Originariamente Scritto da
dedelind
9 giugno 2012 Di Jester Feed
”Ho letto con un certo sgomento la lettera di Serge Boret Bokwango, il rappresentante congolese dell’ONUG. Il perché è tutto nel contenuto della missiva che appare decisamente dura nei confronti di certa immigrazione africana. E certo non si può parlare di razzismo. Chi ha parlato non solo è nero di pelle ma è anche africano al 100%. Un uomo dunque del continente nero che mostra semplicemente sdegno nei confronti di un fenomeno che umilia – secondo lui – l’Africa.
Nella sua lettera, il rappresentante africano se la prende in particolare con gli africani residenti in Italia, che bazzicano nelle piazzette degli ipermercati e nelle spiagge per vendere cianfrusaglie. Ecco le sue parole durissime:
L’Italia del Sud non riceve solo le immondizie del Nord ma anche quelle dell’Africa (gli Africani immigrati, venditori ambulanti e mendicanti per le strade). Gli Africani che mi capita di vedere in Italia mentre vendono di tutto e di più e si prostituiscono rappresentano l’immondizia dell’Africa.
L’uomo però non si accontenta di questo. Egli ritiene che questi africani non rappresentino in realtà l’Africa:
Questi uomini, venditori ambulanti sulle spiagge e per le strade delle città, non rappresentano in alcun caso gli Africani che vivono in Africa e si battono per la ricostruzione e lo sviluppo dei loro Paesi.
E si domanda:
In merito a questo stato di cose mi chiedo perché l’Italia, gli altri Paesi dell’Europa e gli Stati Arabi, autorizzino e tollerino la presenza di questi individui sul proprio suolo nazionale. Forse per umiliare ancora una volta l’Africa o per mera distrazione?
E infine il sentimento di amarezza:
Per quanto mi riguarda provo un forte sentimento di onta e di rabbia nei confronti di questi Africani immigrati che si comportano come ratti che infestano le città. Provo forti sentimenti di onta e rabbia anche nei confronti dei Governi africani che favoriscono le partenze di massa dei loro rifiuti verso l’Italia, l’Europa e l’Arabia.
Il rappresentante congolese dell'Onug duro contro alcuni africani residenti in Italia