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Discussione: Ramiro Ledesma Ramos

  1. #1
    Ghibellino
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    Predefinito Ramiro Ledesma Ramos



    Ramiro Ledesma Ramos -Alfaraz de Sayago, 23 maggio 1905 – Madrid, 29 ottobre 1936- è stato importante esponente del fascismo spagnolo, fondatore del movimento La conquista del Estado, teorico della Falange spagnola e delle Juntas de Ofensiva Nacional-Sindicalista (JONS), influenzato dalle idee del suo maestro José Ortega y Gasset, primo studioso della società di massa.
    Il padre, il maestro elementare Alfaraz de Sayago, senza molte risorse ma padrone di una grande cultura, gli impartì un'educazione molto severa i cui valori fondanti erano l'attenzione all'onore e lo spirito di sacrificio per cause nobili, fino a una morte onorevole.
    Sin da bambino mostrò uno spiccato amore per la lettura: nel 1919, a 14 anni, invia articoli di cronaca al quotidiano del capoluogo provinciale. A 16 anni vince un posto di lavoro alle Poste di Madrid e lì si trasferisce alloggiando in una pensione. Ma non è interessato al lavoro di ufficio, studia e, nel tempo libero, si dedica alla scrittura di alcune novelle e di un romanzo autobiografico. In particolare approfondisce, con l’aiuto di Ernesto Gimenez Caballero e di César Arconeda (segretario della Gaceta Literaria, Gazzetta Letteraria, e cugino di Ramiro) la filosofia francese e, soprattutto, quella tedesca, diventando talmente padrone della lingua da leggere e tradurre intere opere pubblicandole in Spagna.
    Si interessò a Nietzsche, Bergson, Kierkegaard, Ottogaard, Hegel, Heidegger, Fichte, ecc. e, nei suoi scritti, appare chiaramente la sua adesione al mito del superuomo, libero da ogni obbligo, impegnato a sospingere l'umanità elevandosi fino allo zenit: un uomo padrone di sè che decide della propria vita e della propria morte. Mano a mano che la sua cultura si amplia, procede al rifiuto del positivismo e del razionalismo contemporanei, ma anche del tradizionalismo spagnolo.
    Nel 1926 comincia gli studi universitari, iscrivendosi sia alla facoltà di Lettere e filosofia, laureandosi nel 1930, che a quella di Scienze Esatte, che non riuscirà a terminare per via della discesa in politica. A soli vent'anni diverrà una celebrità all'Università di Madrid, considerato una promessa intellettuale ed ammirato da tutti, comincerà a collaborare con la Gaceta Literaria e la prestigiosa Revista de Occidente (Rivista dell’Occidente).
    Scopre i movimenti d'avanguardia artistica e culturale e, come nel caso del fascismo italiano (in cui futuristi si associano con i sindacalisti rivoluzionari e gli arditi per spazzare via il vecchio mondo decadente), si getterà nell'agone politico con centinaia di altri intellettuali.
    Fortemente influenzato dalle idee del suo maestro Ortega y Gasset circa la necessità di una permanente separazione tra l'élite intellettuale e la massa, circa il rifiuto della società attuale teorizza la necessità di un ritorno al passato, sulla via del nazionalismo castigliano. Entrambi inoltre concordano nell'affermare che la lotta di classe è uno dei primi nemici dello sviluppo e dell'affermazione della nazione, per raggiungere i quali invece è necessario al contrario dare luogo alla collaborazione di classe.
    Ramiro Ledesma Ramos diventa l'eleboratore del sindacalismo nazionale, fornendo gran parte dell'apporto ideologico e dottrinale al fascismo spagnolo e consegnando al movimento anche le parole d’ordine, i simboli ed i rituali. Divenne il massimo esponente spagnolo della Rivoluzione conservatrice, nella quale si ricomprendono tutti quei giovani intellettuali che, al termine della Grande Guerra, assursero in tutta Europa (in particolare in Italia, Germania e Francia) cercando di coniugare il nazionalismo con la necessità di una rivoluzione sociale, fungendo da precursori di fascismo e nazionalsocialismo.
    Nella primavera del 1931 Ledesma abbandona quindi l'impegno scientifico e la promettente carriera universitaria per scendere in politica: con un compatto gruppo di giovani fonda la Conquista dell'Estado, sia in ottica rivoluzionaria che di avversione al marxismo imperversante. Il programma del movimento si compone di 17 punti, presentando chiari e diversi riferimenti agli scritti di Mussolini e viene diffuso a Madrid ed a Barcellona tramite la distribuzione di volantini. Anche il titolo del giornale “La Conquista de l'Estado” riprende l’italiano La Conquista dello Stato, giornale fascista diffuso a Firenze da cui Ledesma trae ispirazione. Proclama la priorità degli interessi della comunità nazionale nei confronti dell'individualismo, l'irredentismo spagnolo, la gerarchizzazione della società in nome della supremazia degli intellettuali e la sindacalizzazione dell'economia.
    Ledesma centra tutto sulla propaganda, annunciando con volantini ed altoparlanti l’uscita dei diversi numeri de La Conquista de l'Estado. Il volantinaggio era un fenomeno completamente inedito e rivoluzionario per l'epoca. Il suo stesso aspetto fisico si adeguerà ugualmente all’immagine rivoluzionaria che vuole dare di sè, anche l'aspetto diventa importante: tra l'altro, per farsi notare, egli comincia a girare per Madrid con una rumorosissima motocicletta appositamente ritoccata.
    Ledesma è l'inventore dei simboli, degli slogan, dei miti e dei riti del fascismo spagnolo che verranno poi ripresi da Franco: è il primo a comprendere l'importanza fondamentale della propaganda e della formazione di miti nella acquisizione e nel mantenimento del consenso delle masse. Allo stesso modo dei sindacalisti rivoluzionari italiani, crede in una rivoluzione condotta da una ristretta élite altamente preparata che guidi le masse alla rivoluzione.



