transitorio" in cui la banca ipoteticamente fallita continua a funzionare.

E no, si nazionalizzano semmai "dopo".

Prima si scorporano le attività finanziarie da quelle commerciali, poi si vedono i bilanci della banca commerciale e se lo Stato deve intervenire a garantire i depositi si nazionalizza senza indennizzo.

Se tu nazionalizzi in questa situazione sarebbe il bengodi: continuerebbero con l'attività finanziaria millantando profitti fasulli da prelevare dai depositi, come fanno da almeno un decennio.
Dividiamo le casseforti e vediamo cosa effettivamente c'è dentro. Se non si interrompono i meccanismi che portano al dissesto delle banche è inutile fare qualsiasi cosa.

[Fuori_schema]

E no, si nazionalizzano semmai "dopo".

Prima si scorporano le attività finanziarie da quelle commerciali, poi si vedono i bilanci della banca commerciale e se lo Stato deve intervenire a garantire i depositi si nazionalizza senza indennizzo.

Se tu nazionalizzi in questa situazione sarebbe il bengodi: continuerebbero con l'attività finanziaria millantando profitti fasulli da prelevare dai depositi, come fanno da almeno un decennio.
Dividiamo le casseforti e vediamo cosa effettivamente c'è dentro. Se non si interrompono i meccanismi che portano al dissesto delle banche è inutile fare qualsiasi cosa.

Ok, sai bene che su questa "fase" sono d'accordissimo, anzi l'ho proprio "codificata" nel documento come ben sai

[ciddo]

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Se una nazione detiene la quasi totalità dei suoi titoli di debito si scongiura sulla carta ogni possibile contagio europeo. Il crollo di un castello di carte. Il Giappone è un esempio. Ha un rapporto debito pubblico-PIL superiore al 200%. Il debito è però posseduto dai giapponesi, quindi nessun pericolo di default, né di destabilizzazione di altri Stati. Avviene invece l'aumento dell'inflazione unito alla diminuzione dei salari. Che è quello che sta succedendo in Italia. Gli stipendi sono i più bassi d'Europa con tendenza al peggioramento, dovuto al carico fiscale che li divora e che cresce insieme all'inflazione.
L'aumento della forbice tra bassi redditi e caro vita sta diventando la norma con milioni di nuovi poveri. Il tutto per tenere in piedi un Sistema che, presto o tardi, comunque collasserà. In questo rientro in Patria dei capitali, chi recita il ruolo dello spallone di fontiera di una volta, le banche, si fa pure pagare l'aggio dallo Stato. Lo Stato italiano presta soldi nostri, attraverso la BCE, alle proprie banche all'uno per cento di interesse. Le banche che comprano i Btp incassano il 5/6 % di interesse dallo Stato. Un euro su quattro delle nostre tasse serve a pagare gli interessi sul debito. Si può quindi affermare che questo giro del fumo serve a finanziare le banche attraverso il Fisco. Forse è il caso di nazionalizzarle.

Si... peccato che manca un pezzettino in testa: il casino del debito e' causato dallo stato. E' lo stato che per decenni e' andato avanti a spendere piu' di quanto incassava, sperperando denaro dei cittadini ed addossandogli enormi debiti. E come soluzione finale cosa porpone Grillo ? di affidare ancora allo stato la soluzione del problema proponendogli di ricomprandosi le banche che gli hanno comprato i titoli.
Questo e' fuori...

[ciddo]

E no, si nazionalizzano semmai "dopo".

Prima si scorporano le attività finanziarie da quelle commerciali, poi si vedono i bilanci della banca commerciale e se lo Stato deve intervenire a garantire i depositi si nazionalizza senza indennizzo.

Se tu nazionalizzi in questa situazione sarebbe il bengodi: continuerebbero con l'attività finanziaria millantando profitti fasulli da prelevare dai depositi, come fanno da almeno un decennio.
Dividiamo le casseforti e vediamo cosa effettivamente c'è dentro. Se non si interrompono i meccanismi che portano al dissesto delle banche è inutile fare qualsiasi cosa.

Dopo cosa ? quanta percentuale del passivo credi che copra il patrimonio netto ?
In pratica vuoi trasferire i debiti in capo ai banchieri, ai contribuenti...

[roundmidnight]

Si... peccato che manca un pezzettino in testa: il casino del debito e' causato dallo stato. E' lo stato che per decenni e' andato avanti a spendere piu' di quanto incassava, sperperando denaro dei cittadini ed addossandogli enormi debiti. E come soluzione finale cosa porpone Grillo ? di affidare ancora allo stato la soluzione del problema proponendogli di ricomprandosi le banche che gli hanno comprato i titoli.
Questo e' fuori...

Ma certo. Ormai non ne posso più di dire le stesse cose. Che mi paiono anche di una tale banalità...