Ecco dove va a finire il debito pubblico degli stati sovrani:
a miliardari evasori
Di Germano Milite
Quante volte vi sarete chiesti: ma il famoso debito pubblico ripagato, dove va a finire? Quali parti di economia finanzia e, soprattutto, chi finanzia? Ebbene, una prima, indegna risposta la troverete nei possessori dei cosiddetti “vulture funds” (fondi avvoltoi). Questi signori, grazie alle assurde leggi della finanza internazionale, non solo sono ultramiliardari e guadagnano grazie al default degli stati (ex) sovrani ma non pagano le tasse. Incredibile? Populismo demagogico? Purtroppo no e vi spiego subito perché. Per farlo vi faccio un nome, già comparso su “Il Foglio” e su numerose altre testate proprio nella giornata di oggi.
I PRIMI AFFARI GRAZIE AI SOLDATI AMERICANI MORTI
Il nome è quello di Kenneth Dart (in foto), cittadino americano che da 16 anni non paga un euro di tasse al suo stato d’origine perché l’azienda con la quale fa affari d’oro opera in dei paradisi fiscali stranoti: le isole Cayman. Durt e di quei signori che hanno così tanti soldi da non poterli contare nemmeno in 10 vite. Il nonno incassò dollari a palate grazie alla seconda guerra mondiale visto che, nel 1937, fu il primo a produrre le note medagliette di riconoscimento indossate dai soldati che andavano al fronte (e morivano).
Nel corso degli anni la ditta di famiglia si è espansa ed ha differenziato. Oggi, la Styrofoam fondata dal papà di Kenneth nel 1960, è tra le massime produttrici mondiali di scatole in plastica per alimenti. Come riporta testualmente Il Foglio: “Gli indignados di piazza Syntagma non lo sanno, ma quando bevono una Coca in bicchiere di cartone o mangiano un’insalata in una vaschetta di plastica, probabilmente pagano una royalty all’avvoltoio che tiene in scacco il fisco statunitense”.
GLI AFFARI (ESENTASSE) NELLE CAYMAN
Da padre in figlio, infatti, l’azienda compie enormi passi in avanti e, nel 1991, Durt Junior si rende conto che guadagnare miliardi e pagare le tasse è un freno per i profitti personali. Dopo aver intascato cifre enormi grazie al sangue di milioni di americani, dunque, decide che negli States non verserà più un euro di imposte. Ancora non sazio, Kenneth Durt si è in ultimo reso conto che la finanza speculativa poteva garantirgli interessantissime entrate extra. L’ultima evoluzione della ditta di famiglia è stata così la Dart Managment, finanziaria dai conti blindati con base nelle Cayman.
IL FONDO DI DART IMMUNE DAL TAGLIO DEI BOND GRECI CONCORDATO A BRUXELLES Questo fondo avvoltoio, lo scorso 15 giugno, ha incassato in un sol colpo 120 dei 463 milioni di euro che il governo Greco ha dovuto rimborsare in fretta e furia per evitare il default. Ma è solo l’inizio. La Dart Managment, infatti, possiede qualcosa come 6 miliardi di euro in titoli greci e si è di fatto sostituita, insieme ad altri fondi avvoltoi più piccoli ma ugualmente avidi e privi di scrupoli, al governo ellenico. Prima o poi passerà a far cassa per il resto dei quattrini; proprio come fece già in Congo, Ghana e Perù. A questi punto riprendo Ragnedda e mi avvio alla conclusione: “Così, morale della favola, mentre il signor Kenneth Dart se ne sta nel suo yacht da 70 metri senza pagare tasse, gli stati, governati da persone che provengono da quel mondo, si indebitano e per onorare i debiti e pagare i loro yacht, introducono l’IMU, privatizzano beni e servizi, ci mandano in pensione 5 anni dopo e, come nel caso degli esodati, lasciano senza stipendio e pensione centinaia di migliaia di persone”.C'è poi la ciliegina sulla torta: essendo una vecchia Volpe, il caro Dart, aveva acquistato bond ellenici emessi a Londra. Per i non esperti questo dato non significa nulla ma, per chi di finanza ne capisce un minimo, tutto è spiegato: visto che i titoli greci di Dart sono stati acquistati sul mercato londinese, lo scorso "haircut" pari al 70% del valore nominale che hanno dovuto subire tutti coloro che avevano bondi greci acquistati ad atene, non li ha toccati. In inghilterra, infatti, non vale il taglio concordato a Bruxelles. In questo caso lo speculatore americano ha evitato la svalutazione dei propri bond grazie all'ennesima legge iniqua ed assurda del mercato finanziario. Minimo sforzo, minimo rischio; massimo risultato. I gonzi e i disonesti in malafede parlano di "mercato libero". Sempre più economisti premi nobel ed intellettuali, parlano invece di mercato criminale. Decidete voi a chi credere sulla base dei fatti e non della mera teoria.
TANTA GENTE CREDE CHE NON CI SIANO ALTERNATIVE
Non servono molti altri commenti, vero? Eppure, vi assicuro, anche sotto questo mio editoriale spunteranno come funghi i vari “prof” e “neolaureati” in economia che mi tacceranno di essere “populista” e di scrivere nell’unico intento di racimolare visite. Vedete? Il mondo funziona malissimo proprio perché gente così ha ancora diritto di voto e di parole. Il numero di persone convinte che non vi siano alternative ad austerity, svendita di beni pubblici, aumento dell’età pensionabile, precarizzazione e via discorrendo è ancora troppo elevato e, dramma ulteriore, spesso si trova a guidare le stanze dei bottoni. Tuttavia non occorre disperare: l’aspetto positivo di questa crisi infinita è che, al contempo, sempre più cittadini si svegliano dal torpore del consumatore-tartassato acritico medio e si interessano all’economia ed alla finanza.
I CITTADINI SI STANNO SVEGLIANDO
Studiano fuori dalle Università, si informano, si confrontano ed agiscono in maniera più consapevole. Notizie come questa devono fare il giro dell’Italia, dell’Europa e del Mondo. Persone come Kenneth Dart devono essere viste come CRIMINALI della peggior specie ed essere arrestate e condannate all’ergastolo dopo essersi viste espropriare ogni bene. Populismo? No: giustizia sociale non più rimandabile.
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SENZA PAROLE!!