    « Noi altri riteniamo più salutare questa marea di scioperi perché essa contribuirà a squilibrare dei falsi equilibri. D’altra parte, sono mobilitazioni rivoluzionarie, di cui oggi il nostro popolo ha più che mai bisogno. La battaglia sociale alla base di scioperi e di collisioni con la reazione parlamentare, può fornirci l’occasione di confronti decisivi. Di fronte ai borghesi timorati che prendono paura del coraggio del popolo, noi plaudiamo all’azione sindacale che rinnova almeno le virtù guerriere ed eroiche della razza. »
    Ramiro Ledesma Ramos

    Per rinvigorire il progetto trasforma il movimento in vero e proprio gruppo politico le Juntas de Ofensiva Nacional-Sindicalista (JONS), che si unirono a JCAH di Onésimo Redondo Ortega, fondatore di Libertad, con cui condivideva le aspirazioni imperiali e la totalitarizzazione dello Stato sulle basi di una rivoluzione della società in ottica di creare uno Stato del Lavoro, nelle medesime intenzioni di Benito Mussolini in Italia, mediante l'introduzione del corporativismo, della socializzazione delle imprese e dei mezzi di produzione e del sindacalismo nazionale.
    Il nuovo manifesto politico fu scritto nel dicembre del 1931.
    Il 13 febbraio 1934 unisce il proprio movimento con la Falange spagnola di José Antonio Primo de Rivera, figlio dell'ex dittatore Miguel Primo de Rivera, e Valdecasas per la costante mancanza di fondi ma anche per la medesima visione del mondo. Ledesma sottovaluta l'influenza di Rivera, non facendo i conti con la sua forte personalità ed il folto gruppo di sostenitori del padre, che gli permetteranno di prevalere nel triumvirato di conduzione (Rivera, Ledesma e Ruiz de Alda) e di dare una forte prevalenza falangista al movimento, che si schierò definitivamente con le rivoluzioni nazionali europee, assumendo in particolare i tratti del fascismo italiano, pur con la differenza dando sempre più importanza alle radici cattoliche della nazione.
    Lo scontro di personalità culmina il 14 gennaio 1935, con l'uscita di Ledesma dal movimento, che fonda un nuovo giornale La patria libre, dalle cui pagine attacca fortemente Rivera e la Falange, colpevole secondo lui di aver tradito gli ideali della rivoluzione sociale.
    Scrive due libri sintesi del suo pensiero Discorso alla gioventù spagnola e Fascismo in Spagna? in cui si dimostra un acuto osservatore del fascismo europeo e anche un buon critico della propria attività politica. Afferma infatti che il fascismo sia frutto della paura dei ceti medi di fronte alla società di massa e alla crisi del dopo guerra. Per uscire da tale crisi auspica una società in cui viga il monopartitismo elitario, l'azione diretta tramite la violenza organizzata, la separazione tra Stato e Chiesa, e in cui gli operai siano fautori della rivoluzione.
    L'ultimo periodico che fonda è "Nuestra Revoluction".
    Arrestato casualmente nel 1936 dopo il colpo di stato, non venne riconosciuto subito (dato il suo cambio estetico e il passaggio da un aspetto da tipico intellettuale e uno da combattente). Sottoposto a una lunga detenzione a Madrid (durante la quale gli fu di grande sconforto non aver nulla da leggere, tanto da conservare gelosamente qualsiasi pezzo di giornale gli capitasse tra le mani) durante la quale venne a sapere della morte di Onésimo Redondo Ortega e della prigionia di Rivera. Morì fucilato nel cimitero di Aravaca il 29 ottobre, insieme allo scrittore Ramiro de Maeztu.[5] Si narra che, prelevato per essere fucilato, volle darsi una morte ai suoi occhi più onorevole gettandosi sul fucile della guardia che lo accompagnava.
