Una volta i Sindacati scendevano in piazza, e cadevano Governi. Oggi, scendono in piazza, e non gliene frega niente a nessuno. Nè più, nè meno che andassero a fare la spesa in gruppo. Li prendono in giro quei poveri lavoratori, sempre disposti a credere a qualcuno, a qualcosa. Portano le bandiere, soffiano i fischietti in dotazione, ed alzano i sogni dei loro palloncini, o palloncioni per impressionare di più.
Le televisioni riprendono i cortei, qualche sprazzo di discorsi sempre gli stessi, i giornali hanno solo la gentilezza di riportare la notizia in poche righe di cronaca, col copia-incolla, rubate a qualche sevizio su precedenti manifestazioni, sempre quelle, tutte uguali.
Un'ipocrisia generale. Si sbracciano, i nostri leaders sindacali, protestano, si sforzano di inventare parole di condanna nuove, e chiedono politiche diverse, chiedono equità, giustizia, il classico pane e lavoro. Vogliono le riforme, vogliono risposte altre, e chiedono sostegno anche ai partiti di riferimento. E questi rispondono che, certo!, hanno ragioni da vendere, che questo Governo sbaglia tutto, che non ha una politica sociale minimamente decente, che provvederanno seguendo le indicazioni dei rappresentanti di lavoratori...Poi approvano sempre, tutto, solo, quanto impone il Governo...
Diventa tutto ridicolo, tragicamente, e ipocrita. Una presa in giro generale. La recita di un copione ormai consunto, che non permette interpretazioni efficaci, convincenti. Il partito politico continua a fingere di potere ancora. Il Sindacato si ripropone come forza che conta. Il Governo si duole, ma deve. Tutti a recitare un giallo di cui tutti conoscono l'assassino, sempre quello, sempre lo stesso. Ma lo spettacolo deve continuare, finchè spettatori innocenti continueranno a pagare il biglietti, per sostenere le tante spese, per gli attori e le scenografie.
Oggi scendono nell'arena i Pensionati. Fa caldo, tanto, troppo. Li immagino stanchi, sudati, afflitti da un clima che, da anzianotti, soffrono particolarmente. Li faranno sfilare, li sentiranno soffiare i fischietti in dotazione, ne prenderanno gli applausi quando la voce dell'oratore sarà più arrabbiata. Li prenderanno in giro, ancora una volta, quest'altra volta che, per prevista inutilità, almeno stavolta, avrebbero potuto evitare.