Arresti domiciliari per Samuele Piccolo, vicepresidente del Consiglio comunale di Roma, nell’ambito di un’indagine nella quale è indagato. Insieme con lui, è finito agli arresti domiciliari il padre Raffaele mentre in carcere è finito il fratello Massimiliano. I reati ipotizzati nell’ambito dell’inchiesta, che coinvolge complessivamente sette persone, sono a seconda della posizione processuale, l’associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, l’appropriazione indebita e illecito finanziamento dei partiti. Gli ordini di custodia cautelare, su richiesta dei pubblici ministeri Paolo Ielo e Barbara Sargenti, sono stati firmati dal gip Filippo Steidl. Alle persone finite agli arresti il gip contesta d’aver creato, attraverso una serie di società riconducibili alla famiglia Piccolo, finti crediti Iva che poi venivano destinati all’attività politica di Samuele Piccolo. A capo dell’organizzazione sarebbe, secondo le conclusioni alle quali sono giunti i magistrati, Massimiliano Piccolo, fratello del consigliere comunale e il padre Raffaele. Intanto dal suo partito, il Pdl, fanno sapere che Piccolo è stato sospeso “a scopo cautelativo”.
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