    Lo studio della figura di Ledesma e la ripresa del dibattito ideologico sulla storia della falange si sviluppò negli anni cinquanta ad opera de Circulos doctrinales Josè Antonio, cui presero parte molti giovani intenzionati a rilanciare il fascismo autentico delle origini a loro parere tradito da Francisco Franco.
    « Non hanno ucciso un uomo, hanno ucciso un’intelligenza! »
    (Ortega y Gasset, maestro di Ramiro Ledesma Ramos)

    Le Opere :
    Ramiro Ledesma Ramos, Fascismo in Spagna?, Settimo Sigillo, 2000.
    Ramiro Ledesma Ramos, Discorso alla gioventù spagnola.
    (ES) Ramiro Ledesma Ramos, El Sello de la muerte (Il sigillo della morte), Reus, Madrid, 1924.
    (ES) Ramiro Ledesma Ramos, El Quijote y nuestro tiempo (Il Chisciotte e il nostro tempo), 1971.

    RAMIRO LEDESMA RAMOS
    Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrà guardare dentro di te. (F. Nietzsche)

  2. #2
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    Predefinito Re: Ramiro Ledesma Ramos

    Quanti eroi europei che non si conoscono , nessun altro continente ha una ricchezza simile, da quel che posso capire.
    Il Silenzio per sua natura è perfetto , ogni discorso, per sua natura , è perfettibile .

  3. #3
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    Predefinito Re: Ramiro Ledesma Ramos

    Citazione Originariamente Scritto da Freezer Visualizza Messaggio
    Quanti eroi europei che non si conoscono , nessun altro continente ha una ricchezza simile, da quel che posso capire.
    Nessun altro continente ha osato sfidare in modo così diretto la plutocrazia mondialista. :giagia:
    "Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza" (firma valida per tutte le stagioni)

  4. #4
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    Predefinito Re: Ramiro Ledesma Ramos

    Ramiro Ledesma Ramos, andanadas.



    Frase legendaria que pronunció Ramiro obligando a los milicianos a matarle dónde él quiso, sin esperar como un cordero, el momento de su muerte. Hasta el último segundo de vida demostró su espíritu libre y combativo. Ortega y Gasset, exiliado en París, cuando se enteró de su muerte dijo: "No han matado a una persona, han matado a una inteligencia"


    "Nuestro propio pudor de hombres actuales, nos impediría hacer el menor gesto político sin haber sentido o interpretado previamente la angustia social de las masas españolas. (Llevaremos...) ...sí, calor nacional a los hogares; pero también eficacia sindicalista, seguridad económica. Fuera del Estado, a extramuros del servicio nacional, no admitimos jerarquía de clases ni privilegios. La Nación española no puede ser más tiempo una sociedad a la deriva, compuesta de una parte por egoísmos sin freno y de otra por apetencias imposibles y rencorosas. Las masas populares tienen derecho a reivindicaciones de linaje muy vario, pero nosotros destacamos y señalamos dos de ellas de un modo primordial: Primera. Garantía de que el capital industrial y financiero no tendrá nunca en sus manos los propios destinos nacionales, lo que supone el establecimiento de un riguroso control en sus operaciones, cosa tan solo posible en un Régimen Nacional de Sindicatos. Segunda. Derecho permanente al trabajo y al pan; es decir, abolición radical del paro forzoso..."

