Originariamente Scritto da
Majorana
...Il colonialismo lo hanno vissuto sulla propria pelle tutti, compresi i meridionali, i quali furono invasi, massacrati, mandati a morire nei campi di concentramento al nord, derubati delle proprie risorse e dei propri denari (la presa del Banco di Napoli) e delle proprie terre.
Cos'è successo ai meridionali del 1861, i quali mai conobbero prima di allora l'emigrazione?? Emigrando divennero schiavi sfruttati del nord che utilizzo l'oro depredato e la mano d'opera a buon mercato per finanziarsi le proprie aziende. Ciò accade anche con gli africani, i quali vengono saccheggiati e costretti sia con la forza che con la propaganda sinistronza e mediatica ad emigrare in altri continenti, con la falsità di andare in una specie di terra promessa in cui vivere come nelle pubblicità della mulino bianca o nei finti quiz televisivi in cui regalano migliaia di euro per nulla.
La realtà è che si trovano in un incubo fatto di sfruttamento schiavista, che rovina anche la vita degli autoctoni poiché i salari si abbassano e la qualità del lavoro si fa sempre più negativa. Questa è l'immigrazione, una trappola creata da massoneria e lobby di potere appoggiate da dementi sinistrati ben pensanti, per i quali è bellissimo che un africano venga sradicato dalla propria terra (dove magari è anche laureato) per andare a lavare i vetri al semaforo o cogliergli i pomodori a 2 euro l'ora sotto al sole cocente.
Gli africani, dovrebbero riscoprire l'amor patrio e la dignità di essere africani, ciò lottando contro le lobby di potere e i propri politici corrotti. Solo in questo modo potranno liberarsi dalla loro schiavitù moderna ed essere liberi nelle proprie terre.
Il nazionalismo è amore per la propria nazione, mentre l'internazionalismo, cioè il denaro, è violento per sua stessa natura, come le guerre coloniali americane o la distruzione dello stato palestinese da parte degli israeliani, oppure l'orrore sovietico che con l'ausilio della propaganda internazionalista invadeva le altre nazioni distruggendo le popolazioni locali.
Il colonialismo non è nazionalista, poiché la nazione è una cosa ben precisa con una identità a sua volta precisa, quindi non ha senso per un nazionalista italiano voler colonizzare il Perù, cosa invece normale per il capitalismo e il comunismo internazionalista, poiché entrambi considerano gli uomini come merci da tagliuzzare, vendere, meticciare ed usare a proprio piacimento.
Le loro terre non sono un inferno, semplicemente sono state depredate con la complicità dei politici locali, come noi siamo stati depredati e ridotti ad essere tiranneggiati dai banchieri e dai loro servi tramite un golpe politico-finanziario istituito a sua volta da un essere non eletto dal popolo.
E' qui che non hanno nulla e non avranno mai nulla, poiché qui servono solo come carne da cannone. Se vogliono protestare, vadano a farlo nelle loro terre, caccino i loro parassiti e ricostruiscano ciò che è stato distrutto. Solo così potranno essere liberi.
Io intendo che tutti gli uomini abbiano uguali diritti e siano pari in una società che non divide gli uomini in base al denaro, ma solo per le proprie gesta. Volere che dei lavoratori si scaglino contro altri non è altro che il gioco di chi vuole il caos per dividere ed imperare. L'armonia deve regnare negli uomini, non l'odio.