Scalfari intervistato da Telese "detta" la linea alla coalizione "riformista"

[Cabala Candelaia Circea]

'zzo vuol dire "riformista"?
Perché in italiano non vuol dire nulla. "colui che fa riforme"? Anche Mussolini era riformista allora. Anche uno scultore è riformista, come un falegname o un qualsivoglia artigiano.

Perché usano parole senza significato, spacciandole come apice del pensiero politico-sociale del XX secolo? Nessuno glielo fa notare però; anzi, si imbastiscono discorsoni tra pseudo-intellettuali su tale idiozia semantica.

Chi diamine ha tirato fuori per la prima volta questo termine, reso immediatamente più popolare di una pizza margherita?

[Gdem88]

Ma non sarà che la timidezza, la reticenza, la scaramanzia dimostrate dal Pd nell'approcciarsi al tema governo siano dovute al fatto che in previsione non c'è affatto un aggiustamento delle misure Monti ma una meccanica prosecuzione su quel sentiero, dato che Monti ci ha tutt'altro che messo in sicurezza e che ad oggi non c'è nessuno che possa farlo? Qui si ragiona come se ci trovassimo di fronte al ritorno dell'alternanza dopo una breve parentesi di emergenza, quando al contrario siamo ad un gigantesco passaggio di fase che modificherà profondamente le relazioni politiche, sociale ed economiche di questo paese. Il problema non è affato di numeri, che il centrosinistra ha come non ha mai avuto nella sua storia, ma tutto di prospettiva, ed un partito così diviso tra una parte che guarda ai settori produttivi e un'altra al mondo del lavoro ne esce paralizzato.

Allora, se per prosecuzione delle politiche di Monti intendi una forte attenzione agli equilibri di bilancio e alla riduzione del debito pubblico allora ci puoi scommettere, perchè in un paese con il 120% del debito pubblico una forza di governo responsabile, anche a sinistra, non può che essere molto molto prudente con i cordoni della borsa. Detto questo, di certo la linea del Pd non sarà mai uguale a quella del governo Monti, anzitutto perchè lo stesso Monti sarebbe stato molto più incisivo senza l'influenza nefasta del Pdl, e in secondo luogo perchè la maggioranza del Pd ha una visione decisamente più socialdemocratica di quella di Monti, anche di quello non influenzato dal Pdl. Per il Pd possono parlare i piani di riforma presentati ( quelli pluriennali da presentare alla Ue, che non sono certo fumosi) e anche il Manifesto di Parigi, date ovviamente le dovute specificità del nostro paese.

[Danny]

Allora, se per prosecuzione delle politiche di Monti intendi una forte attenzione agli equilibri di bilancio e alla riduzione del debito pubblico allora ci puoi scommettere, perchè in un paese con il 120% del debito pubblico una forza di governo responsabile, anche a sinistra, non può che essere molto molto prudente con i cordoni della borsa. Detto questo, di certo la linea del Pd non sarà mai uguale a quella del governo Monti, anzitutto perchè lo stesso Monti sarebbe stato molto più incisivo senza l'influenza nefasta del Pdl, e in secondo luogo perchè la maggioranza del Pd ha una visione decisamente più socialdemocratica di quella di Monti, anche di quello non influenzato dal Pdl. Per il Pd possono parlare i piani di riforma presentati ( quelli pluriennali da presentare alla Ue, che non sono certo fumosi) e anche il Manifesto di Parigi, date ovviamente le dovute specificità del nostro paese.

Se il PD si degnasse di esporre a noi comuni mortali questi piani non fumosi ne saremmo molto contenti. Dove si possono trovare, di grazia, tali enunciazioni senza doversi leggere 850 pagine?

[Defender]

Se il PD si degnasse di esporre a noi comuni mortali questi piani non fumosi ne saremmo molto contenti. Dove si possono trovare, di grazia, tali enunciazioni senza doversi leggere 850 pagine?

Basta avere pazienza, sacrificio e voglia di studiare. Il tempo dei manifestini politici è finito da mo'.

[Con la Fiom]

'zzo vuol dire "riformista"?
Chi diamine ha tirato fuori per la prima volta questo termine, reso immediatamente più popolare di una pizza margherita?

In realtà il termine aveva un senso profondo e un passato nobile. Stava ad indicare la divisione a sinistra e nel movimento operaio tra quanti volevano cambiare la società in maniera violenta e radicale e quanti volevano invece cambiarla con riforme progressive entro un percorso democratico. In nome del riformismo sono state fatte tutte le grandi riforme del XX secolo (sistema pensionistico, scuola dell'obbligo, sanità universale, pubblicizzazione dei servizi essenziali, tassazione progressiva ecc.). Dagli anni 80 in poi c'è stata l'inversione e da allora riformismo significa, come testimoniano tutti i governi dagli anni 90 ad oggi, cancellare pezzo per pezzo tutte le riforme precedenti. Tant'è che oggi tutti si dicono "riformisti" pd, pdl, lega, udc...