    "Nuestro Movimiento es el clamor de las gentes de España por recuperar una Patria por construir -o reconstruir- estrictamente una Nación deshecha. Pero también la necesidad primaria del pueblo español en el orden diario, el imperativo de una economía, el logro de Pan y Justicia para nuestras masas, el optimismo nacional de los españoles."

    "Vamos, pues, a conseguir el derecho a conducir y orientar las masas nacionales. Esas masas de compatriotas angustiados, sin fervor ni claridad en sus vidas, y a los que es preciso dotar de un Patria, obligándoles a considerar como imprescindible un puesto en la tarea de forjarla con su propia sangre. Necesitamos los españoles mejores, es decir, más voluntariosos, enérgicos y fuertes. Ellos serán en todo caso las masas, multiplicándose en su acción y en su presencia. Pues habrá que llevar la lucha al plano heróico y verdadero, donde realmente valgan los hombres por su dimensión más eficaz y honda. No son las masas las mayorías. Estas pueden muy bien recluirse, esconderse, mientras aquellas llenan la calle con su verdad y con su imperio. Haremos que coincidan con la Verdad y el Imperio de España."

    "Los pasos primeros, las historias que den solidez y temple tienen que ser de orden ejecutivo, actos de presencia."

    "La disciplina es nuestra. Sólo en nuestro campo adquiere esa palabra sentido y realidad. Nuestras organizaciones nacen y surgen a la vista de gigantescas tareas, tienen ante sí un enemigo a quien batir y una empresa nacional a que entregar el esfuerzo y el coraje. La indisciplina nos es incomprensible. Ni un minuto nos es dado para batallas interiores, porque vivimos con los ojos vigilantes hacia fuera, hacia el enemigo poderoso, exterior, y hemos de dedicar todas las energías a los propósitos fecundos. Nada haremos sin disciplina férrea en nuestros cuadros, sin un misticismo de la Unidad, de la Jerarquía y de la Eficacia."



    Interregnum XXI | Ideario Disidente de Agitacion Metapolitica: Ramiro Ledesma Ramos, andanadas.
    "Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza" (firma valida per tutte le stagioni)

  5. #5
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    Predefinito Re: Ramiro Ledesma Ramos

    Citazione Originariamente Scritto da Legionario Visualizza Messaggio
    Nessun altro continente ha osato sfidare in modo così diretto la plutocrazia mondialista. :giagia:
    A quei tempi sì, adesso invece la palla è passata ad altri.

  6. #6
    Ghibellino
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    Predefinito Re: Ramiro Ledesma Ramos

    Citazione Originariamente Scritto da Avanguardia Visualizza Messaggio
    A quei tempi sì, adesso invece la palla è passata ad altri.
    Infatti. Ma non disperiamo
    Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrà guardare dentro di te. (F. Nietzsche)

  7. #7
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    Predefinito Re: Ramiro Ledesma Ramos

    Penso che l'Europa sia unica e non vedo in altri continenti quel qualcosina in più che permetta grosse cose, parte Iran e dove c'è l'influsso indoeuropeo.Mi sembra che siano più realtà create per tenere in vita un mondo globalizzato che altrimenti ,senza finti oppositori che fanno un pò di caciara sarebbe morto per mancanza di di paesi con una propia identità autonoma rispetto ai centri di potere mondialisti.
    Ultima modifica di Freezer; 17-06-12 alle 22:30
    Il Silenzio per sua natura è perfetto , ogni discorso, per sua natura , è perfettibile .

  8. #8
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    Predefinito Re: Ramiro Ledesma Ramos

    Un grande. Uno dei miei miti.

    "L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
    "Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
    "O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch

 

 

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