Ius soli: in Ancona approda il 'patto' con i piccoli immigrati di seconda generazione

Continua a prendere campo anche in Ancona l'idea che anche i figli di immigrati nati in città siano parte integrante della società dorica e pertanto vadano riconosciuti con diritti, ma anche doveri verso la città che li ospita: ecco che si pensa ad un patto di cittadinanza che verrà suggellato nelle scuole anconetane il 9 giugno. Gramillano: "L'auspicio é che questi ragazzi con il gioco, lo studio, il lavoro contribuiscano a far crescere la comunità in cui si vive." Brisighelli: "Ius soli, Ius Sanguini. Una risposta simbolicamente giuridica, ma politicamente molto alta."

Un tema che continua a crescere nell’agenda amministrativa degli Enti locali dello Ius soli rispetto allo Ius sanguini. Anche chi cresce nel territorio, anche se non per diritto di sangue, é a tutti gli effetti italiano, in particolare anconetano. Tema sollevato, a livello nazionale, dallo stesso presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. E che sarà suggellato ad Ancona, nella sala dell'ex Consiglio comunale, con un patto con i giovani immigrati di 2a generazione con una rappresentanza della scuola Leonardo da Vinci (ndp: io e altri).

Ancona si fa apripista nella battaglia per la cittadinanza con questo patto di cittadinanza nei confronti dei minori immigrati di seconda generazione: un impegno del Comune dorico, nella figura del Sindaco Fiorello Gramillano, che va verso il riconoscimento di una cittadinanza che sia "piena e condivisa". "Auspico e desidero che si possa lavorare in questa direzione. Un patto inteso non tanto come punto di arrivo, ma di partenza."

"Necessario é che la crescita di questi ragazzi - ha evidenziato Gramillano - sia la più normale possibile: diritto a crescere sani, istruiti, nel rispetto delle differenze, all'insegna della serenità. Una serenità che spesso, per chi vive in condizioni di precarietà, spesso può venire meno. Importante in questo contesto il ruolo del gioco, aiuto per l'integrazione nell'attività quotidiana."

Un ulteriore passo in avanti verso una questione 'spinosa e difficile' anche nel contesto nazionale che dimostra che il profondo rispetto dell'amministrazione comunale nei confronti di una società, quella dorica, che va sempre più evolvendosi e cambiando verso una società multiculturale, dati recenti lo dimostrano. Questo nella speranza che le differenze si incontrino.

"Ius soli, Ius Sanguini. Una risposta - ha affermato Michele Brisighelli - simbolicamente giuridica, ma politicamente molto alta. Un modo per oltrepassare i tempi lenti della politica nazionale e saper leggere i nostri tempi e la società."

Presente anche la presidente del Consiglio comunale Letizia Perticaroli che ha sottolineato come l'ultimo articolo tra i doveri del patto di cittadinanza esprima e racchiuda al meglio il significato della volontà dell'amministrazione comunale, quello dell'impegno alla partecipazione, da qui la vera integrazione con l'ausilio della famiglia. "Un articolo, l'11, che recita così - ha detto Letizia Perticaroli - Ogni bambino/a, ragazzo/a che vive nella nostra città, ha l'impegno a mettere in comune il suo patrimonio culturale affinché la nostra città possa crescere e vivere nella molteplicità delle esperienze che creano dinamismo e contribuiscono con la cultura e la ricchezza della sua diversità, a salvaguardare e a sviluppare il nostro territorio." Così come si impegnano, come da patto, a sentirsi parte della città di Ancona, a crescere nei valori di reciprocità, impegno nello studio, nel rispetto reciproco. Ma anche diritti, in primis, quello di essere parte integrante della città di Ancona, intesa come comunità di persone e valori.

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Per chi fosse interessato, ci si vede domani nell'ex Aula del consiglio comunale in Largo XXIV Maggio (in Comune, insomma) alle 9,30.