[Gdem88]

Se il PD si degnasse di esporre a noi comuni mortali questi piani non fumosi ne saremmo molto contenti. Dove si possono trovare, di grazia, tali enunciazioni senza doversi leggere 850 pagine?

Piano nazionale per le riforme | versione per la stampa | PD

La proposta 20-20-20 è stata spiegata in tutte le salse....poi ognuno segue il partito come vuole, ma io da militante certe proposte le ho sentite e risentite.

[Danny]

Piano nazionale per le riforme | versione per la stampa | PD

La proposta 20-20-20 è stata spiegata in tutte le salse....poi ognuno segue il partito come vuole, ma io da militante certe proposte le ho sentite e risentite.

Ecco, sembrano buone proposte. Non sarebbe il caso di propagandarle anche ai cittadini non militanti? Magari ogni qualvolta si va in una trasmissione televisiva? Io ho sentito Bersani piu volte dire 'noi abbiam le nostre proposte'.. e quali sarebbero?

[Gdem88]

Danny, io il 20-20-20 l'ho sentito nominare mille volte...c'era un periodo in cui Bersano lo ha ripetuto in tutte le salse, anche nei talk show. Che poi i telegiornali e certi giornali non diano il giusto spazio alle proposte del centrosinistra, questa purtroppo è una realtà.

[SteCompagno]

Danny, io il 20-20-20 l'ho sentito nominare mille volte...c'era un periodo in cui Bersano lo ha ripetuto in tutte le salse, anche nei talk show. Che poi i telegiornali e certi giornali non diano il giusto spazio alle proposte del centrosinistra, questa purtroppo è una realtà.

Certo, quando era all'opposizione. Ora siccome Monti non la prende in minima considerazione non ne parla più nessuno. Quella riforma questo governo non la farà mai. Quella delle pensioni e del lavoro invece, è stato un treno.

[Cabala Candelaia Circea]

In realtà il termine aveva un senso profondo e un passato nobile. Stava ad indicare la divisione a sinistra e nel movimento operaio tra quanti volevano cambiare la società in maniera violenta e radicale e quanti volevano invece cambiarla con riforme progressive entro un percorso democratico. In nome del riformismo sono state fatte tutte le grandi riforme del XX secolo (sistema pensionistico, scuola dell'obbligo, sanità universale, pubblicizzazione dei servizi essenziali, tassazione progressiva ecc.). Dagli anni 80 in poi c'è stata l'inversione e da allora riformismo significa, come testimoniano tutti i governi dagli anni 90 ad oggi, cancellare pezzo per pezzo tutte le riforme precedenti. Tant'è che oggi tutti si dicono "riformisti" pd, pdl, lega, udc...

Se proprio dobbiamo tracciare la storia di 'sto benedetto riformismo, facciamolo allora risalire come fanno gli storici seriosamente seri al '700 con la fusione tra scienze sociali e naturali, passando per la mittleuropa ed inghilterra, sino alla prussia e dintorni. Poi, solo poi, tiriamo in ballo i socialisti internazionalisti ed infine, ma solo infine, arriviamo all'operaismo e al Kennedy e pargoli. Ma proprio alla fine. E no, il riformismo non nacque di certo a sinistra, ma nacque piuttosto a destra tra i liberal-conservatori illuminati di stampo anglosassone e/o francofono. Liberali, se non ci piace il termine conservatori.
E ci fermiamo qui, senza divagare sulla preistoria del pensiero sociale europeo, altrimenti si dovrebbe partire assolutamente dai filosofi naturalisti o, meglio, legislatori comunitari dei presocratici.

Prendendo in mano i miei manualetti tradotti da scribacchini inglesi delle dispense del simpatico pcus, quello serio, che risalgono agli anni 50, poi scopiazzati dai panegirici bianco/rossi di lotta comunista, risalta subito alla ribalta come in seno al riformismo fordiano subentrò quello sovietico. Oh, lo racconta anche Gramsci nella sua bellissima disamina del riformismo yankee industriale verso quello culturale di Gentile.

Non commettete anche voi l'errore imperdonabile di seguire ciò che Repubblica & Co vi raccontano del riformismo progressista degli anni 60-70, perché è una visione alquanto anti-storica di cosa, EVENTUALMENTE, voglia dire "riformismo" e "riformista".
Bismarck e la Thatcher furono forse i più grandi riformisti del mondo del lavoro e delle istituzioni europee probabilmente. E certamente non stavano a sinistra. Può non piacere quel tipo di riforma, ma sempre di riforma si tratta.
Appioppare un'accezione nobilitante ad un movimento tutt'altro che coeso, organico e monopolitico, dipingerlo in una chiave bucolica, quasi onirica dei bei tempi che furono lo trovo legittimo se si è adolescenti. Lo trovo scorretto se si è giovani. Lo trovo indegno se si è adulti. Lo trovo squallidamente mendace se si è anziani.

Scalfari si colloca perfettamente nell'ultima categoria.
E te lo dice uno che di Monti e del suo operato ha una visione eufemisticamente positiva.